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Cosa serve a Meloni per governare (bene) l'Italia. Il commento di Cangini

Meloni è capo del governo e il suo partito veleggia attorno al 30% dei consensi. Urge, dunque, una postura istituzionale conseguente. Continuare a grattare la pancia alla propria base elettorale rinverdendone le antiche frustrazioni può forse servirle a mantenere uno zoccolo duro di consenso, ma di sicuro non le servirà a governare con la credibilità e l’efficacia che l’Italia merita

Perché sostengo Bonaccini e l’unità contro l’eversione. Parla Amendola

L’ex sottosegretario agli Affari europei nel governo di Mario Draghi e deputato del Pd spiega a Formiche.net la “sgrammaticatura istituzionale” di FdI e la necessità di “favorire e praticare l’unità contro terrorismo ed eversione”. E su politica estera ed Europa suggerisce alla Meloni celerità

Lezioni digitali per la politica secondo Marco Mayer

Anche in politica serve una soluzione ibrida, in presenza e attraverso strumenti tecnologici, che consenta ai partiti di sviluppare l’impegno e la partecipazione degli attivisti alla vita dei rispettivi partiti nonché a stimolarli a riavvicinarsi ai cittadini e alle loro esigenze. Il commento di Marco Mayer

Phisikk du role - Regionali 2023, solo una faccenda di ceto politico

Se il trend dell’astensionismo elettorale dovesse confermarsi o, addirittura, denunciare valori ancora più alti delle politiche, il problema della legittimazione politica di amministrazioni locali portate al governo da minoranze di cittadini, comincerebbe ad essere serio. D’altro canto questa campagna elettorale non sembra abbia avuto la capacità di allargare l’area degli interessati oltre il confine del ceto politico coinvolto direttamente… La rubrica di Pino Pisicchio

Altro che pericolo per l’Ue, è la più popolare. Il Times incorona Giorgia

Il prestigioso quotidiano inglese nella sua edizione domenicale, la più letta nel Regno Unito, si aggiunge al gradimento di Economist, Figaro e Die Welt spegnendo le polemiche pre elettorali e mettendo in luce i risultati dei primi 100 giorni

Perché il caso Cospito va in aiuto al governo. La versione di Cangini

Più si alza il livello della violenza politica più le opposizioni saranno obbligate ad accantonare le polemiche e a fare corpo con la maggioranza in difesa della democrazia e delle istituzioni repubblicane. Il corsivo di Andrea Cangini

Cospito, la minaccia anarchica e il governo Meloni. Silenzio, parla Beppe Pisanu

“Lo Stato è sotto attacco”. L’ex ministro dell’Interno Pisanu a Formiche.net: “Sul caso Cospito tutti hanno un po’ perso il senso della misura. Ora lasciamoci alle spalle queste polemiche di basso cabotaggio”. E sul governo: “Se è vero che la politica estera è la politica, Meloni se l’è cavata più che brillantemente in questo primo squarcio di legislatura”. Sull’autonomia invece…

Perché Putin ha sbagliato i suoi calcoli. Scrive Gualmini

Di Elisabetta Gualmini

L’Europa, forse proprio a causa dello shock della pandemia, è stata in grado di non farsi trovare impreparata di fronte alla guerra e di reagire con prontezza. Un estratto dal libro dell’europarlamentare Elisabetta Gualmini, “Mamma Europa” (Il Mulino)

Chi sono i politici italiani nella rete di Mosca. L’inchiesta di IrpiMedia

Al centro dell’indagine giornalistica ci sono Stefano Valdegamberi, Paolo Tosato e Roberto Ciambetti. Imbarazzo per la Lega, Zaia e il Consiglio regionale del Veneto. “La Russia usa queste risoluzioni per propaganda domestica e per infiltrarsi in amministrazioni locali allo scopo di condizionare l’opinione pubblica e reclutare politici locali”, spiega Lautman (Cepa)

Il caso Cospito e la prevenzione per i reati politici. L’opinione di Monti

La vicenda di Alfredo Cospito sembra avere suscitato riflessioni sul rapporto fra le esigenze di prevenzione di pubblica sicurezza e quelle della repressione penale, nel caso di reati commessi per motivazioni ideologiche e non “semplicemente” criminali. Il commento di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law nel Corso di laurea magistrale in Digital Marketing dell’Università di Chieti-Pescara, già docente di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica nello stesso ateneo

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