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De Angelis, Vannacci e poi? Poca roba a destra, ma che noia la sinistra

De Angelis spara la sua “rivelazione” (non originale) ma poi non fornisce dettagli. Vannacci spreca la sua lunga e prestigiosa carriera militare per parlare di temi che poco aggiungono alla chiacchiera da bar. Dall’altra parte c’è la tendenza “progressista” all’indignazione permanente effettiva, ormai un riflesso condizionato, una sorta di movimento automatico che non certifica l’esistenza in vita di un movimento di idee che diventa governo della cosa pubblica

Calenda e il Centro? Sono incompatibili. La versione di Merlo

Il nuovo, e l’ennesimo, progetto politico di Calenda è forse il più congeniale con il suo profilo e la sua stessa personalità. Ovvero, un partito con un profilo laicista, che individua nel Centro e nei centristi un avversario/nemico da cui scansarsi e con una prospettiva politica legata a doppio filo al mondo radicale. Il commento di Giorgio Merlo

Cattolicesimo politico, il pensiero di tre protagonisti secondo Reina

In questo mese di caldo e di vacanze si può riflettere sul lascito culturale, politico, religioso di questi tre illuminati esponenti della vita nazionale e internazionale scomparsi proprio ad agosto. La loro grande opera fu preziosa per far nascere e crescere la democrazia in Italia

Anche Giorgia Meloni ha scoperto che “la stanza dei bottoni” non esiste

Immaginiamo che in questi giorni Giorgia Meloni abbia scoperto che la stanza dei bottoni non esiste. O che esiste la stanza, ma non esistono i bottoni. O che esistono i bottoni, ma a schiacciarli non succede nulla. Il corsivo di Andrea Cangini

Cosa pensano gli italiani di immigrazione e lavoro. Scrive Risso

Il tema immigrazione, sovrastato prima dal Covid e dalla guerra in Ucraina, oggi dal caro-vita e dal caro-mutui, è lentamente scivolato in un secondo livello di stato di tensione. I dati mostrano che la dimensione acuta di avversità è diminuita e la contrapposizione polarizzante si è ridotta. Tutto questo, però, non cambia l’orientamento generalizzato. Il tema è andato solo sotto la cenere, ma resta sempre acceso e pronto a riesplodere. I numeri di Enzo Risso, professore di Audience studies alla Sapienza e direttore scientifico di Ipsos

Il salario minimo e la dialettica che serve tra governo e opposizione

Un governo buono incontra le opposizioni che, unite, stimolano e sfidano l’esecutivo. Ecco cosa insegna il dialogo che si è aperto sul salario minimo, in cui è stato chiamato in causa il Cnel guidato da Renato Brunetta. Il commento di Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica. Recentemente ha pubblicato “Il lavoro intellettuale. Cos’è, come si fa, a cosa serve” (UTET 2023)

Negazionismo contro la storia democristiana e il futuro popolare

Di Giancarlo Chiapello

A distanza di qualche giorno è possibile fare emergere lo stupore per come a Torino il principale quotidiano abbia trattato i cattolici e usare il fatto come esempio di quella riscrittura della storia di parte che avvelena tutt’oggi la politica italiana. La versione di Giancarlo Chiapello

Un passo avanti e due indietro. Dalla demagogia al realismo? Scrive Cangini

Dal famigerato decreto rave al prelievo sulle banche, sono molte le retromarce del governo. Giorgia Meloni sembra essere passata dalla demagogia al realismo (per esempio sull’Europa), col tempo i fatti daranno la risposta definitiva

Sul salario minimo serve l'approccio pragmatico della Costituente. Parla Pombeni

L’idea del presidente del Consiglio è arrivare, tra sessanta giorni e prima della Finanziaria, a una proposta condivisa sul salario minimo. Nella concertazione palazzo Chigi vuole coinvolgere anche il Cnel. Da Movimento 5 Stelle e Pd reazioni insoddisfatte dopo il confronto di ieri, più dialogante invece Calenda (Azione). Ora, entrambe le parti, devono abbandonare l’ideologia e lavorare sul pragmatismo. Conversazione con il politologo di Unibo

La vera trappola della natalità. La versione di Tivelli

Sarebbe urgente che qualcuno alzasse lo sguardo al di sopra delle solite polemiche quotidiane e puntasse alla questione dei bambini naturali o adottivi senza i quali l’impoverimento sociale, civile ed economico in prospettiva, proseguirà

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