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Cosa Demos può offrire ad Anna Maria Bigon. Scrive Mario Giro

Il voto di astensione sul disegno di legge regionale riguardante il suicidio assistito è costata ad Anna Maria Bigon la sedia di vicesegretaria provinciale del Partito democratico veronese. Mario Giro, presidente di Democrazia Solidale, le porge una mano offrendo la possibilità di aderire alla sua forza politica

La rivoluzione liberale, un impegno permanente. Urbani sui trent'anni di FI

Intercettare il sentimento popolare di una nazione che aveva smarrito completamente l’amore per la politica, anche a seguito di Mani Pulite. L’intuizione del rapporto diretto con gli elettori e l’eredità della rivoluzione liberale. Conversazione con l’ex ministro Giuliano Urbani, tra i fondatori di Forza Italia

Aiutare l’Ucraina è interesse nazionale. Barcaiuolo (FdI) spiega perché

A differenza delle opposizioni, la maggioranza esce compatta dal voto in Senato di mercoledì, spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri e Difesa di Palazzo Madama. Trump? “È chiaro che la nostra colorazione politica ci rende più vicini ai repubblicani che ai democratici. Ma gli americani sceglieranno e qualsiasi presidente sarà il nostro interlocutore”

L'occhiolino di Al Bano, gli sguardi di Boschi, le fiamme di Calderoli. Queste le avete viste?

A chi stava facendo l’occhiolino Al Bano durante la presentazione romana di un libro? E Boschi avrà poi celebrato il suo compleanno dopo l’evento in cui è stata pizzicata da Pizzi? Dall’archivio, poi, una foto infuocata… La rubrica fotografica degli ultimi sette giorni

Giorno della Memoria, a Bologna le prove generali della sopraffazione. Il corsivo di Cangini

Un manipolo di collettivi che invocava la cacciata degli ebrei dal Medio Oriente, parlando del “genocidio in Palestina”. L’assenza del rettore dell’Alma Mater e del sindaco di Bologna Matteo Lepore al convegno sull’antisemitismo. Tutte spie di come l’antisionismo è un sentimento che oggi caratterizza la sinistra estrema persino più dell’estrema destra. E non ha nulla a che vedere con la sproporzione della reazione israeliana al pogrom del 7 ottobre: preesisteva tale e quale, i bombardamenti su Gaza gli hanno solo dato voce e, nella logica di chi ne è avvinto, lo hanno legittimato

Pubblico e privato, la tensione liberale e lo sforzo ordinatore della politica secondo Castellani e Funiciello

Il rapporto fra dimensione pubblica e aziende private, la figura del manager e la forza ordinatrice che la politica dovrebbe esercitare sul potere. Il libro del politologo della Luiss, Lorenzo Castellani al centro dell’Aperithink organizzato da Formiche, a cui ha partecipato anche Antonio Funiciello

Vi racconto come Forza Italia (e Berlusconi) hanno cambiato la comunicazione politica. Scrive Palmieri

Di Antonio Palmieri

Una certa narrazione ha raccontato il nostro lavoro comunicativo come fossimo una sorta di spectre, una batteria di spin doctor riuniti ad Arcore al lavoro per ingannare gli elettori. In realtà noi lavoravamo come in una bottega rinascimentale. A 30 anni dalla nascita di Forza Italia, il ricordo di Antonio Palmieri, ora presidente della Fondazione Pensiero Solido e già responsabile nazionale della comunicazione di FI

Il rischio concreto dell'occupazione politica nella Pa. L'opinione di Tivelli

Pochi dei troppo pochi che si dedicano alla materia dell’amministrazione tengono conto della questione del rapporto fra amministrazione e cittadini, o imprese, o operatori. L’opinione di Luigi Tivelli sul Dpcm riguardante la Pubblica amministrazione

Meloni-Schlein, antipasto elettorale. Ma occhio a Conte. Panarari spiega perché

Privatizzazioni, sanità e conflitto in Medio Oriente. Le schermaglie di oggi alla Camera tra il premier, il leader pentastellato e la segretaria del Pd sono l’antipasto della campagna elettorale. Schlein poco concreta, Conte incalza e Meloni è lontana dal realizzare le promesse fatte ma può vivere di rendita. Conversazione con il sociologo di UniMoRe, Massimiliano Panarari

Cos’è successo in Senato sulle armi all’Ucraina

Romeo, capogruppo del Carroccio, presenta un ordine del giorno con premesse che sembravano suggerire l’inutilità dell’invio degli aiuti militari a Kyiv. Dopo una giornata intensa, alla fine la maggioranza trova la quadra cancellando buona parte del documento. Deluso il M5S, che aveva espresso sostegno al testo degli ex alleati di governo

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