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Francesco Rocca e la sinistra para fascista. L'opinione di Cangini

Viene da domandarsi quale sia, nella becera semplificazione dei giorni nostri, la differenza tra fascismo formale e fascismo sostanziale. Viene da chiedersi se davvero il bel mondo progressista sia così lontano da quel determinismo fascista il cui teorico incombere tanto li allarma. Il commento di Andrea Cangini

Il gradimento di Meloni e qualche leggero grattacapo. L'analisi di Spiri

I passi compiuti fin qui da Meloni in ambito atlantico e comunitario rappresentano il tentativo, non sempre agevole, di smentire le previsioni apocalittiche che pure fuori dai confini nazionali ne avevano accompagnato l’ascesa, e danno il senso di una bussola orientata su precise direttrici di marcia. L’analisi di Andrea Spiri, dipartimento Scienze politiche, Università Luiss Guido Carli

Ai partiti serve più democrazia interna. La ricetta di Bonanni

Rinchiudere i cittadini solo nella sfera del voto e non nel coinvolgimento, non può appartenere all’ambizione di un Paese evoluto. Si parla di governabilità con il presidenzialismo che verticalizza, e invece il nostro proposito è ripristinare la partecipazione dei cittadini, allargando la base del consenso al sistema attraverso la responsabilizzazione

Così l’Italia può contare di più in Europa. La versione di Cicchitto

Conversazione con l’ex parlamentare di Forza Italia: “Le frizioni con Parigi? Vicenda singolare, perché c’è stata certamente una gaffe fatta dal governo italiano ma anche una reazione sopra le righe del governo francese. I migranti? Sbagliato accettare il Trattato di Dublino. Il Mes? Dire no mi sembra dissennatezza pura”

Due ragioni per cui Meloni piace davvero. L'analisi di Ungari (Luiss)

Di Andrea Ungari

Il gradimento di Giorgia Meloni certificato da Morning Consult non può che essere una buona notizia per l’Italia. E proietta la leader di Fratelli d’Italia in un Pantheon della politica internazionale che fino a qualche mese fa poteva solamente immaginare, e che sembra confermare il fatto che la sua scalata ai vertici del partito e poi della politica nazionale non sia stata affatto una casualità. L’analisi di Andrea Ungari (Luiss)

Meloni, il ritorno della politica e il metodo democristiano. Parla Rotondi

“La capacità di mediazione, di intessere rapporti e di preferire il dialogo allo scontro sono tutti elementi che hanno caratterizzato profondamente l’azione democristiana durante la Prima Repubblica”, spiega il democristiano doc e deputato Gianfranco Rotondi.  “E Giorgia Meloni le ha adottate come metodo di governo”

No alle primarie del Pd. Ecco cosa farà Casini

Alla presentazione del suo libro, il leader democristiano e senatore del Pd auspica un’opposizione “credibile non sfascista, ma che ha a cuore l’interesse e la responsabilità nazionale”. Così, Casini prenota un posto di rilievo nel dibattito parlamentare della legislatura. E festeggia 40 anni dalla sua prima elezione alla Camera

Così si accompagna il Paese alla politica. Il richiamo di Zuppi

Non c’è in agenda nessuna nuova Dc da ricostituire. Al contrario, c’è l’idea di riportare e diffondere quei valori che ne erano la fonte di ispirazione. É ancora possibile? Forse per Zuppi sì. Ecco chi c’era e cosa si è detto all’Auditorium Parco della Musica alla presentazione del libro di Pier Ferdinando Casini

La sanità ai tempi del Covid. La pagella della Corte dei conti

Tutti i dettagli del referto della Corte dei Conti sulla spesa sanitaria nel 2020-2021, durante la pandemia, depositato il 19 gennaio, anticipati da Giuseppe Pennisi

Il miracolo della Dc che Meloni non può dimenticare. Scrive Sisci

Oggi non c’è cultura di destra o di sinistra. Il liberalismo non c’è. Da dove ricominciare? L’Italia che Meloni oggi governa è tale perché nel 1948 la Dc fece un miracolo, fermò insieme fascismo e comunismo collegando insieme voglia di rinascita, la Chiesa e gli Stati Uniti. Questo ha fatto 50 anni di libertà e sviluppo economico dell’Italia. Forse è da qui, da quella Dc, che occorre ripartire

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