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Nell’articolo precedente ho presentato i protagonisti di queste elezioni tedesche 2013. In questo intervento voglio presentare le forme di propaganda dei principali partiti in corsa per la cancelleria federale.

Come in Italia, conservatori e progressisti si dividono in modo molto marcato sul modo di concepire certi aspetti chiave della società e del vivere insieme: il concetto di famiglia, l’impostazione individualista o comunitaria, l’uso del “tu” e del “noi”, oppure del “noi” e del “loro” in senso inclusivo o esclusivo e via dicendo. Interessante è dunque osservare, in vista di queste elezioni, anche come i protagonisti si sponsorizzano e soprattutto in che modo si svolge questa wahlkampf 2013.

La propaganda della CDU

La CDU, acronimo di Christlich Demokratische Union , è il partito di centro destra d’ispirazione cattolica. Nella sua propaganda campeggiano immagini di convivio in famiglia e di momenti di ascolto e disponiblità del professionista e del politico di turno, verso soprattutto anziani e persone in difficoltà. La comunicazione politica della CDU è chiaramente rivolta a una classe media (e alta) impiegatizia e intellettuale (medici, avvocati, impiegati di concetto…) per quanto riguarda l’attenzione alle “classi sociali” e ad un pubblico prettamente adulto e anziano per quanto riguarda l’aspetto generazionale.

L’evocazione delle immagini di familiarità e di armonia in famiglia, tipiche delle visioni cristiane (protestanti e cattoliche, in questo caso) è forte. Anche i colori sono evocativi: bianco e arancione sono i colori principali. I messaggi scritti che accompagno le foto nei manifesti sono brevi affermazioni che connettono presente e futuro, in cui prevale il concetto del “noi”, come riferimento di “comunità” rispetto alla più individualistica campagna elettorale dei Die Linke e dei Die Grünen e lo si vedrà in seguito.

Mi verrebbe da dire che, da buoni cristiani, quelli dalla CDU mirano a far passare un messaggio rassicurante in un tempo di crisi, in cui si parla del “noi”, in senso quindi nazionalista, e si danno rassicurazioni: “damit unser Heute auch morgen gestern bleibt” (così il nostro oggi e domani, resta ieri) oppure “gemeinsam erfolgreich für Deutschland” (insieme, per il successo della Germania).

L’elemento centrale, per quello che posso dire, consiste nel continuo richiamo al futuro, connesso sempre al passato e al presente. Così, un’altra immagine raffigura una signora anziana con una bambina, “Solidale Finanzen sind wichtig Weil wir an morgen denken” (La finanza solidale è importante, perche noi pensiamo al domani).

L’aspetto che maggiormente mi ha colpito è quello dedicato alla famiglia. A differenza della nostra destra o del nostro centro destra, la CDU compie un gesto molto raffinato di apertura nei confronti anche delle famiglie “altre”. Nella rappresentazione si vedono madre, padre e figlia, colti in un momento di vita quotidiana, in cucina (altra rappresentazione conservatrice della famiglia), tuttavia la scritta posta come commento all’immagine è interessante: “jede Familie ist anders. Und uns besonders wichtig” ossia “ogni famiglia è diversa. E particolarmente importante per noi”. In questa definizione possono essere incluse tutte le famiglie così come considerate lecite in Germania, anche quelle LGBT. L’apertura è sottile e non esplicita, in perfetta sintonia con la “natura” di una forza politica d’ispirazione cristiana di centro destra.

La parola che maggiormente pesa nella campagna elettorale arancione di Angela Merkel è “Gemeinsam” ossia “insieme” per il futuro, per la famiglia e per tutto il resto.

La propaganda dell’SPD

La propaganda e la comunicazione politica della SPD, acronimo di Sozialdemokratische Partei Deutschlands, è all’insegna del rosso, il colore tipico delle sinistre europee. Un colore molto forte che impatta notevolmente sull’emotività di chi osserva.

Il rosso richiama energia e azione, è meno contemplativo e neutro del bianco e non si può dire che sostenga il sentimento della “tranquillità” o della “comodità”. Il rosso è energia e dunque è colore di competizione e battaglia.

