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Tra gli italiani c'è voglia di politica (e di riforme). Il radar Swg

La stagione dell’antipolitica e delle soluzioni rivoluzionarie sembra essere finita. Gli italiani preferiscono riforme e politica tradizionale. Crescono i liberal-conservatori, sempre meno gli estremisti. Cosa pensano gli italiani secondo l’agenzia di sondaggi

Il Pd tra altre uscite e alta tensione. Il rebus liste per le Europee

Non solo l’abbandono di Borghi, in dissenso con la linea assunta da Schlein, da Bruxelles si vocifera di un’altra uscita dal gruppo dei democratici. Cresce la tensione tra i riformisti, ma sui nomi che saranno candidati per le elezioni europee…

La Repubblica italiana nasce sulla premessa di antifascismo, senza equilibrismi

La politica ha bisogno che la storia tiri una riga, perché bisogna proiettare il Paese nel futuro, e l’interesse nazionale deve prevalere. L’analisi di Francesco Sisci

Schlein sull’aeroplano di D’Alema. Il corsivo di Cangini

Era il 2006, il processo di costituzione del Pd era già in corso e all’assemblea dell’area liberal democratica riunita ad Orvieto D’Alema usò la metafora dell’aeroplano. Il monito suona grossomodo così: si possono marginalizzare le idee politiche e coinvolgere i politici che esprimono quelle idee, ma se si marginalizzano sia le idee sia chi le rappresenta capita che poi qualcuno se ne vada. Oggi è capitato all’ex lettiano Enrico Borghi, domani capiterà ad altri

Non solo business. Meloni a Londra con la carta Ecr

La visita del premier al numero 10 di Downing street rappresenta anche l’occasione per un bilancio politico del rapporto tra mondi conservatori, al di qua e al di là della Manica. Ovvero si sta coagulando una possibile alleanza politica per una Commissione politica diversa, nel merito e nel metodo, dalla maggioranza Ursula

Ecco le nuove sfide dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli

Bisogna “proseguire su questo terreno del confronto costruttivo con tutte le altre istituzioni pubbliche, con le quali abbiamo necessità di interloquire perché non c’è spazio per una organizzazione dello Stato che non sia solidale e, dunque, incapace di rispondere alle impellenti necessità della Nazione”, ha detto il direttore Alessi

Che sia un 25 aprile di liberazione dal corporativismo di origine fascista

Forse può sembrare un approccio un po’ originale, rispetto a quelli consueti, ma la festa della Liberazione deve diventare presto la festa della liberazione dagli effetti portati dal fascismo, che perdurano molto di più di quanto l’opinione pubblica sembri avvertire nella società italiana. L’opinione di Luigi Tivelli

La destra italiana scelga altri simboli. La versione di De Tomaso

Dopo la dichiarata incompatibilità col fascismo, Giorgia Meloni ora farebbe bene a riscoprire la destra risorgimentale italiana e la destra churchilliana, o gollista, europea. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Il 25 aprile nella Storia di ieri e nella prospettiva del domani. Il commento di Polillo

Sono ormai passati quasi ottant’anni dal 25 aprile del 1943. Un periodo sufficiente per spingere ad una rimeditazione su quello che siamo stati. Ma soprattutto per scrutare, per quanto possibile, un futuro incerto e minaccioso… La riflessione di Gianfranco Polillo

Festeggiamo il 25 aprile senza inutili polemiche. Scrive Celotto

Il 25 aprile e il 2 giugno sono le due feste della Repubblica italiana e sono indissolubilmente legate, perché la seconda è “figlia” della prima. Davvero non capisco perché non festeggiarle tutti assieme, senza inutili polemiche storiche

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