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Hamas ha accettato di liberare tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza, accogliendo in parte la proposta di pace avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’annuncio è arrivato venerdì in serata, poche ore dopo che lo stesso Trump aveva imposto un ultimatum al gruppo palestinese per raggiungere un accordo o “affrontare l’inferno”.

In una nota diffusa al termine di “consultazioni esaustive” con la propria leadership, altre fazioni palestinesi e mediatori regionali, Hamas ha dichiarato di “accogliere gli sforzi del presidente Trump per porre fine alla guerra” e di essere pronta a “negoziare immediatamente i dettagli” del piano, ma “con le appropriate condizioni sul campo”— una formula vaga, ancora pubblicamente non specificata. Il gruppo ha comunque ribadito che il futuro politico di Gaza e i diritti dei palestinesi dovranno essere decisi “dal consenso nazionale” e nel rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni Onu.

Secondo fonti informate sulle discussioni interne all’organizzazione, la posizione consegnata ai mediatori sarebbe più dettagliata della dichiarazione pubblica, con richieste di chiarimento su alcuni dei venti punti della proposta americana, che delineerebbe una roadmap verso una fase di ricostruzione e transizione amministrativa.

Le fonti fanno notare che nella risposta Hamas “evita di affrontare i punti più sensibili del piano, come la richiesta di disarmo del movimento e la demilitarizzazione della Striscia”.

Trump ha riconosciuto che l’intesa è ancora lontana, definendo la giornata “importante” ma aggiungendo che “vedremo come andrà”. In un post su Truth Social, ha invitato Israele a “fermare immediatamente i bombardamenti su Gaza, così da poter liberare gli ostaggi in modo sicuro e rapido”. L’americano ha aggiunto che “Hamas è pronta per la pace” e che le parti stanno già lavorando “ai dettagli di un accordo per una pace duratura in Medio Oriente”.

L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato che Israele “si sta preparando all’immediata attuazione della prima fase del piano Trump”, in cooperazione con Washington. Nessun riferimento, per ora, alla richiesta americana di sospendere i raid aerei.

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