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Legge stadi: al centro del provvedimento ci sarà finalmente l’etica e il rigore, o, ancora una volta, a vincere sarà la speculazione edilizia?

E’ chiaro che anche all’interno del PD, visto che Enrico Letta, proviene da questo partito e non da uno di opposizione (nonostante sia seduto al Governo con esponenti del PDL e di SC), c’è grande confusione, e in questa confusione le “Lobbies del mattone” stanno cercando di entrare a piedi uniti.

Una cosa deve essere chiara: ormai di stadi con negozi, centri commerciali e/o alberghi per i tifosi-turisti provenienti da fuori (vedi il caso del Chelsea village) ce ne sono centinaia e le cubature previste per queste strutture polifunzianali possono essere previste con precisione al centimetro cubo, quale che sia la soluzione architettonica scelta. Tutto il resto, dal metro successivo, è “speculazione”.

Il testo di Nardella lo appoggiamo come Sporteconomy per due ordini di motivi: è rigoroso, fortemente etico (i privati che vogliono costruire gli stadi devono essere aiutati, ma non c’è spazio per complessi residenziali) e soprattutto nasce da una iniziativa legislativa parlamentare. E’ possibile che in questo Paese si debba sempre andare nella via opposta alla ragione e che, soprattutto, questo Parlamento, anche quando si muove per fare bene il proprio lavoro, viene costantemente esautorato, svuotato delle proprie funzioni, dal governo, che sia di destra o di centro-sinistra/centro-destra?

C’è qualcosa che non va e forse Beppe Grillo non ha tutti i torti quando dice che questo Parlamento, così come viene utilizzato attualmente, è praticamente inutile, perché completamente svuotato delle sue funzioni primarie.

Nello specifico il testo di legge, di cui è primo firmatario il deputato toscano Nardella, ha tutte le caratteristiche per poter essere votato da entrambi i rami del Parlamento all’unanimità. Perché invece adesso questo governo cerca di stravolgerne la “ratio”? Forse è troppo etico per il nostro Paese?. L’approvazione del testo studiato da Nardella e dagli altri co-firmatari è l’occasione per dare un segnale forte al Paese, riportando la centralità del lavoro del Parlamento nella posizione che merita. 

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