Si esulta nei palazzi e nei comitati, ma il popolo resta a casa. Forse in questi casi sarebbe più saggio una riflessione profonda sullo stato pietoso del rapporto con tutti gli elettori, piuttosto che l’ostentazione di un consenso dimezzato. Non basteranno le parole o le promesse di buona politica: serviranno sobrietà, coerenza, gesti concreti. La fiducia è come il tempo: quando la perdi, non la ricompri. La riflessione di Raffaele Bonanni
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Sanzioni, dazi e controlli all’esportazione. La nuova grammatica del potere globale
Dopo le restrizioni Usa, la Cina risponde con misure che potrebbero ridisegnare le catene di approvvigionamento mondiali, confermando la fine dell’ordine liberista e l’ingresso in un’epoca in cui interdipendenza e coercizione economica diventano strumenti di potere. La chiave? La trade compliance. L’intervento di Mario Alfonzo, responsabile della Trade compliance di Northrop Grumman Italia
Cosa resta di Sigonella quarant’anni dopo. Il libro di Fps
Quarant’anni dopo la notte che mise alla prova la sovranità italiana e i rapporti con gli Stati Uniti, Sigonella torna al centro del dibattito pubblico. FutureProofSociety (FPS) ha presentato a Casa Monti il volume “Sigonella 2035–2050. Cronache dal Mediterraneo del Futuro”, pubblicato da Aliseo Editoriale, un progetto che intreccia narrativa, geopolitica e foresight per leggere i possibili scenari del Mediterraneo di domani
Dopo Charlie Kirk, il futuro del conservatorismo americano passa da Erika. Scrive Crolla
Oggi Turning Point Usa si trova davanti a una scelta decisiva: rimanere un movimento personale, legato alla memoria di Charlie, o diventare un’istituzione capace di attraversare le generazioni. Se Erika Kirk riuscirà a compiere questa trasformazione, allora il progetto del marito potrà davvero dirsi realizzato. In occasione del 32esimo compleanno di Charlie Kirk, la riflessione di Simone Crolla, consigliere delegato di AmCham Italy
Se il Pd tentenna sulle scelte internazionali. L'opinione di Sisci
Sembra che il Pd non abbia più chiaro il campo. Non sceglie di dire: “Sì siamo contro l’America e quindi per la Russia; sì siamo a favore di Hamas e ci schieriamo contro Israele”. Oppure il contrario. Resta tutto molto etereo e vago. L’opinione di Francesco Sisci
Non solo firme. La giornata di Meloni in Egitto parte della ricostruzione di Gaza
Un apporto, quello italiano, particolarmente apprezzato dal presidente Trump che ha definito Meloni “una governante molto forte, sta facendo un bel lavoro”. L’occasione per Giorgia Meloni è stata utile anche per discutere con il Presidente dell’Egitto, Abdel Fattah Al Sisi di una serie di aspetti interconnessi al rilancio di un processo politico che conduca ad un quadro di pace: l’Italia ha da giocare in questo senso la carta del Piano Mattei, che tocca i confini fisici e politici della questione, non fosse altro perché lambisce quei paesi che confinano con l’area o questione
Il vertice storico di Sharm (senza Netanyahu) avvia il percorso di pace tra Israele e Hamas
Il presidente statunitense Donald Trump ha guidato, insieme all’egiziano Sisi, il vertice per formalizzare l’accordo tra Israele e Hamas. Dopo il rilascio degli ostaggi rapiti dai terroristi palestinesi il 7 ottobre, ora si parte con l’implementazione del percorso di pace. La prima difficoltà, il disarmo di Hamas
Gaza, che cosa farà l'Italia dopo la firma per la pace
Già nel recente passato i Carabinieri avevano lavorato fianco a fianco con la polizia palestinese, erano stati però richiamati nel 2023 per poi far rientro nel gennaio scorso con una mini delegazione e Rafah e Gerico per assicurare la formazione del personale locale. Un rapporto di fiducia, quindi, con territori e comunità
Difendere i principi nell’ordine mondiale che cambia. Di cosa si parla al Festival della Diplomazia
Tra crisi globali e nuove rivalità, la diplomazia torna al centro del dibattito. La XIV Festival della diplomazia 2025, a Roma dal 14 al 24 ottobre, si interroga sul prezzo da pagare per difendere un ordine mondiale fondato sui valori condivisi. Ambasciatori, accademici e policy maker da tutto il mondo discuteranno di multilateralismo, sfide democratiche e nuovi equilibri geopolitici in una capitale che si afferma come crocevia del dialogo internazionale
Ecco chi sono i tre premi Nobel all'economia e perché c'entra Mario Draghi
Philippe Aghion, Peter Howitt e Joel Mokyr hanno dimostrato il clamoroso mancato appuntamento dell’Europa con le grandi innovazioni. Senza le quali non è possibile immaginare crescita e sviluppo. Discorso che chiama direttamente in causa il rapporto dell’ex presidente della Bce
