I temi utilizzati dalla SPD sono simili a quelli della CDU, famiglia, lavoro e giovani. Viene valorizzato il nesso tra presente e futuro, ma la prospettiva non è più quella della comunità, non è “Gemeinsam” la parola chiava, ma “Entscheidung” ossia la “scelta”. L’uso del “noi” è affiancato al “tu”. C’è una comunicazione più informale, caratterizzata, appunto, dall’invito a scegliere il cambiamento e di farlo in prima persona.

La comunicazione politica della SPD sfrutta ampiamente i temi tipici della sinistra europea e più in generale valori della socialdemocrazia. Ci sono affermazioni che riguardano soprattutto il lavoro, il futuro e la diversità. Si invita a scegliere per migliorare la situazione attuale. Così, si legge sotto l’effige del candidato Peer Steibrück “Sie haben es in der Hand!” ossia “è nelle vostre mani”, che cosa? Direi il futuro, la scelta, la responsabilità del cambiamento o della stagnazione politica (nella visione della SPD).

Interessante è il modo che definirei “misto” di utilizzare il noi e il tu, come una continuo muoversi tra responsabilità individuali (di scelta) e obiettivi generali di bene comune.  Si vedono nei manifesti famiglie atipiche, una sola madre con una bambino che potrebbe essere adottato o nato in una famiglia mista, dove campeggia la scritta “wir für mehr kitaplätze” ossia “noi siamo per più posti all’asilo pubblico”. Un’altra rappresentazione ritrae una famiglia con padre, madre e due bambini in un appartamento modesto con la scritta “ wir für bezahlbare Mieten” cioè “noi siamo per un affitto accessibile” e ancora una coppia di anziani che sorridono di fianco all’affermazione “wir für eine Alter ohne Armut”che significa “noi siamo per una vecchiaia senza povertà/indigenza”.

Il tema caro alla SPD è quello dei lavoro. Così si vedono rappresentazioni di lavoratori delle posizioni medie e basse, come quelli rappresentati dal manifesto per il salario minimo. Ci sono gli addetti alle puliziee la scritta “wir für den gesetzlichen mindestlohn”.

Gli argomenti e le rappresentazioni non lasciano spazio a molti dubbi. Il target di riferimento sono gli anziani che non percepiscono grandi pensioni e soprattutto i lavoratori con redditi più bassi: operai, impiegati operativi e stranieri naturalizzati (come si può evincere dal bambino mulatto che accompagna la ragazza stereotipicamente tedesca).

A differenza di quanto emerso dall’intervista a Peer Steinbrück, i manifesti della SPD mirano anche a “denomizzare” l’avversario. Alcuni dei manifesti prendono di mira atteggiamenti e abitudini della Cancelliera, ritratta con espressioni strane e momenti buffi. Uno di questi manifesti ha al suo centro la figura della cancelliera mentre rovista nella borsetta, e la scritta: “Privatsphären, neuland fur Merkel?”  oppure quello con la scritta “beste regierung… seit der einheit..?” 

La SPD ha inoltre investito moltissimo sui giovani. Altro tema caldo, infatti, è rappresentato proprio dalle nuove generazioni. La comunicazione politica e propagandistica della SPD, in vista delle elezioni di settembre 2013, include anche la pubblicizzazione delle tante partecipazioni agli eventi di giovani laureati, laureandi e studenti di ogni estrazioni sociale e origine etnica. La SPD si vuole dimostrare inclusiva e dinamica, giovane e al passo coi tempi, senza dimenticarsi delle persone più anziane, come detto poco fa.

L’intervista concessa al blogger berlinese Tilo Jung è un esempio forte di questo tentativo, da parte di Peer Steinbrück di porsi “allo stesso livello” dei giovani, malgrado riconosca la sua poca dimestichezza coi mezzi di comunicazione digitali, come dimostra la batttuta fatta ai ragazzi sulla videocamera: “ma è così piccola, ci stiamo dentro? Voi siete già nel 22esimo secolo!”

La forza della SPD, secondo me, sta proprio nel poter contare su molt giovani attivi politicamente, e questo è messo in evidenza da numerose foto e raffigurazioni, anche su sito ufficiale del partito.

Il prossimo articolo è dedicato agli altri partiti e alle altre forme di comunicazione.

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