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Italia-Germania, il teorema Fazzolari e le conseguenze per Roma

Fidanza: “Il presunto isolamento internazionale vagheggiato dalla sinistra in campagna elettorale non è mai esistito”. Saccone: “Riequilibrare il rapporto con i due principali partner europei e quindi evitare che il trattato del Quirinale portasse ad uno sbilanciamento della postura europea dell’Italia verso la Francia segna una netta discontinuità con i governi a trazione Pd”

Dove porta l'antiparlamentarismo di sinistra. Scrive Pasquino

Persino opinion-makers di lungo e onorevole corso non conoscono a sufficienza come funzionano il Parlamento e i parlamentari. Inoltre, non saprei quanto inconsapevolmente, quegli opinionisti gettano immeritato discredito non soltanto sui parlamentari, tacciandoli tutti di assenteismo, troppo pagati che lavorano troppo poco, ma anche sull’istituzione nel suo complesso, l’istituzione che, in una democrazia parlamentare, è programmaticamente centrale. Il commento di Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica, accademico dei Lincei, già senatore della Sinistra Indipendente

La vittoria di Wilders rischia di minare i piani europei di Meloni. L'analisi di Palano

Non sarà facile, per il sovranista Wilders, costruire un esecutivo con un parlamento così frastagliato. L’affermazione di Pvv porta acqua al mulino dell’anti-europeismo, una linea opposta a quella che sta tenendo Meloni. Mentre Salvini festeggia. E in Italia, Renzi gioca la sua partita ambigua, tenendosi lo spazio per appoggiare l’esecutivo in prospettiva della riforma istituzionale. Conversazione con il politologo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Damiano Palano

Conte virtuale, Bersani panettiere e Mattarella cantante. Queste le avete viste?

La politica è un circo? Insomma, non proprio, non solo. Però la settimana ha visto molte performance, non tutte edificanti, tra realtà virtuale e palcoscenici improvvisati, ecco le foto politiche degli ultimi 7 giorni

Firenze, Europa. I dilemmi elettorali (e non solo) del governo

Il Carroccio si prepara a scaldare i motori per la campagna elettorale delle Europee: lo farà domenica 3 dicembre dalla Fortezza da Basso, tra le cui possenti mura è atteso il gotha del sovranismo del Vecchio continente, dalla leader della Fiamma tricolore francese Marine Le Pen alla segretaria dell’ultradestra tedesca dell’AfD Alice Wiedel passando per Geert Wilders. Kermesse alla quale Fratelli d’Italia non parteciperà. Niente di strano…

Le forze populiste sono in buona salute. Cianfanelli (YouTrend) legge la vittoria di Wilders in Olanda

In Olanda trionfa la destra euroscettica di Geert Wilders, affermandosi in centri importanti come l’Aia e Rotterdam. Il contrasto alle politiche europee sull’ambiente ha fatto breccia sull’elettorato, disarcionando il premier in carica da tredici anni. Questa è una buona notizia per Salvini, meno per Meloni. Conversazione con Francesco Cianfanelli, analista di YouTrend

Unanimità addio? Così il Parlamento europeo si prepara all'allargamento secondo Pirozzi

Conversazione con l’analista dell’Istituto affari internazionali, secondo cui “il segnale politico da parte del Parlamento c’è stato, ma non è arrivato con la forza che sarebbe necessaria poi per smuovere veramente le acque”

Sociali e geopolitiche, le dinamiche di un antisemitismo in crescita

Dall’accademia alla politica, italiane o meno, sono state numerose le voci intervenute al convegno ospitato in Piazza Capranica. Con l’obiettivo di cogliere le sfumature sociali e geopolitiche di un fenomeno antisemita in pericolosa crescita

Perché a Giorgia Meloni non conviene candidarsi alle europee. Il corsivo di Cangini

In campagna elettorale, si sa, ci si fa prendere la mano. La necessità di competere con gli alleati e mobilitare la base elettorale sospingerebbe fatalmente Meloni verso temi e toni opportunamente accantonati con l’assunzione delle responsabilità di governo. Sarebbe un balzo all’indietro, con evidenti ricadute negative sulla credibilità internazionale del presidente del Consiglio italiano e di conseguenza sull’interesse nazionale. Un peccato

La Standa dei bottoni. 30 anni di destra democratica da Berlusconi alla manovra

Quello che finirà per passare alla Storia come lo “sdoganamento” della destra post-fascista avvenne il 23 novembre 1993, trent’anni fa, con queste parole: “Fini è un esponente che ben rappresenta i valori del blocco moderato nei quali io credo”. Eccola, la parolina magica: “moderato”

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