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La guerra del gas ha inizio. Il gioco tra Russia ed Europa

La guerra del gas ha inizio. Tutto quello che c’è da sapere

Putin chiude i rubinetti di due Paesi europei già pronti a fare a meno del suo gas. In arrivo altre scadenze a maggio: le capitali europee e Mosca si preparano all’escalation, che sarà dolorosa se dovesse avvenire. Mentre per Gazprom si profilano sfide legali all’orizzonte, rimane aperto il “buco” del sistema di conversione euro-rubli di Gazprombank: quali Paesi cederanno alla tentazione?

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Gas, la Russia chiude i rubinetti alla Polonia. Rischio escalation

Gli operatori polacchi riportano che dalla mattina di martedì non arriva più gas dalla Russia. Il tutto mentre la Polonia ripete che non pagherà in rubli e annuncia che sosterrà la Germania nel disfarsi del petrolio russo. Un avvertimento di Putin?

Energia, i soldi di Gazprom pesano sull’attendismo di Scholz

L'ambientalismo tedesco che sa di gas russo

Il governo tedesco esclude un embargo immediato sugli idrocarburi russi assieme alle armi pesanti e al ritorno al nucleare. Ma aumenta la pressione interna per via della scomoda vicinanza tra una governatrice della Spd e Gazprom

Ma quale Orban. Se Putin brinda a Berlino

Fronte comune tra sindacati e Confindustria tedesca: no all’embargo contro il gas russo. Oltre la retorica, Vladimir Putin brinda più a Berlino che a Budapest: tra pressing della lobby industriale e litigi nel governo il cancelliere Scholz mette il freno e dà ossigeno a Mosca

Stop al gas russo in Europa? La partita a poker di Putin

Il Cremlino alza la posta, Francia e Germania vedono, sperando sia un bluff. La Russia ha approntato un sistema di conversione con Gazprombank per salvare la faccia e la credibilità del suo ultimatum, che scadeva oggi. Ma non si tratta solo di gas: il viaggio di Lavrov a Nuova Delhi dimostra che Mosca intende minare il potere del dollaro (e dell’euro) sui mercati mondiali. Il prossimo nodo saranno le materie prime

Fuga dal gas russo. Il patto di solidarietà Italia-Germania

Di Gabriele Carrer e Otto Lanzavecchia

I ministri Cingolani e Di Maio a Berlino per una conferenza sulla transizione energetica. Diplomazie al lavoro sui dettagli dell’accordo di solidarietà bilaterale che prevede consegne di gas in caso di estrema necessità. Sforzi paralleli per diversificare, congiunture all’orizzonte sull’idrogeno. Buck (Ahk Italien): “Forte segnale a Mosca. Serve programmare insieme l’uscita dai circuiti di fornitura energetica russi”

Da Mosca minacce chimiche e nucleari. L'allarme di Stoltenberg

Alla vigilia del vertice dei ministri della Difesa della Nato, il segretario generale Jens Stoltenberg fa il punto sulle contromisure dell’Alleanza Atlantica in risposta all’aggressività russa. Rinforzare la propria deterrenza, convenzionale e nucleare, ed essere pronti a investire nella Difesa. Un appello anche alla Cina: “Fa parte del Cds dell’Onu, è suo dovere condannare l’invasione”

È ufficiale, anche la Germania sceglie l’F-35

Berlino ha deciso, saranno gli F-35 a sostituire i Tornado della Luftwaffe. A convincere definitivamente il governo federale a optare per il caccia della Lockheed Martin la sua capacità di assolvere alle esigenze della politica Nato del “nuclear sharing”

Sulla Difesa, l’Italia segua Berlino. L’appello del generale Camporini

L’invasione russa dell’Ucraina ha riportato all’attenzione che la dimensione militare è ancora una necessità inderogabile per gli Stati. La Germania aumenta il budget della difesa al 2%. Per il generale Camporini, sentito da Airpress, l’Italia deve seguire Berlino se vuole avere un ruolo determinante nell’identità europea della difesa

Cavi, treni e F35. Tutti gli effetti delle sanzioni sull'economia tedesca

Oltre allo stop in alcuni stabilimenti della Volkswagen e anche alla Via della Seta, visto che il Duisburg Gateway Terminal dovrà rivedere le rotte, si segnala il super fondo da 100 miliardi di euro per la difesa, compreso il probabile acquisto di alcuni F35 americani

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