L’editoriale di oggi sul Corriere della Sera di Ernesto Galli della Loggia racconta esattamente il rischio che corriamo con la fine della pandemia: tornare al passato. In sintesi, della Loggia ci dice che il covid avrebbe mostrato come la globalizzazione e il libero scambio siano morti; e come sia necessario tornare ad affermare il primato dello Stato-nazione, evitando ulteriori spazi…
Fabio Masini
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I conti della serva e il gioco pericoloso
Da qualche mese si è acceso in Italia un dibattito sull’impennata dei risparmi degl’italiani. Con molti commentatori che si sono allineati allo sport generale di soffiare sul fuoco di problemi distributivi che possono diventare socialmente esplosivi. Un gioco pericoloso; da stoppare prima possibile. Vale forse la pena ricordare che il risparmio è reddito non consumato; e l’aumento dei risparmi può…
Il Regno (dis)Unito e lo straordinario successo della Brexit
Per fortuna che c’è il covid! Questo deve essere più o meno il ragionamento di Boris Johnson ogni giorno in cui arrivano gli aggiornamenti sui dati dell’economia britannica. I dati a consuntivo del 2020 raccontano che la diminuzione delle esportazioni dei 10 principali prodotti dell’export inglese verso l’Europa è stata in media (in valore) del 75%. Ma, appunto, si può…
Se il futuro di Firenze passa per l’Artemio Franchi
Le risorse del Recovery Plan, noto anche come Next Generation EU per richiamare esplicitamente la necessità di finanziare investimenti in grado di accrescere in maniera permanente la produttività (storico problema del ritardo di sviluppo del nostro paese) e migliorare la qualità della vita, sono preziose. Non capiterà spesso di ricevere dalla UE, tra NGEU e bilancio pluriennale, il 18% del…
Comunicazione e fiducia: quegli errori che costano cari
Nessun vaccino è completamente innocuo. Né sono state ancora accertate correlazioni certe fra decessi e somministrazione di Astra Zeneca. Eppure, la sospensione è arrivata tardiva. Ancora una volta, siamo caduti nel più banale degli errori di comunicazione. Che rischia di costarci caro. Ricordavo proprio qualche giorno fa come nel 2011 in Giappone, all’epoca della fusione del nocciolo di tre reattori…
Fukushima e quel silenzio opaco
Ero a Tokyo alle 14:46 (6:46 ora italiana) di quell’11 marzo 2011, quando un terremoto di magnitudo 9.1 scosse la terra e provocò uno tsunami con onde alte 13 metri, destinate pochi minuti dopo a mettere fuori uso l’impianto di refrigerazione della centrale nucleare di Fukushima, causando la fusione di tre reattori e un disastro ambientale analogo solo a quello…
Centrodestra unito da Mattarella: il grande bluff
Possiamo dubitare dell’europeismo dell’ultim’ora di qualche parlamentare. E risulta difficilmente comprensibile l’atteggiamento di chi, come Più Europa ed Azione, si professa europeista ed allo stesso tempo affossa l’ipotesi di un governo quantomeno non anti-europeo, che riconosce la rilevanza strategica per il paese del dialogo con la UE, rischiando così di spedirci verso elezioni che farebbero probabilmente vincere un centrodestra apertamente…
Richard N. Cooper: la scomparsa di un innovatore
Nell’imperversare dell’emergenza pandemica di fine anno, sembra essere sfuggita la scomparsa di un indiscusso protagonista dell’innovazione analitica e metodologica in economia internazionale: Richard Newell Cooper. Nato nel giugno 1934 a Seattle, ha studiato economia alla London School of Economics and Political Science, poi PhD ad Harvard. Membro del Council of Economic Advisers di J.F. Kennedy dal 1961 al 1963, Associato…
Renzi e la scelta inevitabile
Finalmente Renzi ha staccato la spina al governo-Conte. Era l’ora che si riprendesse la centralità che merita su telegiornali, quotidiani, social. Non solo su quelli nazionali, ma su quelli europei e di tutto il mondo. Diciamocelo francamente, non si poteva continuare a tirare a campare, o peggio ancora ad imporre un protagonismo del duo Conte-Speranza con la scusa di una…
Renzi e il paradosso Keynesiano
Dimentichiamo per un attimo le considerazioni politiche dietro all’attacco di Renzi al governo. La vera distanza di Renzi da Conte sul Recovery Plan concerne l’utilizzo pieno delle risorse da Bruxelles come aggiuntive e non (parzialmente) sostitutive di progetti già messi in cantiere dal governo. Si tratta di 87 miliardi di euro sui 200 del Next Generation EU che Gualtieri, prudentemente…