Nel vulcano incandescente delle prese di posizione sul disegno di legge Nordio, l’ex presidente della Corte d’Appello di Palermo e stretto collaboratore di Falcone contesta la tesi che il giudice antimafia sia stato l’antesignano della separazione delle carriere dei magistrati
Politica
Come siamo arrivati alla politica degli insulti. Il commento di Merlo
Giorgio Merlo spiega perché chi si stupisce e lancia strali contro la battuta di Giorgia Meloni finisce, come recita un vecchio proverbio, di incappare nel rischio che “quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”
Tutte le prove che Giorgia deve ancora sostenere. Scrive Polillo
Nel percorso seguito da Giorgia Meloni, un elemento balza agli occhi. La sua capacità di adeguarsi rapidamente alle condizioni date. Una sorta di presunto camaleontismo, come l’hanno accusata più volte i suoi oppositori. Senza capire invece che il pragmatismo è l’arma migliore da utilizzare. Ma ci sono alcune incognite e riguardano proprio la tenuta prospettica di Fratelli d’Italia. Ecco quali nel commento di Gianfranco Polillo
Separazione delle carriere, così finisce (forse) l'anomalia italiana. Scrive Cangini
L’Italia si avvia a diventare un Paese normale e Forza Italia può esibire, nel nome di Silvio Berlusconi, la propria riforma-bandiera al pari del premierato per Fratelli d’Italia e dell’autonomia differenziata per la Lega. Dirà il tempo se il “coraggio” dimostrato oggi è destinato a durare e se il destino della riforma costituzionale approvata dal Cdm è quello di finire impantanata in Parlamento come molti credono. Il commento di Andrea Cangini
Scissione o rivoluzione? Cosa succede al Pd anti Nato di Tarquinio
Possibili due scenari: il partito perde del tutto lo spirito del Lingotto e il fatto di essere stato gamba strutturale dell’Italia in un momento complicatissimo; oppure si verifica il percorso inverso fatto da Bersani e Articolo1 durante l’era renziana. Ovvero scissione e se ne andranno i centristi e i democratici, mentre al Nazareno resterà la “copia carbone del M5S”. In entrambi i casi un passo indietro per l’intero sistema Italia
Perché la Cei boccia il premierato? È tempo di confronto (anche pubblico). Scrive Pasquino
Quando il papa e i vescovi esprimono le loro posizioni, non in materia di fede, ma nel campo largo della politica, non è solo opportuno, ma anche produttivo confrontarsi apertamente con quelle posizioni? La non solo mia idea di pluralismo è che il confronto fra più affermazioni, fra più posizioni, più soluzioni è essenziale, costitutivo e decisivo in qualsiasi regime democratico. Il commento di Gianfranco Pasquino, accademico dei Lincei e professore emerito di Scienza politica
Le sedicente democrazia a senso unico, déjà vu già contro i democristiani. Scrive Chiapello
Il problema non sta, forse, nel ritorno ad una resistenza ad accettare la democrazia senza riserve, più semplice per i cattolici considerando le radici cristiane della stessa, senza le quali sarebbe un’altra cosa a senso unico? Il commento di Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare
Premierato, il rischio di un referendum con tutti contro (alleati compresi). Il commento di Cangini
Sia Forza Italia sia la Lega, pur senza sporcarsi le mani, farebbero il possibile perché una sonora sconfitta al referendum inducesse la presidente del Consiglio ad un atteggiamento più dialogante nei loro confronti. Insomma, la battaglia referendaria si tradurrebbe in un Fratelli d’Italia contro tutti. Difficile pensare di vincerla. Il commento di Andrea Cangini
Permettere all'Ucraina di usare le armi contro la Russia può favorire la tregua. Parla Cesa
Occorre riequilibrare le forze in campo per tentare di arrivare a una tregua tra Russia e Ucraina. L’assemblea Nato ha approvato un documento per garantire ulteriori aiuti al Paese invaso anche in ossequio all’appello del presidente Zelensky. L’Italia e gli altri parter atlantici devono continuare a mantenere gli impegni assunti nell’ambito degli accordi bilaterali. L’attenzione non sta calando: chi ci crede, asseconda la propaganda russa. Colloquio con il presidente della delegazione italiana alla Nato, Lorenzo Cesa
Se a Napoli (e non solo) la Cgil rimane sindacato solo all'anagrafe. La versione di Cazzola
A Napoli la Cgil ha ulteriormente consolidato la sua vocazione transgender: quella, cioè, di un sindacato che rimane tale all’anagrafe, ma che si caratterizza sempre più – come identità di genere – su temi politici, divenendo non solo una componente, ma un federatore del fronte delle opposizioni. Il commento di Giuliano Cazzola