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Dopo poco meno di un mese dall’insediamento del governo Letta e le polemiche sul tweet di annuncio del ritiro di Spineto – annuncio comunque entrato in sordina nei trending topics italiani – è ora di stilare un piccolo bilancio della presenza su Twitter dei ministri in carica. Cominciamo con il dire che su 22 ministri designati (premier compreso) ben 18 hanno attivato un account Twitter: un dato incoraggiante e, tutto sommato, in linea con il ruolo che il micro-blog sta progressivamente occupando anche nell’arena politica italiana. Il più anziano tra gli utenti è il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato (Pd) presente dal 5 luglio 2009, seguito da Dario Franceschini che debutta appena pochi giorni dopo. L’apparizione più recente è invece del tecnico Enrico Giovannini insediato su Twitter il giorno stesso del suo ingresso a Palazzo Chigi ma già animato dalle migliori intenzioni (“Sono lieto di poter servire il Paese con la carica di Ministro del Lavoro”).

Come si presentano
La breve bio di presentazione è perlopiù formale: i ministri si presentano dichiarando il nome del proprio dicastero, l’area politica, gli incarichi precedenti, in alcuni casi la professione. Ci sono tuttavia alcune incursioni nella vita privata. Così sappiamo fin da subito che Gianpiero Dalia ha una passione per la chitarra elettrica, che Nunzia De Girolamo ama i viaggi, il cinema, l’arte moderna. Poco male. Massimo Bray opta per una dichiarazione di intenti: “partire dalla cultura”. Siamo senz’altro d’accordo. Alcune bio però suonano decisamente esotiche per un utente abituale. Allora prendiamo atto che Graziano del Rio è “uomo” oltre che Ministro degli affari regionali, Cècile Kyenge urla di essere MEDICO, Beatrice Lorenzin, Flavio Zanonato e Emma Bonino non pervenuti.

Chi li segue e la loro attività
Nonostante le amenità varie presenti nei profili, i neoministri sono senz’altro seguiti dai cittadini. In testa a tutti il Premier Letta che ha da tempo superato la soglia dei 112 mila followers (7.000 circa dei quali conquistati il giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi) seguito da Angelino Alfano e Dario Franceschini. Come prevedibile, il numero di followers è svincolato dall’effettivo attivismo dell’utente e connesso invece ad altre dinamiche quali la visibilità dei soggetti sulla scena politica e mediale. Anche il rapporto tra following e followers, decisamente sbilanciato a favore dei secondi, riproduce un andamento tipico dei social media secondo il quale i soggetti collocati nell’empireo delle celebrities riescono a farsi spazio nel chiacchiericcio del web 2.0 senza compiere sforzi eccessivi. Ne sanno qualcosa il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che, in cima alla lista dei tweeters, riscuotono meno seguaci di colleghi decisamente più pigri.
Un’altra informazione utile per comprendere lo stato di salute di un account è la frequenza di aggiornamento dei post. Nell’ultima settimana (dal 7 al 14 maggio) la maggioranza dei ministri (14 per la precisione) ha inviato almeno un tweet. Gli altri 4 sono silenti da un tempo variabile tra gli 8 giorni e 1 mese. Nessuno degli account è però, al momento, abbandonato a se stesso.
Come è noto, il numero di seguaci è solo uno degli indicatori, e neanche il più importante, della visibilità di un utente. Decisamente più appropriato è fare riferimento a quanto effettivamente l’utente in questione sia retweettato e menzionato da altri. In via del tutto generale, potremmo affermare che i followers si limitano ad indicare quanto un individuo è noto all’interno dell’ecosistema mediale, mentre le mentions, i reply e i retweet coinvolgono altre dimensioni simboliche quali l’autorevolezza, la volontà di attivare uno scambio dialogico tra pari, la capacità di imporre un tema all’attenzione dei cittadini. Al fine di comprendere il reale rapporto dei ministri del Governo Letta con la rete, e con Twitter in particolare, è dunque necessario considerare quanto gli utenti twitter condividano o diffondano nella loro rete il pensiero espresso dai componenti dal Governo tramite Twitter. Attraverso il meccanismo del retweet l’utente ripubblica sulla propria Timeline il contenuto postato da un altro utente. Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello che riguarda l’utilizzo del micro-blog per lanciare dei messaggi o per rivolgersi direttamente ai membri del Governo, menzionando il loro account nel contenuto del tweet. Se vogliamo, le mentions e i reply ci indicano quanto i cittadini sono propensi a rivolgersi a specifici soggetti politici quando prendono la parola nell’arena mediale.

Il più retwittato
Chi è, dunque, il ministro il cui micro-pensiero è stato più condiviso in queste prime settimane di governo? Se ad una prima ipotesi ci si sarebbe potuti aspettare che i big della politica scalassero questa classifica, in virtù della loro consolidata presenza sulla scena, i dati ci restituiscono invece un esito differente: è infatti Josefa Idem, 49 anni, neoministro alle Pari opportunità, sport e politiche giovanili unica donna nella storia della Canoa Italiana ad aver vinto un Campionato Mondiale ed un’Olimpiade, presente su Twitter dal gennaio del 2010, ad essere stata più retwittata dagli utenti, con una media di 179Rt giornalieri. Il tweet più condiviso è stato quello nel quale il neoministro ha dichiarato, nel corso della sua presenza a “Che tempo che fa”: “Se vogliamo far crescere la cultura sportiva in Italia dobbiamo partire dalle scuole elementari” @chetempochefa”, retwittatato da 286 utenti in poche ore. Possiamo notare come il componente della squadra di Governo più menzionato, quello al quale gli utenti si sono rivolti maggiormente, sia Enrico Letta con una media di 713 mentions al giorno. Era stato proprio attraverso un tweet che il premier, pochi giorni fa, aveva espresso la sua posizione su un tema molto dibattuto negli ultimi mesi: “All’#AssembleaPd ho confermato la scelta da parte del governo di proporre l’abolizione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti”, ha dichiarato, a margine della conflittuale Assemblea del suo partito.

Tra i neofiti, oltre a Josefa Idem, più menzionata su Twitter tra le Ministre del nuovo Governo, troviamo Cécile Kyenge, ministro per l’Integrazione e portavoce nazionale della rete Primo Marzo per i diritti dei migranti, con una media di 215 mentions giornaliere. Dai tweet possiamo notare come molti utenti siano intervenuti anche tramite Twitter per difendere il neoministro o per esprimere solidarietà in seguito alle accuse rivoltegli negli ultimi giorni. Per quanto riguarda i big della politica, si posiziona in alto nella classifica anche Angelino Alfano, con una media di 369 mentions. Sia per il segretario del PdL, con una media di 30Rt giornalieri, che per il capo del Governo con 38Rt, però, notiamo come gli utenti abbiano preferito rivolgere a questi domande o commenti, piuttosto che condividerne o diffonderne il pensiero. Si attendono dunque, con fiducia, le risposte.

 Marzia Antenore e Serena Gennaro (Osservatorio MediamonitorPolitica – Coris – Università La Sapienza)

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