La parlamentare di Fratelli d’Italia: “Le europee? Un jolly per cambiare schema in Commissione. Gli alleati di governo? Compatti, non si troverà un voto parlamentare disallineato, mentre anche all’interno dello stesso Pd vi sono discordanze. I migranti? La soluzione è fermare le partenze, non redistribuire. Il Piano Mattei sarà rivoluzionario”
Politica
La lezione del funerale laico di Giorgio Napolitano
Le esequie del Presidente emerito si sono tenute alla Camera dei deputati, dopo la camera ardente al Senato. Un ultimo saluto che è un simbolo, forse un messaggio, per chi resta, incarnato dai luoghi e da chi ha preso la parola per porgere un ultimo saluto
Ecco perché nonostante tutto il governo durerà. L'analisi di Sisci
Non ci sono formule magiche per prevenire ed evitare la grave incertezza che potrebbe pesare sul Paese già nei prossimi mesi. Sarebbe fondamentale trovare una ricucitura con l’Europa, la Francia, la Germania. Bisognerebbe mettere la sordina alla questione dei migranti. In mancanza di soluzioni rotonde essa diventerà sempre di più esplosiva e controversa per il governo. L’analisi di Francesco Sisci
Vi spiego la strategia di Meloni per mantenere il consenso. L'analisi di Carone
Parlare poco, evitare di esporsi se non in occasioni istituzionali e a corredo di meeting internazionali, in contesti più sicuri in cui riuscire a mantenere il controllo. Uno stile distante dalla Giorgia Meloni degli ultimi nove anni, ma identico a quello assunto nella campagna elettorale del 2022. L’analisi di Martina Carone, analista YouTrend e docente al master di primo livello promosso dall’Università di Padova e YouTrend in “Social media, opinione pubblica e marketing politico elettorale” giunto alla seconda edizione
Giorgio Napolitano, un grande in Italia (e negli Usa). Il ricordo di Mayer
Mayer, che fu dirigente del Pci negli anni in cui Napolitano guidava la corrente dei “miglioristi”, ha (quasi) sempre condiviso le posizioni di colui che sarebbe poi diventato Presidente della Repubblica. Alla Bolognina capì perché quella corrente fosse spesso molto prudente: gli elettori non erano pronti a perdere la “diversità” comunista. E racconta di quando Kissinger negò il visto a Napolitano perché…
Quando la nostra politica estera ebbe bisogno di Napolitano. Scrive Stefanini
L’ambasciatore Stefano Stefanini, già rappresentante permanente dell’Italia alla Nato e consigliere diplomatico di Giorgio Napolitano, ricorda le sue mosse di diplomazia pubblica e privata e i momenti significativi della storia recente d’Italia nei quali ebbe un ruolo di primo piano
L’operazione verità che nessuno ha mai fatto prima. Il corsivo di Cangini
Un discorso intellettualmente onesto quello di Giorgia Meloni sul tema migranti: l’ammissione della differenza che passa tra la faciloneria di chi si trova all’opposizione e le oggettive difficoltà di chi ricopre funzioni di governo. Se si è trattato di semplice tattica, queste parole non porteranno a nulla. Ma se la scelta fosse strategica potrebbero rivelarsi il presupposto di una svolta decisiva. Il commento di Andrea Cangini
Dentro l’Europa bisogna starci, e starci bene. Conversazione con Antonio Tajani
“Non dobbiamo pensare che l’Ue sia rappresentata soprattutto da Francia e Germania. L’Italia è la seconda manifattura d’Europa e per questo dobbiamo farci valere, anche se a volte rischia di essere un carrozzone”. Il primo anno di governo? “Siamo riusciti a dare a livello internazionale un’immagine di un centrodestra di governo serio e solido”. E sulla coalizione c’è “un minimo comun denominatore forte e soprattutto esiste un elettorato che vuole vederci uniti nonostante le differenze”. Intervista di Roberto Arditti al ministro degli Esteri Antonio Tajani
Messina Denaro, l'irredimibile che non riposerà in pace
Un punto di fine. La morte praticamente in diretta mediatica di un capomafia del calibro di Matteo Messina Denaro segna l’estinzione, se non altro anagrafica, della mafia degli anni ottanta. Accusato di stragi e delitti terribili, il boss trapanese era uno degli ultimi protagonisti diretti della sfida-ricatto allo Stato scatenata da cosa nostra. L’analisi di Gianfranco D’Anna
I dialoghi sul diritto, tra Costituzione e riforme. All'Auditorium con Celotto
Da Giulio Tremonti a Fabrizio Barca, da Silvia Salis a Enzo Cheli. Sono solo alcuni degli ospiti che si alterneranno al Parco della Musica nella rassegna “Dialoghi sul diritto” condotta dal costituzionalista Alfonso Celotto e promossa dalla casa editrice il Mulino in occasione dei 75 anni della Costituzione. “Non è escluso – dice il docente – che si possano affrontare anche i temi dell’autonomia differenziata e del premierato”