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Ha lasciato i lavori del vertice delle Comunità politica europea di Copenaghen per rientrare a Roma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ad attenderla il Consiglio dei ministri che deve approvare il nuovo Documento programmatico di finanza pubblica. Ma in Danimarca non è mancato il tempo per riflettere sulle emergenze belliche e sul modus con cui l’Ue deve disegnare una risposta e un ventaglio di iniziative programmatiche. Ma prima di salire sul volo per Roma, il premier si è soffermata per un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non potendo partecipare nel pomeriggio alla riunione in formato E5 con Regno Unito, Danimarca, Francia e Germania, ad hoc sull’Ucraina.

A margine del vertice il premier ha incontrato il Cancelliere federale tedesco, Friedrich Merz. Utile occasione per fare il punto anche sulla competitività europea, con in primo piano un focus sul settore dell’automotive, tema che verrà dibattuto il 23 e il 24 ottobre prossimi nel Consiglio Europeo e su cui lo stesso Cancelliere ha già fatto sapere che l’uso di risorse russe potrebbe servire per fornire ulteriore assistenza all’Ucraina. “Ora esamineremo attentamente la questione e molto probabilmente ci sarà una decisione concreta al riguardo al prossimo Consiglio europeo, tra tre settimane”. L’appuntamento ancora più importante sarà il bilaterale italo-tedesco del prossimo 23 gennaio, quando verrà date un’accelerazione alla collaborazione politica ed economica tra le due Nazioni, anticamera del quale è stato l’incontro di oggi tra il Ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione Tommaso Foti e il ministro Aggiunto tedesco per l’Europa, Gunther Krichbaum.

Meloni ha poi incontrato il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che ha apprezzato la recente visita ufficiale di Meloni a Baku e l’inaugurazione dei primi edifici dell’Università italo-azerbaigiana alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ma la cultural diplomacy non è un fattore isolato fra Roma e Baku, bensì quadro per una cooperazione esistente in settori cardine come l’energia.

Un’Ucraina forte e libera resta l’obiettivo dell’Ue, ha spiegato la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, secondo cui Bruxelles non è sola in questa partita, ma con i suoi partners ritiene che esistano la volontà e i mezzi per continuare a sostenere l’Ucraina fino a quando non sarà raggiunta una pace giusta e duratura. “Presto lanceremo un nuovo programma per fornire all’Ucraina il vantaggio tecnologico di cui ha bisogno sul campo di battaglia. Stiamo lavorando insieme al futuro dell’Ucraina come Stato membro dell’Unione Europea. Questo è ciò che intendiamo quando diciamo: oggi, domani e per tutto il tempo necessario”.

Parole che fa sue Antonio Costa, che manda un messaggio a Mosca: “La Russia deve sapere che l’Ue e i suoi partner hanno la volontà e i mezzi per continuare a sostenere l’Ucraina fino al raggiungimento di una pace giusta e duratura”. Il riferimento è al nuovo programma per fornire all’Ucraina “il vantaggio tecnologico di cui ha bisogno sul campo di battaglia”, per giungere all’ingresso di Kyiv nell’Ue.

Così l'Europa punta sul vantaggio tecnologico

In occasione del vertice della comunità politica europea è stata data un’accelerazione alla strategia Ue in chiave difesa e cybersicurezza, mentre a margine del meeting Giorgia Meloni ha incontrato due attori chiave come Friedrich Merz e Ilham Aliyev

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