Skip to main content

La spending review, proclamata o meno, non riguarda solo le casse statali. A tagliare sui costi operativi sono anche le banche, come spiega l’ultimo studio semestrale del Centro Europa Ricerche (Cer), istituto di ricerca fondato nel 1981 su iniziativa di Giorgio Ruffolo.

Nel complesso sono circa 40.000 i lavoratori che, in poco più di un decennio, avranno lasciato un settore che a fine 2015 dovrebbe contare circa 300.000 dipendenti. Una perdita occupazionale di oltre il 13%, si legge nello studio del Cer.

Le filiali e gli atm

Dallo scoppio della crisi è infatti in corso “un netto ridimensionamento degli sportelli che sta riavvicinando l’Italia alla media europea in termini di presenza sul territorio attraverso le filiali. Dal 2008 al 2012 – sottolinea lo studio – sono state chiuse oltre 1.500 filiali bancarie. Un analogo processo di riduzione sta riguardando anche gli Atm, a evidenziare come il processo in atto non è ricollegabile a una semplice riconversione degli sportelli verso una loro maggiore automazione. La tecnologia sembra invece avere un impatto non trascurabile sui canali di vendita remoti, quelli cioè legati all’internet e al phone banking”.

Il calo dei dipendenti e il confronto internazionale

L’occupazione si sta ugualmente riducendo: “I piani di esubero adottati da tutti i principali gruppi bancari prefigurano una riduzione complessiva del numero di dipendenti pari a circa 40 mila unità. Alla fine del 2015 l’industria bancaria dovrebbe contare non oltre 300 mila dipendenti. La dimensione media delle filiali italiane mostra una continua diminuzione, attestandosi a meno di 10 dipendenti per sportello contro i 12 della media dell’area euro e i 18 della Germania; 15 anni fa la dimensione degli sportelli italiani era più ampia e superiore alla media europea”.

Le cause

L’analisi empirica, evidenzia il Cer, mostra come “né la redditività né l’efficienza sembrino essere i fattori che guidano il processo di riduzione degli sportelli e dell’occupazione. Sul processo influiscono piuttosto le scelte strategiche in termini di specializzazione nel comparto creditizio: una maggiore incidenza delle attività tradizionali si accompagna a una riduzione del numero di filiali e della dimensione media. L’effetto si attenua nei casi di scarsa qualità del credito”.

La contrazione occupazionale

“Dal 2009 al 2012 – precisa Nicola Cicala di Isrf Lab, Fisac-Cgil in un dossier contenuto nel rapporto del Cer – le banche europee hanno chiuso 20 mila filiali. In Italia, nel solo 2012 sono stati chiusi mille sportelli e sono andati verso la pensione o il Fondo di categoria oltre 6.800 dipendenti”. I numeri della contrazione occupazionale che si è avuta nei principali gruppi bancari nel quinquennio della crisi? Nel 2008 i dipendenti di Intesa ammontavano a 73.101 unità, passando a 66.855 nel 2012. Un decremento che si è avuto anche per gli altri istituti (Unicredit nel 2008 50.580, nel 2012 47.438; Mps nel 2008 32.867, nel 2012 30.372; Banco Popolare nel 2008 20.949, nel 2012 18.917; Ubi nel 2008 20.691, nel 2012 19.214).

Le uscite previste

Ma il calo non sembra essere terminato, con uscite di personale previste ancora fino al 2015. “In alcuni casi, ad esempio, per quanto riguarda il Monte dei Paschi di Siena le richieste europee potrebbero portare ad un incremento del numero di personale in uscita. Gli esuberi previsti sono 5.500 per Intesa Sanpaolo, 4.600 per Mps, 3.500 per Unicredit, 1.500 per Ubi Banca, 700 per Bpm”, conclude Cicala.

