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Silvio Berlusconi ha fatto saltare il banco, ma alcuni esponenti di spicco si sono dissociati e hanno apertamente contestato la linea del leader: Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello hanno esposto il loro rammarico per la decisione presa dal loro leader maximo e hanno comunicato che non aderiranno alla nuova Forza Italia, perché la tendenza è quella di un radicalismo di destra. Dello stesso avviso l’ex capogruppo Fabrizio Cicchitto.

E mentre il Paese è allo sbando, perché la Politica è assente da tempo, c’è chi esulta. Non è Berlusconi, ma Beppe Grillo.

In un post pubblicato poco fa, Beppe Grillo ha sparato l’ennesima sciocchezza nel mondo virtuale. Secondo Grillo, la colpa di questa situazione è del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, reo di aver fatto esattamente ciò che doveva e che la Costituzione italiana (questa sconosciuta per Grillo&Co.) prevedeva a chiare lettere.

Nello sproloquio di Grillo si legge che Napolitano ha agito come un monarca. Mi domando se Grillo sia cosciente quando scrive ciò che scrive, oppure se si trova ancora nel mondo dei sogni. Cosa dire, se conoscesse il funzionamento del nostro sistema politico saprebbe che ciò che dice è non solo sbagliato nella sostanza, ma anche folle.

Giorgio Napolitano ha dato fondo, forse più di ogni altro Presidente, alle sue prerogative e dobbiamo solo ringraziare che in questi anni è rimasto saldo e forte, l’unico riferimento politico dignitoso e coraggioso, riconosciuto anche a livello internazionale. Non ho condiviso moltissime delle cose detta da Giorgio Napolitano, ma accusarlo di monarchia e di responsabilità circa la situazione attuale, causata proprio in parte dalla componente più oltranzista del M5S e da Grillo stesso, dal poco coraggio del PD e dall’irresponsabilità di Berlusconi e del PDL, mi sembra assurdo e totalmente ingiusto, oltre che falso.

Il M5S ha perso innumerevoli occasioni per poter partecipare al governo del Paese, assieme al PD e a SEL. Ha creduto, nella sua totale ingenuità politica (o malafede) di poter comandare il Paese con un 24% di consenso, ignorando completamente il restante 76%, composto dalle altre forze politiche. Non ha presentato nessun progetto politico o di governo vero al Presidente Napolitano, nei giorni delle consultazioni. Il duo Lombardi-Crimi, pessimo sotto ogni punto di vista, si è limitato a boccheggiare in attesa di manna divina, ossia una investitura da parte di Napolitano su carta bianca. Arroganza e presunzione mista a totale incapacità politica, avrebbero dovuto convincere Grillo a tacere definitivamente, invece i suoi sproloqui sono aumentati di giorno in giorno, fino a porsi come Monarca assoluto di un movimento fintamente rivoluzionario e progressista, tanto che alcuni esponenti sono stati silurati perché “hanno nominato il nome di Grillo invano”.

Da possibile maggioranza di governo, il M5S (che ha seguito il Grillo sparlante e i suoi guru, leggi Becchi e Casaleggio) si è ridotto, da sé, a minoranza inutile. Non hanno prodotto niente di concreto in questi mesi, hanno fatto campeggio sui tetti e manifestazioni in aula prive di significato. Non hanno creato niente che possa essere considerato di valore per il Paese e dunque, finalmente, alcuni illuminati, onesti e buoni politici, come Orellana, si sono ribellati e hanno iniziato a farsi sentire.

Il Paese chiedeva un governo serio, dignitoso e capace di portare l’Italia fuori da questa condizione di incertezza. Il Presidente Napolitano ha fatto ciò che doveva: ha incaricato un esponente del partito vincitore (PD) e lo ha incaricato di trovare una maggioranza in parlamento. Grillo e il M5S hanno perso l’opportunità di fare la differenza, ed ora, auspico che tanti Orellana emergano, stanchi della linea monarchica di Grillo e della web-teocrazia o cyber utopismo di Casaleggio and co.

Il Grillo (s)parlante

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