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Al Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia

Al Collegio Sindacale di Telecom Italia

Alla Consob att.ne dott. M.Bianchi

A CNDC Julio A.Roca 651 4t0 Piso –CP 1322 Ciudad De Buenos Aires – Argentina

A CNV. Commision Nacional de Valores 25 de Mayo 175-CP:1002 Buenos Aires – Argentina

A CADE. Conselho Administrativo de Defesa Economica SEPN 515 Conjunto D, Lote 4 ED. Carlos Taurisano CEP:  70770-504   Brasilia /DF

A ANATEL- ARU SAUS QUADRA 06, Bloco F; 2andar , Brasilia DF    CEP 70.070-940
A SEC

 

Un Consiglio di Amministrazione governato di fatto in stragrande maggioranza dai 4/5 dei consiglieri dall’azionista di controllo Telco non dovrebbe effettuare decisioni rilevanti che se portate a termine danneggerebbero potenzialmente in maniera irrevocabile il patrimonio della Società con danno arrecato soprattutto alle minoranze che Asati rappresenta.

La vendita della partecipata argentina, delle torri radio e da ultimo il convertendo sono operazioni che come ben articolato dalle nostre comunicazioni al CDA e alla Consob stanno calpestando i diritti delle minoranze. Il convertendo ha favorito solo i ben introdotti con gli azionisti di Telco, gli unici che non si vedranno diluiti il capitale con prezzi di sottoscrizione di enorme vantaggio.

Svendere un asset strategico (perché se non fosse così con tutti i problemi e i costi causati dalla presenza di TE in Telco, a partire dal 2008 con le autorità Argentine, ci chiediamo perché la stessa TE non ha venduto la sua partecipazione?), senza gara e a un signore che potenzialmente sarà legato ad una cordata che si dividerà potenzialmente la partecipata Argentina, replicando un potenziale spezzatino anche in Brasile quando tra 10 mesi Telefonica comodamente avrà risolto tutti i suoi accordi e problemi con l’Anatel locale, è una operazione fuori mercato che deve essere immediatamente rivista e discussa.

Tra l’altro l’Argentina verrebbe venduta ad un prezzo che non tiene conto nemmeno di un adeguato valore del controllo da parte del miliardiario messicano. E allora ci viene spontanea una domanda: come mai Telco vende a questo prezzo e invece il premio di controllo nella scatola Telco riconosciuta da TE è di oltre il 35% superiore al valore di mercato delle azioni Telecom Italia in borsa? Telefonica sopravvaluta in Italia e svaluta in Argentina?

Ma credete che tutte le minoranze sono i più grandi ingenui e fessi del mercato?

Ciò premesso invitiamo l’attuale Consiglio di Amministrazione di integrare l’ordine del giorno entro il 25 novembre prossimo in modo da sottoporre l’eventuale vendita alla prossima assemblea del 20 dicembre p.v.. Ma come si fa a vendere in maniera così frettolosa e accelerata quando un azionista rilevante ha chiesto per gli stessi motivi che poniamo noi di conflitti di interessi a gogò dal 2007 quando fra circa 800 ore ci sarà  una assemblea che potrebbe prevedere la decadenza dell’attuale consiglio di amministrazione? Cos’è questo? Un potenziale colpo di stato?

Se tale proposta non verrà accettata ricorreremo ad una azione di responsabilità verso gli attuali amministratori con la speranza che almeno i consiglieri “veramente indipendenti” appoggino la nostra richiestae dando con la presente le nostre volonta a tutte le autorità di vigilanza di settore quali in primis la Consob, le autorita’ Argentine CNDC,CNV e Brasiliane CADE e ANATEL,  e l’Americana SEC.

Roma, 12 Novembre 2013

Per Asati

Il Presidente

Ing. Franco Lombardi

Telecom, i piccoli azionisti non vogliono ballare il tango

Al Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Al Collegio Sindacale di Telecom Italia Alla Consob att.ne dott. M.Bianchi A CNDC Julio A.Roca 651 4t0 Piso –CP 1322 Ciudad De Buenos Aires - Argentina A CNV. Commision Nacional de Valores 25 de Mayo 175-CP:1002 Buenos Aires - Argentina A CADE. Conselho Administrativo de Defesa Economica SEPN 515 Conjunto D, Lote 4 ED. Carlos Taurisano CEP:  70770-504   Brasilia /DF A…

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