Mps, Unicredit e Intesa. Ecco le sforbiciate ai dipendenti

La spending review, proclamata o meno, non riguarda solo le casse statali. A tagliare sui costi operativi sono anche le banche, come spiega l'ultimo studio semestrale del Centro Europa Ricerche (Cer), istituto di ricerca fondato nel 1981 su iniziativa di Giorgio Ruffolo. Nel complesso sono circa 40.000 i lavoratori che, in poco più di un decennio, avranno lasciato un settore che a…

Dove la mancia non è un piacere

Negli Stati Uniti, al ristorante, è abitudine lasciare la mancia al cameriere. Quest’abitudine è una vera e propria regola, che viene osservata con attenzione da tutti i clienti: ognuno, al momento del conto, calcola almeno il 15% del totale e lascia il resto al cameriere che lo ha servito, a prescindere da come sia stato il servizio. Tucson, AZ, USA…

Da Berlino al PD, due righe autobiografiche

In questo spazio ho scritto di molte cose: di politica, di economia, di diritti, di arte e di tante altre cose, continuerò a farlo. Per una volta, però, parlerò di me stesso. Lo faccio perché da poco tempo sono stato eletto Presidente del PD di Berlino e dunque avverto la responsabilità di un ruolo che mi onora, e che spero…

La farsa Salernitana-Nocerina, nuovo schiaffo all'immagine del calcio italiano

A Salerno, oggi pomeriggio, ha vinto solo la paura. Il calcio è da tempo (non solo quello delle serie minori) sotto scacco di bande di delinquenti, che si nascondono dietro i colori e la presunta fede calcistica per sviluppare (dentro e fuori dello stadio) una serie di business più o meno leciti. In occasione poi di "partite a rischio" questi…

La nuova Alleanza Nazionale di Storace e Menia vista da Pizzi

A volte ritornano. Così come Forza Italia, anche Alleanza Nazionale fa la sua ricomparsa, dopo essere stata ufficialmente sciolta nel 2008 per confluire nel Pdl. A lanciare il progetto ci hanno pensato ieri dal Parco dei Principi di Roma Francesco Storace (La Destra), Roberto Menia (Fli), Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore) e Adriana Poli Bortone (Io Sud).  In prima fila e festeggiata come…

Sinodo, Napolitano e Putin. Agenda e dossier di Papa Francesco

Il Sinodo straordinario sulla famiglia del prossimo anno (5-19 ottobre 2014) continua a tenere banco, Oltretevere. D'altronde, il tema è di quelli delicati e spinosi, il rischio che qualcuno colga l'occasione per fare il passo più lungo della gamba è concreto. Non a caso, forse, Papa Francesco ha deciso di ancorare bene l'assise entro determinati confini, e ciò è riscontrabile…

Come cambiano le fissazioni euro-asiatiche dell'America

L'ultimo Rapporto semestrale del Tesoro americano sulla situazione economica internazionale addebita tutte le responsabilità della mancata stabilità dell'economia mondiale alla Germania. Il suo surplus commerciale sarebbe la causa di tutti i mali. Più che una esagerazione ci sembra una pura provocazione non solo nei confronti della Germania ma dell'Unione Europea. I malfunzionamenti e gli squilibri nel vecchio continente pur ci…

Niente accordo con l’Iran. Ma tutti lo vogliono

È stato un susseguirsi di notizie, da giovedì 7 a sabato 9, circa l’evoluzione a Ginevra del secondo round di incontri tra i team negoziali dell’Iran e dei paesi del 5+1. All’iniziale entusiasmo ha fatto seguito un più timoroso ottimismo, a tratti intervallato da battute d’arresto quando le parti coinvolte nel negoziato hanno iniziato a commentare la portata delle divergenze…

Tutte le mattane del renziano Gutgeld secondo Seminerio

Oggi, su Repubblica, c’è una intervista a Yoram Gutgeld, il senatore del Pd che ricopre il ruolo di “consigliere economico” di Matteo Renzi. Il quale Gutgeld illustra le sue proposte per uno shock alla finanza pubblica ed all’economia italiane. Tra queste proposte ce n’è una che è semplicemente geniale, almeno per gli standard della politica italiana. Il pretesto è il libro di Gutgeld “Più…

Pedofilia, non è più una malattia e si premia la sua apologia

"il renaudot è un premio importante - fra i giurati c'è il premio nobel jean-marie le clézio - attribuito a un pedofilo che fa apologia della pedofilia". così oggi sul corriere della sera stefano montefiori commenta, perplesso, il premio per la saggistica appena conferito allo scrittore francese gabriel matzneff. forse, non avrei notato la notizia se sempre oggi, nella prima…

×

Iscriviti alla newsletter