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Le sanzioni all'export non frenano la corsa delle aziende cinesi. Report Csis

Da un rapporto del Csis emerge come le società tecnologiche di Pechino abbiano avuto dei problemi derivanti dai divieti all’export voluti da Donald Trump e Joe Biden. Huawei anche non ne è esentata, ma allo stesso tempo, con il lancio del suo smartphone Mate 60 Pro, è rientrata nella partita sul 5G. Le lezioni che l’America deve imparare per risolvere i problemi sono diverse

Tecnologie critiche, l’Ue svela cosa proteggere dalla Cina

Chip, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche e biotecnologie sono le quattro aree sensibili in cui la Commissione vuole mitigare i rischi relativi all’esposizione ai rivali geopolitici (leggi: Pechino) e al technology transfer. Così Bruxelles si allinea con Washington e Tokyo

Chip, nuove restrizioni in arrivo. Washington avverte Pechino

La Casa Bianca ha già avvertito Pechino di aspettarsi un aggiornamento dei controlli alle esportazioni sui semiconduttori, a un anno dalla stretta che ha dato il via alla “guerra dei chip”. Ma la mossa è anche parte della strategia di Washington per stabilizzare la relazione tra le due superpotenze. Si va verso un appuntamento Biden-Xi al forum Apec?

Ecco Semi7, l’alleanza dei chip. L’Italia non c’è (per ora)

Secondo Nietsche (Center for a New American Security) Washington dovrebbe dare vita a un formato di dialogo tra Paesi allineati e cruciali nella catena del valore dei semiconduttori. L’anno prossimo l’Italia avrà la presidenza del G7 e quella sarà occasione (da non perdere) per guadagnare visibilità sulla scena internazionale sulle nuove tecnologie, chip inclusi

Chip, la Cina aggira le sanzioni Usa? Il faro della Casa Bianca

Il nuovo chip annunciato da Huawei attira l’attenzione di Washington. Il consigliere Sullivan: “Servono più informazioni per stabilirne la tecnologia”.  Nonostante i passi avanti dei suoi campioni high-tech, restano ancora dei dubbi sull’autonomia di Pechino nel settore. Rimane  il collo di bottiglia lungo la  supply chain: i macchinari olandesi, con ulteriori restrizioni che scattano nel 2024. Intanto la Cina prepara un nuovo fondo d’investimento sui chip…

Cosa rivela il nuovo chip Huawei sullo stato dell’industria cinese

L’ultimo smartphone della casa cinese gira su un processore a 7 nanometri, prodotto dai campioni nazionali nonostante le restrizioni di Usa e alleati. Per Pechino è un successo nella corsa verso l’autonomia tecnologica, ma il fatto non segna l’insuccesso della strategia di contenimento di Washington: difficilmente la rincorsa cinese avrà abbastanza slancio per colmare il divario con l’Occidente

Ecco la rete segreta di Huawei per eludere le sanzioni Usa

Secondo l’associazione di riferimento per i chipmaker di tutto il mondo, l’azienda cinese starebbe costruendo una rete di impianti occulta sul suolo cinese per fabbricare semiconduttori, aggirando le restrizioni tecnologiche imposte da Washington

Quale ruolo militare per l’IA? La corsa Usa-Cina

Lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale per l’impiego militare può rivoluzionare la competizione tra Washington (più alleati) e Pechino. La partita si sta sviluppando sull’accesso ai chip e alla capacità di calcolo, ma contano anche dati, modelli, capitale umano. L’ultimo rapporto del Center for a New American Security fotografa il potenziale dell’IA in un conflitto ed esplora le aree su cui le democrazie devono conservare il vantaggio

Via libera al Chips Act Ue, ora tocca a quello italiano

La ratifica del piano per raddoppiare la quota di mercato nei semiconduttori in Europa entro il 2030 è “un importante passo nella giusta direzione”, ha commentato il ministro Urso. A Palazzo Piacentini si lavora per definire le strategie e le misure del piano nazionale della microelettronica che verrà presentato nei prossimi giorni

Materie prime, così si riduce lo strapotere cinese. La ricetta di Lombardo

Materie prime, così si riduce lo strapotere cinese. La ricetta di Lombardo

Con le restrizioni sui metalli, Pechino è passata al contrattacco. Dovesse espanderle, le industrie occidentali sono a rischio. Ora serve guardare a come cambieranno le tecnologie, e dove si trovano i materiali, per contrastare la presa cinese sulle supply chain. E la soluzione, spiega Teo Lombardo (Liberi Oltre), passa dall’affiancare i Paesi terzi nello sviluppare la loro capacità di raffinazione

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