La Cina ha invitato influencer statunitensi a partecipare a un tour promozionale nel Paese, coprendo tutte le spese. L’iniziativa, parte di una strategia per migliorare le relazioni culturali con gli Stati Uniti, prevede collaborazioni con creator cinesi, visite aziendali e attività culturali. I contenuti saranno rilanciati dai media di Stato per promuovere un’immagine positiva della Cina
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Sugar tax, altro salvagente in vista per le imprese
Nelle prossime ore arriverà l’ottavo stop al balzello sulle bevande zuccherate, più ideologico che realmente utile per l’erario. Anche perché, calcolatrice alla mano, avrebbe fatto più danni che altro. Il ruolo, decisivo, di Forza Italia
Huawei dopo le sanzioni. La tecnologia cinese non si ferma
Ren Zhengfei, fondatore di Huawei, ha dichiarato che le restrizioni tecnologiche statunitensi non fermeranno l’innovazione cinese. Intervistato dal People’s Daily, ha sottolineato il potenziale dell’open source e delle tecnologie alternative per continuare lo sviluppo di chip avanzati e intelligenza artificiale. L’articolo esce nel bel mezzo delle trattative tra Washington e Pechino
Sull’emergenza Trump ci marcia, ma anche i Dem non scherzano. Scrive Arditti
Respingere l’intervento federale invocando l’autonomia, salvo poi applicare misure restrittive che ne replicano gli effetti. Così i sindaci democratici cercano di tenere il punto con la propria base, evitando di concedere a Trump l’immagine di una sinistra locale in difficoltà. Ma intanto fanno esattamente ciò che criticano: usano la crisi per posizionarsi politicamente
Così Zuckerberg vuole raggiungere l'Olimpo dell'IA generativa
L’intenzione di scegliere personalmente almeno 50 nuovi specialisti entro la fine dell’anno, così da farli lavorare al Superintelligence Labs, e quella di investire nella start-up Scale AI, per convincere il suo giovane e talentuoso ceo a passare di casacca, sono le mosse con cui Meta intende diventare leader nell’Agi. Le altre aziende d’altronde si stanno già muovendo
L’alleanza industriale tra Comau e Roboze rafforza la postura strategica dell’Italia
La partnership tra Comau e Roboze si inserisce in un contesto globale dove automazione e stampa 3D hanno impatti sia civili che militari. L’Italia rafforza così la propria posizione tecnologica e industriale, valorizzando capacità dual-use decisive anche per la sicurezza nazionale
Rutte, Roma e il risveglio della Nato. L’Europa tra spese militari e minacce ibride secondo Minuto Rizzo
Sarà fondamentale per l’opinione pubblica ricordare che non si comprano solo cannoni, ma quando si parla di sicurezza ci si riferisce a un concetto molto più ampio che in passato, toccando la disinformazione o forme di guerra ibrida come i black out elettrici. Conversazione con l’ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, già consigliere del ministro della Difesa Andreatta e attualmente presidente della Nato College Foundation
Cosa cambia con la legge sulla space economy. Il confronto con Mascaretti e Valente su Formiche.net
Con l’ultima approvazione da parte del Senato, il Disegno di legge sullo Spazio ha completato il suo iter legislativo ed è pronto per entrare in vigore. Dalla disciplina delle attività spaziali alle comunicazioni strategiche, passando per il nuovo Fondo dedicato alla space economy, il provvedimento colma finalmente una delle più grandi lacune normative nell’ordinamento nazionale. I commenti e il confronto live tra Andrea Mascaretti, relatore della legge, e Teodoro Valente, presidente dell’Asi, nel webinar moderato da Flavia Giacobbe
Referendum, una lezione per la sinistra: il radicalismo non paga mai. La riflessione di Merlo
Il radicalismo, di norma, non paga mai. Riempie indubbiamente le piazze, acuisce i rapporti politici, criminalizza politicamente l’avversario/nemico ma nel momento in cui si presenta di fronte ai cittadini per il concreto governo del Paese, emerge la cruda realtà. Che è quella, del resto, emersa dal responso concreto dei seggi elettorali. La riflessione di Giorgio Merlo
Spese militari al 5% del Pil. La Nato valuta di conteggiare anche gli aiuti all’Ucraina
La Nato sta valutando di includere gli aiuti militari all’Ucraina nel calcolo delle spese di difesa dei Paesi membri. Questo quanto emerge da una prima bozza della dichiarazione finale che uscirà dal Summit all’Aia del 24-25 giugno e da cui ci si attende l’innalzamento dell’obiettivo di spesa al 5% del Pil. Se confermata, questa ipotesi contribuirebbe a diluire e alleggerire la pressione finanziaria sugli alleati. Nel frattempo, resta l’incognita sui tempi che verranno stabiliti per l’implementazione del nuovo target