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Il Pd, dopo Prodi, non è più un partito nazionale. La lettura del prof. Galli

“Credo che sia necessaria una rifondazione radicale della sinistra, magari con un cambio di nome, sicuramente con cambio di prospettiva politica e di personale politico: un’autentica rivoluzione che parta da un’idea, da un’analisi e dall’individuazione di bisogni sociali reali per leggere la società”. Conversazione con Carlo Galli, politologo, già professore di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Bologna

L'aquila di Lotito, il cappello di Tajani, il selfie di Ronzulli. Queste le avete viste?

Scorpacciata di ospiti per Gian Marco Chiocci che ha celebrato i suoi 60 anni insieme (tra gli altri) all’aquila della Lazio Olympia, mentre Antonio Tajani indossa il cappello da cuoco e Licia Ronzulli si fa un selfie con papa Francesco. La rubrica fotografica degli ultimi sette giorni

Meloni e Michel lavorano all'agenda strategica dell'Ue. Ecco come

Il presidente del Consiglio europeo riconosce al governo italiano il ruolo di partner nelle delicate trattative con Paesi extra Ue: sul tavolo non solo la sfida del nuovo patto di migrazione e asilo, ma anche il Mediterraneo e il fronte sud

Se Conte soffia il Tg3 al Pd. Il corsivo di Cangini

Per il capo grillino, che trattando con FdI è già riuscito a sottrarre agli amici-nemici del Pd e di Italia Viva la presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai, sarebbe un gran colpo dagli effetti pratici e soprattutto simbolici, ossia l’identificazione del Movimento 5 Stelle con quella Telekabul da sempre percepita come simbolo della sinistra-sinistra

Lupi e Tajani funzionano, Renzi e Bonino no. La versione di Palano

Noi Moderati e Forza Italia hanno presentato il simbolo con il quale si presenteranno, uniti, alle elezioni europee. Il sodalizio punta al 10%: l’obiettivo è ambizioso ma alla portata e potrà durare anche oltre la scadenza elettorale. Tutto dipenderà dalla “transizione” di Fratelli d’Italia. Nel frattempo, il campo progressista è in difficoltà. Colloquio con il politologo Damiano Palano

Premierato, autonomia e Medio Oriente. Chi ha dialogato sul palco di Formiche200

Di cosa si è parlato all’evento di Formiche a Milano con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il governatore Lombardo Attilio Fontana, il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago e il Prof. Giulio Tremonti, già ministro e senatore, ora parlamentare e presidente della commissione Esteri della Camera

Def, la linea della vaghezza. L'opinione di Cangini

Era chiaro sin da settembre che con le nuove regole di bilancio e con un Pil che arranca la manovra economia dell’anno successivo sarebbe stata problematica per l’Italia e potenzialmente deflagrante per la maggioranza di governo. Nasce da una complessità contabile largamente annunciata l’ambiguità del Documento di economia e finanza licenziato oggi dal Consiglio dei ministri

La nuova Ue non sarà un museo. Il patto per lo sviluppo tra Roma, Berlino e Parigi

La terza riunione trilaterale Francia-Italia-Germania sul rilancio della politica industriale è occasione per impedire che l’Ue diventi “un museo all’aria aperta”. Le parole del ministro italiano confermano l’impostazione di un lavoro unitario tra Roma, Berlino e Parigi

Sui territori no, a Roma sì. Dove funziona l'asse Pd-M5S secondo Ignazi

A livello nazionale ci sono ampi margini di collaborazione, mentre sui territori la sostanziale assenza dei pentastellati genera una condizione nella quale tra Movimento 5 Stelle e Pd si alimentano pesanti conflittualità. Lo schema sardo è difficilmente riproponibile, ma Conte non tornerà mai ad allearsi con Salvini. Il rassemblement centrista di Renzi e Bonino alle europee sarà un flop pericoloso. Colloquio con il politologo Piero Ignazi

Fede, coraggio e visione. Perché ricordare De Gasperi secondo Alfano

Il cristiano, lo statista, il leader politico, il profeta, il costruttore, De Gasperi ha ancora tanto da dire alla politica e alla società di oggi: i suoi ideali sono rimasti vivi e intatti nonostante il trascorrere dei decenni, le sue intuizioni restano valide e attuali, il suo stile andrebbe elevato a paradigma per chi vuol servire la cosa pubblica. Il commento di Angelino Alfano, presidente della Fondazione De Gasperi

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