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Statalizzazioni. Per battere il populismo, è meglio cercare altrove. Parola di Debenedetti

Di Franco Debenedetti

Che si tratti di Bekaert perché delocalizza la fabbrica o di Autostrade perché le crollano i ponti, la prima reazione dei gialloverdi e del M5S in particolare è quella di mettere lo Stato al posto dei privati: una pulsione sottopelle che aspetta solo un fatto eclatante per trasformarsi in bubbone. Ma il tentativo di vederlo come un altro episodio della…

Renzi, Di Maio e Salvini. Le ultime sul gran ballo delle elezioni anticipate

Oggi è il grande giorno del ritorno di Matteo Renzi. Riapparirà sugli schermi della tv pubblica in prima serata. Non una apparizione in piazza a stuzzicare la "base" del partito. Quella da Fabio Fazio sarà la premessa ed anche la conclusione della direzione fissata per il 3 maggio. L'ex segretario Dem ha infatti deciso la linea che, salvo sorprese dell'ultimo…

giochi

Di Maio, Renzi e "il gioco del cerino". L'analisi di Roberto Arditti

Mentre Salvini e Berlusconi si abbracciano (un po’ goffamente in verità, proprio come quando lo si fa per convenienza e non per volontà) e si preparano ad accogliere il successo friulano, la domenica politica è segnata dalla lunga lettera al Corriere di Luigi Di Maio, tentativo un po’ fragile di mantenere in vita un dialogo con il Pd che sta perdendo…

legge elettorale

I guai di Gulliver e la teoria dei giochi plurimi nel negoziato M5S-Pd

Sta per iniziare (forse) un negoziato tra M5S (uno dei vincitori delle elezioni del 4 marzo) ed il Pd (partito distrutto, per la quinta volta consecutiva, dalle elezioni del 4 marzo). Se il M5S non maneggia con cura la teoria dei giochi plurimi o multipli, dal negoziato può uscire, paradossalmente, vincente il Pd. Vediamo perché. La trattativa non ha caratteristica…

Se il centrodestra si rivela capace di andare oltre il suo passato

Partiamo dai fatti: l’Italia ha, dopo pochi scrutini, i nuovi presidenti della Camera e del Senato. Aggiungiamo a questo, un secondo fatto: una delle situazioni politiche più complesse della storia politica e parlamentare ha avuto una soluzione rapida, efficace e pulita. L’elezione Roberto Fico e di Maria Elisabetta Alberti Casellati non sono importanti, infatti, di per sé. Quando tutto funziona,…

Renzi è ancora il capo del Pd, ma ora la partita si fa dura

“Tocca a loro” aveva detto Matteo Renzi, e così è stato. Il Partito democratico ha mantenuto in questo avvio di legislatura la strategia voluta dal suo ex segretario, e da lui stesso annunciata all'indomani della sconfitta elettorale. Il Partito democratico, come avevamo anticipato ieri, si è limitato a guardare, “sventolando” scheda bianca prima, e votando due candidati di bandiera poi. Insomma,…

Elezioni con il sorriso. Ecco i video con le parodie di Lega Nord, Forza Italia e Pd

Con più di 700mila follower, la pagina Facebook “Il Socio Aci” è molto più seguita di alcuni leader politici in Italia. Una pagina dedicata alla commedia italiana, in modo speciale all’attore Carlo Verdone, che ironizza sulle situazioni e le problematiche più comuni per gli italiani. I montaggi sono brevi e semplici, fanno uso di spezzoni del Tg e dei film…

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Matteo Renzi dopo il 4 marzo fra D'Alema, Berlusconi e... Macron?

Dove andrà Matteo Renzi dopo le elezioni del 4 marzo? Forse in Europa grazie a Macron come sostegno a Bruxelles? Via dal PD come vorrebbero, molti, di LeU? Il 5 marzo, che grande momento che ci aspetta, e parlo, soprattutto, del lavoro che aspetta la mia categoria, i giornalisti. Dopo mesi, finalmente ci troveremo a scrivere di qualcosa di nuovo:…

Matteo Salvini sfida il leader del Pd: "Il mio avversario è Renzi". Il video

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=0nZTGtG5kGo[/embedyt] Per Matteo Salvini, candidato premier della Lega Nord, è arrivato il momento di cambiare. Davanti alla platea di Confcommercio, Salvini ha detto: “Il mio avversario è Renzi. Chi vota Lega il 4 marzo è perché vuole il cambiamento. Vuole sicurezza, vuole tranquillità e vuole mandare a casa Renzi, Gentiloni, la Boschi, la Boldrini e questa compagnia”. Ha aggiunto…

Letta de Villéfort

Tutto ebbe inizio con l’ormai proverbiale – Enrico stai sereno – . Ma la storia è una gincana e ripassa sempre dalle sue curve più pericolose. Letta, gabbato da Renzi come Dantes da Moncerf, non è Moncerf, ma Villéfort. Non finisce all’If ma a Parigi. Con tanto di redingote e presidenza. Letta è un bonapartista, con avi illustri e gioca…

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