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Un giovane giornalista, Saverio Tommasi, ha realizzato un video all’incontro di Comunione e Liberazione (CL) al meeting di Rimini.

Il video raccoglie interviste e impressioni sull’incontro di CL e per me è rappresentativo. I temi principali che vengono toccati sono il rapporto tra “soldi” e “religione” e la questione dei diritti civili.

Sul legame soldi-religione i preti interpellati rispondono in modo confuso, anzi non sanno cosa dire. L’intervistatore chiede “secondo voi, la Chiesa, quando tornerà povera e scaccerà i mercanti dal tempio?” Imbarazzo, sconcerto, non sanno cosa risponde. Uno dice “un altro giorno” mentre un altro, infastidito e in modo anche arrogante, decide di bestemmiare, sì di bestemmiare affermando:

“la chiesa è povera, di spirito (…) e secondo lei Gesù Cristo fosse povero? Allora non ha letto il Vangelo” 

Ma come? La Chiesa dovrebbe essere capace di accoglienza e di amore, di ascolto e di carità, e decisamente non ricca in denari, non è un profitto la fede. Ma secondo questo personaggio, che forse non ha letto bene il Vangelo e non ha compreso bene il messaggio di Gesù, il messia era ricco perchè aveva un cassiere, Giuda, che non era molto bravo come amministratore. In questo caso mi viene in mente il passo del Vangelo di Matteo:

Guardatevi dai falsi profeti; essi vengono a voi travestiti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li conoscerete. Si coglie forse uva sui pruni, o fichi sui rovi? Così ogni albero buono da buoni frutti, ma ogni albero cattivo dà frutti cattivi. Non può l’albero buono dare frutti cattivi, né l’albero cattivo dare frutti buoni. Ogni pianta che non porti buon frutto viene tagliata e gettata nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete”

Non solo, come non citare i due passaggi dal Vangelo di Luca:

Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti” (Luca 6,20-23)

e ancora:

Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Luca 6,24-26)

E che dire, sempre nel video sopracitato, ci sono vere e affermazioni di profonda omofobia: sono malati, non provano amore, sono disturbati, non sono naturali e l’elenco continua. Ad un certo punto una delle partecipanti dice addirittura, che omosessualità, gay lesbiche e drogati sono la stessa cosa.

Queste affermazioni, queste considerazioni, contrastano con il messaggio d’amore contenuto nel Vangelo e soprattutto contrastano con la dottrina della Chiesa Cattolica stessa, sia nelle parole di Benedetto XVI nelle sue encicliche, sia in quelle di Papa Francesco, quando dice “come vorrei una Chiesa povera” poiché essa ora non lo è e poiché sulle dinamiche economiche opera, cosa gravissima per una nave di misericordia e di carità.

La sporcizia della Chiesa, quella di cui ha parlato Benedetto XVI si manifesta in queste piccole affermazioni, in questi sistemi di non valori, vere e proprie strutture di peccato, attraverso cui si vuole spacciare per messaggio di Dio qualche cosa che nulla ha a che fare con quanto riportato nei testi e nelle azioni di carità. Per questo ho titolato così, la degenerazione della Carità, poiché dove vige l’odio, la rabbia, il pregiudizio e l’avarizia, non ci può essere carità.

La degenerazione della Carità

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