“Pensare che si possa vietare il sostegno ad un Paese invaso con un quesito referendario è una forma di deresponsabilizzazione dei decisori. I promotori? Sono gli stessi che si lamentavano della dittatura da Covid. Così formulato, la Corte avrà facilità nel respingerlo”. L’analisi di Vittorio Emanuele Parsi, docente all’Università del Sacro Cuore
Politica
Elly, la segretaria senza politica. Il corsivo di Cangini
C’è tutto, sui social di Schlein, tutto tranne quel che conta in politica. E non è dato sapere quali siano le posizioni del Pd in due ambiti non esattamente marginali della vita pubblica: la politica estera e di difesa e la politica economica
Governare è nominare, specie in uno Stato interventista. L'opinione di De Tomaso
Il borsino del comando è indicato in Italia soprattutto dal potere di scegliere gli amministratori delle aziende pubbliche. Per cambiare strada, servirebbe una cura dimagrante da parte dello Stato. Il commento di Giuseppe De Tomaso
Azione-Italia Viva, perché serve un partito alternativo al populismo. Scrive Bonanni
Deve prevalere la responsabilità, togliere gli ostacoli veri dal cammino e procedere ad una offerta politica aperta ai tanti cattolici, riformisti e liberali che in questi giorni stanno valutando il da farsi per approdare a soluzioni stabili di militanza unitaria. Il commento di Raffaele Bonanni
Via della Seta? Che bivio prendere tra Cina, Usa ed Europa
Giorgia Meloni chiamata a decidere sul rinnovo del Memorandum con Pechino. I dubbi del presidente del Consiglio e la necessità di non infrangere la solidarietà occidentale in un mondo in fiamme. Il commento di Giuseppe De Tomaso
Renzi e Calenda possono ancora convivere. Ferrandino spiega perché
Volano accuse pesanti tra i leader di Azione e Italia Viva. Il partito unico, che dovrebbe costituirsi a giugno, sembra un sogno remoto. Eppure, secondo l’eurodeputato di Renew Europe, ci sono buone motivazioni per costituire la “casa dei riformisti” anche in chiave Ue. “Il partito unico è la casa di tutti gli elettori che nella politica cercano moderazione e buon senso, non diktat continui”
Politici e social, la formula da sola non basta senza la credibilità
La Televisione, la Rete e il Territorio funzionano a meraviglia sempre che l’attore principale risulti credibile per gli utenti, altrimenti le piazze social e delle città rimangono vuote, viene meno la costruzione di una familiarità digitale che si riverbera anche nelle urne al momento del voto. L’analisi di Domenico Giordano
Si può essere filoeuropei senza essere antiamericani. Il corsivo di Cangini
Macron coltiva gli interessi francesi e con tutta evidenza il suo viaggio in Cina è servito ad accreditare una cinquantina di aziende del suo Paese più che la politica estera di Biden. Ma Macron è all’ultimo mandato, sogna pertanto di passare alla Storia. Ed è in questa chiave che va letto il suo disperato appello agli Stati europei. Il commento di Andrea Cangini
Quando Berlusconi disinnescò la mina leghista della secessione. Scrive De Tomaso
Il Cavaliere resta un leader divisivo e controverso, ma gli va riconosciuto di aver svolto un ruolo fondamentale, con la sua discesa in campo, a difesa dell’unità nazionale. Ecco perché secondo Giuseppe De Tomaso
La scomparsa dei partiti e la crisi dei media mainstream. La versione di Proietti
Una comunicazione che “non raffigura più l’opinione pubblica” e che quindi lascia sul terreno migliaia di copie. Il rapporto fra media e politica è sempre più complesso, complice la crisi dei partiti che si sono trasformati in tribune per i leader. L’ex cronista del Corriere: “La personalizzazione della politica ha provocato un anche uno scadimento del sistema dei media tradizionali (e non). Tant’è che sono stati abbandonati in massa dai propri lettori”