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Più stabilità e governi di “lungo respiro”. Meloni dopo il confronto sulle riforme

L’elezione diretta del presidente del consiglio sembra essere l’ipotesi che, timidamente, potrebbe mettere d’accordo maggioranza e opposizione sulla riforma costituzionale. Chiusura totale sull’ipotesi presidenzialismo. Il premier: “Noi vorremmo una riforma che portasse l’Italia ad avere una democrazia matura, più forte e capace di immaginare progetti di lungo periodo”

Mattarella in Norvegia, tutti i dossier tra Roma e Oslo

Triplo focus su migranti, guerra ed energia nella visita di tre giorni del Presidente della Repubblica. Eni è presente in 173 licenze esplorative. Area sensibile anche alla geopolitica legata alla guerra, alla Nato allagata e alle mire globali sui mari settentrionali

La maledizione delle riforme e il compromesso possibile. Scrive De Tomaso

Anche l’elezione indiretta del premier non differisce molto dall’elezione diretta, visto che oggi partiti e leader s’identificano alla perfezione. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Moro, nuove verità sulla morte e centralità della politica estera. Parlano Calabrò e Ceccanti

Il lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta Moro 2, i nuovi dettagli sul luogo delitto dell’ex presidente della Dc e le implicazioni a vari livelli nel periodo della Guerra Fredda. Accademici e giornalisti a confronto, in un’iniziativa organizzata dagli studenti de La Sapienza per ricordare i 45 anni dall’uccisione di Aldo Moro

classe dirigente

Se lo Stato rimane un nemico, a che serve la stabilità? La riflessione di Cristiano

Il presidenzialismo spacca il Paese, mentre all’Italia serve qualcosa che ci unisca nel rispetto delle diversità nello Stato di tutti. Ma recuperare il valore del compromesso, cioè l’inizio del rispetto reciproco almeno nella designazione dell’arbitro potrebbe essere una scelta indispensabile per dare una vera stabilità più che ai governi alle istituzioni. La riflessione di Riccardo Cristiano

1948, il Senato di allora sia modello per oggi. Il discorso di Finocchiaro

Di Anna Finocchiaro

Ripensare e osservare, rileggendo gli atti parlamentari, e guardando ai loro esiti, il lavoro svolto tra il ‘48 e il ‘53 in Senato: sia pure con inciampi, errori e contraddizioni, in quella difficoltà fu il faticoso farsi carne della prudenza e della ragione costituzionale, due virtù il cui valore non può e non deve smarrirsi. L’intervento di Anna Finocchiaro alla cerimonia per i 75 anni della prima seduta del Senato

Per un governo scelto dal popolo. La proposta di Frosini

Perché nei governi decentrati c’è elezione diretta del vertice dell’esecutivo e a livello nazionale no? Si tratta di uno strabismo istituzionale che andrebbe corretto con delle nuove lenti costituzionali. Si potrebbe codificare in Costituzione l’elezione diretta del primo ministro. Emulando così il sistema del premierato britannico. La proposta di Tommaso Edoardo Frosini, ordinario di Diritto pubblico comparato e di Diritto costituzionale, Università Suor Orsola Benincasa

Semipresidenzialismo alla francese. La ricetta di Guzzetta per le riforme

Il coinvolgimento delle opposizioni sull’agenda delle riforme è “un fatto meritevole di apprezzamento nella grammatica costituzionale”, dice il costituzionalista di Tor Vergata. “L’instabilità in Italia è figlia della inveterata abitudine a fare e disfare i governi in Parlamento senza ricorrere alle elezioni. Se si vuole che i cittadini contino di più e sentano di contare, bisogna cambiare schema. Ecco perché il semi-presidenzialismo alla francese farebbe al caso nostro”

Il surrealismo della sinistra sulla riforma costituzionale

Sono stati avanzati tre argomenti in opposizione alla riforma costituzionale proposta dal governo, tutti e tre surreali. Il corsivo di Andrea Cangini

Energia, difesa e non solo. Cosa lega Roma, Tel Aviv e Atene

Il dialogo tra le sponde occidentali, centrali e orientali del Mediterraneo è utile anche a strutturare percorsi comuni tarati sulle emergenze date dalla contingenza, come la guerra in Ucraina, il ruolo della Nato e dell’Ue

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