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Chicco Testa non ci sta, non perché non voglia ragionare sui sussidi alle fonti fossili ma perché nel fare una somma bisogna guardare anche agli addendi, e a che cosa rappresentano. Altrimenti invece di fare ordine si rischia di fare “confusione”. Il presidente di Assoelettrica si riferisce all’ultimo dossier di Legambiente contenente quelli che lui definisce i “fanta-sussidi” e che nonostante la “congiuntura economica, in cui tutti stringono la cinghia, sarebbero passati da 9 a 12 miliardi in un anno”.

ALCUNI ASPETTI RAGIONEVOLI, MA…
“Un tripudio di miliardi – spiega Testa – in cui ci si dimentica di accennare ai quasi 12 miliardi di sussidi veri alle fonti rinnovabili che paghiamo in bolletta o ai 37 miliardi di euro di gettito fiscale annuo dei carburanti, che fanno impallidire anche il totalone dei fanta-sussidi”. Ma quale filosofo dell’energia (che per formazione accademica comunque è), Testa non prende tutta la carta per stracciarla e buttarla nel cestino: infatti dice che “tra i molti punti toccati ce ne sono anche di ragionevoli”. Il punto è “l’approccio”; cioè – osserva il manager – se si vogliono “accumulare miliardi su miliardi di pseudo-sussidi, per avere titoli sui giornali e per far indignare il lettore che poco mastica di questi argomenti, il risultato è che anche ciò su cui varrebbe la pena discutere si perde in un’indistinta confusione”.

DATI DISORDINATI SU AIUTI DIRETTI E INDIRETTI
Nello specifico l’ex presidente di Enel ricorda che i numeri della Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia, sono corretti: 544 miliardi di dollari di sussidi netti al consumo di fonti fossili erogati nel 2012. Sussidi che però “riguardano i soli Paesi Emergenti, e di cui neppure una piccola frazione viene erogata nel nostro Paese; ma che probabilmente fanno ‘colore’”. Per Testa, poi, nelle “varie voci di sussidio diretto o indiretto a produzione ed utilizzo di fonti fossili” si fa riferimento a dati che “in maniera piuttosto disordinata” prendono in considerazione “alternativamente l’anno 2012 o il 2013”.

COME SONO CAMBIATI I DATI NELL’ULTIMO ANNO
“Nel borsino dei fanta-sussidi nell’ultimo anno – rileva il presidente di Assoelettrica – si ridimensionano di 1,3 miliardi i sussidi alle centrali a fonti fossili”. Testa ricorda che “l’anno scorso era stato sbagliato di 1,6 miliardi in eccesso il calcolo degli incentivi alle assimilate Cip6”.

Poi, “aumentano di 1,3 miliardi i sussidi per la costruzione di strade ed autostrade; sono aumentati di 1,7 miliardi i sussidi ai trasporti”. Su questo punto, viene fatto presente come si sia “sentita la necessità rispetto alla precedente ‘release’ del rapporto di includere nei sussidi anche gli sgravi fiscali al gasolio agricolo”.

A proposito di strade e trasporti “andrebbe ricordato che proprio il Fondo Monetario Internazionale – nel suo report ‘Energy Subsidy Reform: Lessons and Implications’ – valuta che nel 2011 la fiscalità sui carburanti in Italia è stata talmente elevata da compensare oltre che alle agevolazioni fiscali le esternalità ad essi collegate”, dalle emissioni di CO2 all’inquinamento, fino al traffico e al danneggiamento delle strade. Inoltre, Testa racconta di come siano “raddoppiati i ‘sussidi indiretti alle trivellazioni’, da 1,3 a quasi 2,7 miliardi”.

Per esempio Testa spiega – commentando dal suo blog il precedente rapporto di Legambiente – un punto poco noto che comunque ci ritroviamo in bolletta e cioè dei “sussidi alle isole minori (come Favignana, l’Isola del Giglio, Lampedusa, Pantelleria): questi sussidi “non sono  per le centrali a fonti fossili ma per le imprese elettriche minori”. In bolletta infatti “una componente degli oneri di sistema (UC4) serve a remunerare quei distributori elettrici che devono garantire la fornitura a poche decine o migliaia di utenze con costi fissi estremamente elevati che se ‘spalmati’ sulle utenze farebbero crescere le bollette. Chi abita nelle isole – osserva – ha invece diritto di vedersi applicate le medesime tariffe elettriche di chi abita sul continente”.

LA POSIZIONE DEL MINISTRO ZANONATO, SI SOMMANO PERE CON MELE
Infine Chicco Testa ricorda la risposta ‘senza giri di parole’ via twitter del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato: “Non esistono sussidi per ‘fossili’ per 12 miliardi. L’unico sussidio è il Cip6 che ho ridotto”. Poi lo stesso ministro non si è sottratto alla discussione sul social network: “Il rapporto di Legambiente somma mele con pere, che c’entra l’autotrasporto con l’elettricità”. A chi gli contesta di non voler accettare un confronto pubblico, la replica è che “il confronto sta avvenendo ora, i numeri non dovrebbero fare paura a nessuno”. Incalzato ancora, spunta fuori una sede come “Confindustria” anche per “ragionare su quello che l’Italia vuol fare della produzione industriale”. Chiude mettendo in evidenza come sia “contrarissimo ai sussidi alle fossili, sono per rinnovabili e per un costo dell’energia che non distrugga l’industria italiana”, e che l’efficienza energetica, “anche qui sono intervenuto, è la prima cosa da fare”.

Testa fa nera Legambiente

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