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Nei giorni scorsi il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatore della Svizzera, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti assenti a Teheran con un’ambasciata da 45 anni, e l’incaricato d’affari italiani per protestare contro gli arresti di Mohammad Abedini e Mohammad Sadeghi.

Lunedì i due erano stati accusati di aver fornito sostegno materiale ai Pasdaran e di aver violato le leggi americane sulle esportazioni aggirando le sanzioni per portare in Iran tecnologia statunitense utilizzata anche nei droni che hanno ucciso tre soldati americani a gennaio di stanza nell’avamposto americano Tower 22, in Giordania. Sadeghi, 42 anni, cittadino iraniano-statunitense residente in Massachusetts dove lavora per una società attiva nel settore dei semiconduttori, è stato arrestato nella sua abitazione a Boston. Abedini, 38 anni, trasferitosi in Svizzera cinque anni fa, è stato arrestato, su mandato delle autorità statunitensi, all’aeroporto di Milano-Malpensa, sceso da un volo di linea proveniente da Istanbul. Entro fine gennaio è atteso l’invio della richiesta di estradizione al ministero della Giustizia italiano. Dagli atti depositati dall’Fbi emerge che sarebbe stato su consiglio di un amico professore che Abedini si è trasferito in Svizzera per continuare, con la sponda dei Pasdaran, nonostante le sanzioni americane.

Abedini e Sadeghi rischiano fino a 20 anni di carcere per l’accusa di associazione a delinquere per la violazione delle leggi sulle esportazioni. Abedini rischia anche l’ergastolo per l’accusa di associazione a delinquere per fornire supporto materiale ai Pasdaran, che gli Stati Uniti considerano un’organizzazione terroristica.

“Siamo impegnati a perseguire questa questione finché non si raggiungerà una risoluzione soddisfacente”, ha dichiarato Vahid Jalalzadeh, viceministro degli Esteri iraniano con delega agli affari affari consolari, parlamentari e degli espatriati iraniani. Gli arresti, secondo il diplomatico iraniano, sono “ingiusti e illegali”.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, legata ai Pasdaran, la diplomazia iraniana sta lavorando in Italia per il rilascio di Abedini.

Come riportato su queste pagine, l’arresto di Abedini in Italia e la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità americane hanno acceso l’attenzione sulla condizione degli italiani e degli italo-iraniani in Iran, oltre che su coloro che intendono recarsi nel Paese. Il timore è che il regime di Teheran possa reagire prendendoli in ostaggio per esercitare pressioni sull’Italia, chiamata a decidere in merito all’estradizione negli Stati Uniti.

Dopo l'arresto di Abedini, Teheran convoca gli ambasciatori di Berna e Roma

Il ministero degli Esteri ha convocato l’ambasciatore svizzero e l’incaricato d’affari italiano per protestare contro l’arresto di Mohammad Abedini e Mohammad Sadeghi, accusati di violazione delle leggi americane sulle esportazioni per sostenere i Pasdaran. Per il primo, Teheran ha mobilitato anche i suoi diplomatici in Italia

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