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Riceviamo e pubblichiamo

Caro direttore,
Si è molto ironizzato – e giustamente – sulle fantomatiche sinergie industriali tra Alitalia e Poste Italiane. Nel comunicato del governo si fa riferimento alla Mistral, la piccola compagnia aerea fondata da Bud Spencer e ora posseduta dall’azienda di Massimo Sarmi, o ci si è richiamato a altri esempi europei.

In particolare lo sguardo era verso la Germania dove Lufthansa e Deutsche Post hanno dato vita a una forte collaborazione. Si tratta, in realtà, di sopravvalutazione la prima e sottovalutazione la seconda.

Mistral Air è una compagnia dai numeri minuscoli. L’unico contributo che può dare ad Alitalia è nell’utilizzare i suoi turboelica (aerei che la nuova Alitalia ha deciso di non avere in flotta) per quelle tratte brevi dove sono più convenienti rispetto ai jet. Coma la famosa Ancona-Roma per cui Alitalia aveva affittato i servizi della rumena Carpatair e, dopo l’incidente del 2 febbraio scorso, ha stretto un accordo con la svizzera Darwin Airlines.

L’esempio tedesco è ancora più malsano. Lufthansa è un gigante non paragonabile ad Alitalia. La sua controllata Lufthansa Cargo dispone di 18 aerei Md11 (due acquistati proprio da Alitalia e ora in vendita), quasi l’intera flotta di lungo raggio di Alitalia che con la partenza di Cai ha deciso di uscire dal business cargo. Rispetto alla compagnia che fu, la nuova Alitalia non dispone più di aerei adibiti unicamente al trasporto merci e le spedizioni che compie lo fa utilizzando la capienza dei suoi normali aerei passeggeri. Lufthansa Cargo ha inoltre dato vita a AeroLogistic, una joint venture con Deutsche Post, che possiede 8 Boeing 777.

Sgombrato il campo quindi da queste due ipotesi fantasiose, ci sono reali spazi per sinergie tra Poste e Alitalia?

La risposta è sì. La forza di Poste è nella capillarità della sua rete di sportelli e nel suo ampissimo database mailing. Pochi lo sanno, ma oggi i biglietti Alitalia si possono prenotare al telefono o sul sito della compagnia e poi acquistare al bar sotto casa con Lottomatica. Questo per incentivare l’acquisto anche in chi ha remore nell’utilizzo della carta di credito per acquisti on line. Estendere questa possibilità in tutti gli sportelli delle Poste Italiane rendendolo ben visibile anche con touchscreen o sulle schermate del Postamat per pubblicizzare le ultime offerte della compagnia potrebbe rilanciare l’immagine di un’azienda spesso, per questioni di budget, assente sulla comunicazione di massa (niente spot tv, poca pubblicità sui giornali).

Secondo spazio di collaborazione è nel contatto verso i clienti. Poste Italiane dispone di una delle più grandi banchedati e potrebbe aiutare Alitalia nello strutturare campagne di direct marketing su una popolazione più ampia e “profilata”.

Rodolfo Ammaturo
(Sotto lo pseudonimo si cela un top manager del settore aereo)

Perché tra Poste e Alitalia ci può essere un po' di feeling

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