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L’alternativa che Mario Draghi può rappresentare. Il commento di Polillo

Quanto finora detto da Mario Draghi può dare una prospettiva nuova all’Europa, ma solo se diverrà un patrimonio comune, sempre più coinvolgente. Ma per farlo, gli italiani devono battere ideologismi di varia natura e portata, eliminare inutili personalismi e voglie di primeggiare. Il commento di Gianfranco Polillo

Sinistra sociale e sinistra politica Dc. Un giacimento per i cattolici

La cultura politica del cattolicesimo sociale, popolare e democratico interpretato e fatto proprio dalla sinistra Dc continua ad essere un monito importante, utile, indispensabile nonché necessario per lo stesso comportamento dei cattolici italiani nell’attuale contesto politico del nostro Paese. Il commento di Giorgio Merlo

In Sardegna (e in Europa) Salvini rischia tutto. Le elezioni viste da Segatori

Le regionali in Sardegna saranno una cartina al tornasole per vagliare lo stato dei rapporti interni tra le coalizioni. Salvini rischia più di tutti, anche per la sua leadership all’interno della Lega. Peraltro si tratta di una regione complessa, con molti problemi. E anche il centrosinistra non se la passa bene. Gli scenari del politologo Segatori

Phisikk du role - Cari governatori, tertium non datur. Forse

La presidente del Consiglio non ha alcun interesse ad assecondare il perpetuarsi dello status dei candidati leghisti e forzisti nelle regioni controllate dalla destra, né a porgere una mano alla segretaria del Pd per aiutarla a levarsi qualche impiccio. Dunque ha l’interesse a tener duro e a non lasciare spiragli. La reazione violenta della Lega con la crisi della legislatura? Non ci pare alle viste: ci guadagnerebbe solo Giorgia Meloni. Dunque ci punge vaghezza che tertium non datur. A meno che… La rubrica di Pino Pisicchio

Secondo la Cnn questo è il momento di Giorgia Meloni. Ecco perché

In un lungo editoriale vergato da Fareed Zakaria vengono passati in rassegna tutti i banchi di prova superati dalla premier in questo anno e mezzo. Dopo New York Times, Economist e Le Monde è la volta della tv statunitense ad occuparsi dell’Italia

Cosa nascondono le ambiguità di alcune forze politiche italiane su Navalny. Scrive Sisci

Ammesso e non concesso che si debba arrivare a un compromesso con Mosca sull’Ucraina ciò non significa che si debba farlo rinunciando ai nostri principi – che i dissidenti non vanno ammazzati e chi ammazza i dissidenti appartiene a un altro circolo ricreativo. Il commento di Francesco Sisci

Chi ha il (vero) potere. Le eminenze grigie raccontate da Castellani

Chi esercita il potere ma non si vede mai e non si misura mai con il consenso. Figure chiave nell’affermazione di un leader democratico o di un autocrate. Personalità che hanno contribuito al successo o alla deflagrazione di un personaggio o di un’idea politica. Le eminenze grigie nella storia, raccontate nell’ultimo volume firmato dal politologo Lorenzo Castellani

L’ipocrisia di chi manifesta per Navalny e poi consegna gli ucraini a Putin. Il corsivo di Cangini

È sempre cosa buona e giusta quando tutte le forze politiche convergono senza distinzione tra maggioranza e opposizione su un punto dirimente di politica estera. È cosa buona e giusta, purché sia chiaro che di politica estera si tratta. Una chiarezza che manca ad almeno due leader politici tra i tanti che oggi parteciperanno alla fiaccolata di protesta contro la satrapia putiniana. L’opinione di Andrea Cangini

In Sardegna il centrodestra vincerà unito. E andiamo in piazza per Navalny. Parla Lupi

In Sardegna il centrodestra è unito (come dappertutto), mentre il centrosinistra ha come unico collante la volontà di mandarci all’opposizione. Alle europee le due leader si devono candidare. L’Autonomia differenziata può essere un’opportunità. E su Navalny nessun tentennamento. Conversazione con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi

Le morti sul lavoro e la logica (pericolosa) dei subappalti. L'opinione di Bonanni

Negli appalti al massimo ribasso l’impresa peggiore mette fuori quella migliore in quanto disponendo di sub appaltatori spregiudicati come chi li coinvolge all’appalto, usano impunemente lavoratori a basso salario, non addestrati alla sicurezza e spesso in nero. L’impresa che distribuisce i subappalti ci guadagna; il sub appaltatore anche; così come il dante causa. A pagare il conto di questo sistema, sono sempre i lavoratori

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