Le dimissioni del premier portoghese Costa, coinvolto in un presunto scandalo legato alla transizione energetica, potranno avere un impatto sul blocco socialista che ne uscirebbe indebolito dalle urne del giugno prossimo. Ma conservatori e popolari non bastano per formare una nuova maggioranza: Meloni può allargare l’assetto Ursula. Conversazione con l’ex vice presidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella
Federico Di Bisceglie
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Taiwan, Kyiv e Tel Aviv, il rischio per i sistemi liberali. Parla Orsini (FI)
C’è un filo rosso che lega i focolai dei conflitti sparsi in giro per il mondo: la contrapposizione tra i sistemi liberali e quelli illiberali. Il ruolo degli Usa in Medio Oriente è quello di trovare non solo una soluzione militare, ma anche diplomatica e politica alla questione palestinese. Bene la posizione italiana. Conversazione con Andrea Orsini, capogruppo di Forza Italia in Commissione Esteri alla Camera e vicepresidente della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare Nato
Un pasticcio che lega le mani al Capo dello Stato. Clementi sulla riforma
Non si capisce a cosa serva eleggere il premier direttamente, in una campagna elettorale di tipo presidenzialistico, da tifosi, se questi può essere disarcionato dalla sua maggioranza parlamentare, illudendo così gli elettori per tornare ad una palude trasformistica. Questo ddl è ambiguo e rigido. Il Capo dello Stato esce fortemente indebolito. Conversazione con il costituzionalista Francesco Clementi, docente di Diritto pubblico italiano e comparato all’Università Sapienza di Roma
Il presidenzialismo del “vorrei ma non posso”. La versione di Marchi (Unibo)
Manca chiarezza sulla legge elettorale e sul modello che la riforma sul premierato vuole introdurre. Il ddl conferisce al presidente del Consiglio un maggior potere rispetto al Capo dello Stato, sotto il profilo della legittimazione popolare, ma poi lo rende “ostaggio” della fiducia alle Camere. E il semi-presidenzialismo francese non è applicabile in Italia. Conversazione con Michele Marchi, professore di Storia Contemporanea all’Università di Bologna
Lo sprint che serve sulla Manovra (e sul premierato) spiegato da Lupi
Nessuno vuole imbavagliare il Parlamento sulla Finanziaria, ma spetta all’opposizione fare proposte. Le risposte della manovra sono concentrate su famiglie, lavoratori con redditi bassi e sulla sanità. E il ddl sul premierato non intacca le prerogative del Capo dello Stato. Conversazione con il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi
Il ddl sul premierato, un guazzabuglio rischioso. Parla Ceccanti
Con la riforma sul premierato, così come è stata concepita, si configurano rischi di conflitti tra potere e responsabilità. Non c’è la soglia minima dei voti per l’attribuzione del premio di maggioranza e non si supera il bicameralismo. Conversazione con il costituzionalista Stefano Ceccanti, già parlamentare dem
Sul premierato avanzare sì, ma con cautela. Parla Urbani
Se l’esecutivo troverà la convergenza per portare avanti il disegno di legge per modificare l’assetto istituzionale e arrivare all’elezione diretta del presidente del Consiglio, sarà l’occasione per traghettare il Paese verso la Terza Repubblica, ma bisogna farlo con cautela. Conversazione con l’ex ministro Giuliano Urbani
L'autunno caldo di Meloni tra Schlein e Salvini
La segretaria dem annuncia che l’evento dell’11 novembre a Roma sarà “anche una manifestazione di pace”, ma non si sa ancora se le altre forze di opposizione parteciperanno. Schlein è critica sulla decisione dell’Italia di astenersi dal voto della risoluzione Onu sul Medio Oriente. Mentre Salvini conferma la manifestazione milanese, nonostante la linea low profile di Meloni
Riforme verso la Terza Repubblica? Risponde l’ex premier Dini
Israele ha diritto a difendersi, ma va evitato il massacro di civili palestinesi. Gli Usa mediano per evitare un’escalation che coinvolga i Paesi Arabi a favore di Hamas. Preoccupa l’antisemitismo anche in Europa. L’Italia alle prese con una Manovra senza visione, con una riforma costituzionale che non convince e con un rischioso ritardo sulla ratifica del Mes. Salvini, la spina nel fianco per Meloni. Conversazione con l’ex presidente del Consiglio, Lamberto Dini
Politiche familiari, flessibilità sul lavoro e asili. Come battere l'inverno demografico secondo Rosina
Dal 2008 al 2023 si registrano 183 mila nascite in meno. Nei primi sei mesi di quest’anno, il saldo negativo è di 3.500 unità. L’inverno demografico prosegue e non si intravedono politiche efficaci per invertire questo trend. Gli antidoti, però, ci sono. A spiegarli in una conversazione con Formiche.net è il docente di Demografia, Alessandro Rosina