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4 consigli per Marattin e i rischi per il governo della corsa al centro di FI

In Italia sullo spazio del liberalismo ha per ora messo una bandierina il promettente Luigi Marattin. A lui, e a chi vorrà seguirlo, Francesco Sisci offre quattro tipi di consigli – estetico, etico, filosofico e di marketing – e un’analisi dello spazio tattico nel Paese oggi

Con un Ue più a destra, l'Italia sarà più centrale. Parla Curti Gialdino (Sapienza)

La Commissione incassa il via libera dell’Aula di Strasburgo. Ma, all’esito del voto, non si può non notare lo sbilanciamento vero destra della maggioranza che sostiene Ursula. In questo, si aprono delle opportunità per l’Italia, che avrà più peso grazie alla stabilità del governo. E, forse, saranno migliori anche i rapporti con gli Usa. Colloquio con Carlo Curti Gialdino, già ordinario di diritto dell’Unione europea alla Sapienza e vicepresidente dell’Istituto diplomatico internazionale

Vi racconto l'esperimento milanese. Scrive l'avv. Arcuri

Di Gabriele Arcuri

Mentre si inseguiva e insegue l’utopia di creare una città inclusiva e per tutti, non si riesce a fare a meno della ricchezza dei più fortunati e abbienti e non si investe la stessa come e dove si dovrebbe. Il commento dell’avvocato Gabriele Arcuri

Tagliare il canone Rai a carico dei contribuenti è insensato. Il commento di Cangini

Si può discutere all’infinito sulle ragioni profonde per cui il partito di Antonio Tajani ha impallinato l’emendamento leghista, è fuori discussione il fatto che quell’emendamento non avesse alcuna attinenza con l’interesse generale né con le linee di politica economica che sembrano ispirare le scelte del ministro Giancarlo Giorgetti e più in generale del governo Meloni. Il commento di Andrea Cangini

Perché Bin Salman e Trump sono determinanti per i conflitti in corso. Parla Fassino

Durante il G7 Esteri e i Med Dialogues la posizione italiana su Kyiv è stata chiarita, mentre sul conflitto che coinvolge Israele ci sono oscillazioni differenti. In quell’area, dopo l’arrivo dell’Ifd al fiume Litani, potrà essere determinante il ruolo del saudita Bin Salman. Oltre che, per entrambi gli scenari bellici, l’orientamento del presidente Usa, Donald Trump. Conversazione con il vicepresidente della Commissione Difesa, Piero Fassino

I cattolici di serie A e di serie B non esistono. Il commento di Merlo

I cattolici di serie A e di serie B non esistevano ieri nella Democrazia Cristiana e, tantomeno, esistono oggi in uno scenario politico dove ci sono partiti che con il tradizionale patrimonio del cattolicesimo democratico, popolare e sociale c’entrano come i cavoli a merenda. Il commento di Giorgio Merlo

Grillo è politicamente morto e Salvini non si sente tanto bene. Il commento di Cangini

Il primo, Grillo, ha perso tutto: il controllo del Movimento creato con Gianroberto Casaleggio e, elemento a giudizio di chi ben lo conosce non meno rilevante, i 300mila euro l’anno che il “gesuita” Conte gli aveva “francescanamente” assicurato in cambio della non belligeranza. A Matteo Salvini, tutto sommato, è andata meglio. Il commento di Andrea Cangini

Più difesa e meno ambientalismo. Le sfide dell'Ue viste da Castellani

La designazione di Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione Europea è un risultato di Meloni. In questo modo si apre la strada alla collaborazione tra popolari e conservatori. E, se in Germania primeggerà la Cdu, si potranno ottenere passi indietro sul Green deal ideologico. Ora la priorità al comparto Difesa. L’analisi di Lorenzo Castellani, politologo e docente della Luiss

Ironie a 5 stelle riportano FI al centro. La versione di Sisci

Dalla Costituente pentastellata, emerge una realtà ineluttabile per il Movimento: Conte potrà per qualche mese amministrare l’appassimento e trasformazione del M5s ma dopo, dovrà confluire nel Pd in cambio di qualche seggio garantito. Con il parallelo indebolimento della Lega, la partita tra Pd e FdI si gioca al centro. Un ruolo importante l’avrà Forza Italia. L’analisi di Sisci

Phisikk du role - E quindi uscimmo a riveder le 5 stelle, che più non furon tali

La kermesse pentastellata segna la riconferma di Conte e la scelta di collocarsi nel campo progressista, abbandonando il pragmatismo del passato. Il M5S si trasforma da movimento populista a partito organizzato, perdendo la sua diversità originaria e somigliando agli altri partiti, con una leadership oligarchica e una base parlamentare cooptata. Ora deve ritrovare un’identità politica e un nuovo popolo di riferimento

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