Skip to main content

Come ogni anno, subito dopo la pausa estiva, il dibattito pubblico si cristallizza intorno al tema della legge di bilancio. Quest’anno con una premessa che ha risuonato ancora più forte rispetto al passato: l’assenza di adeguate risorse a fronte delle ingenti richieste avanzate dai Ministri.

Il tema delle coperture è senza dubbio importante perché senza risorse non si va lontano. Tuttavia, penso che il tema ancora più rilevante sia come si intende spendere quel poco denaro a disposizione, facendo scelte oculate che non lascino indietro alcun comparto industriale.

Sarei miope se dicessi che il comparto sportivo rappresenta una priorità per il Paese, lo sono il lavoro, la sanità, il fisco, le pensioni. Tuttavia, credo meriti una riflessione approfondita il valore che lo sport ricopre al di là degli aspetti puramente agonistici.

Partiamo dai dati. L’Osservatorio sullo Sport System di Banca Ifis ci dice che lo sport in Italia produce esternalità positive per più di undici miliardi di euro. Dato che tiene conto non solo dell’effetto positivo generato dai successi sportivi ma anche dell’impatto sociale e da quello sanitario, vale a dire il risparmio nella spesa pubblica che produce lo sport, la riduzione del numero dei Neet – quei giovani che non sono occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione –, le iniziative a carattere sociale e il volontariato.

Lo studio mette in evidenza altri due aspetti che dal mio punto di vista meritano attenzione. Il primo è il cosiddetto effetto moltiplicatore dello sport. Nel 2022 un milione di investimenti pubblici ha movimentato 8 milioni di investimenti privati e, a seguire, quasi 21 milioni di ricavi a testimonianza del fatto che lo sport vivacizza risorse di gran lunga superiori rispetto a quelle investite.

Altro aspetto tutt’altro che secondario: lo sport fa bene anche al turismo, in quanto elemento in grado di aumentare arrivi, presenze e giro di affari. Un effetto che si amplifica con i grandi eventi, come le Olimpiadi. Eccezionali ribalte per i Paesi che li organizzano, questi appuntamenti lasciano una preziosa eredità oltre al dato sportivo. Pensiamo a Parigi, a come si sta preparando per il 2024, con la costruzione di nuove infrastrutture e con la riqualificazione di intere aree urbane.

Par tutti questi motivi penso si possa affermare che, sebbene lo sport non sia prioritario per l’agenda Paese, tuttavia investire nel comparto vuol dire investire nel futuro del Paese e nei suoi giovani, nella sua crescita economica e sociale.

Non si tratta, o non si tratterebbe, allora di fare battaglie nell’accaparrarsi le esigue risorse della prossima finanziaria. Si tratta invece di veicolarne una parte nell’ottica del buon senso, restituendo al comparto la rilevanza che merita.

Penso che la legge di bilancio sia una occasione per rendere strutturali alcune norme che da tempo lo sport chiede con forza. Penso, ad esempio, al credito di imposta sulle sponsorizzazioni, provvedimento che ha permesso alle aziende di avere dei benefici fiscali e alle società sportive di continuare a garantire il loro presidio sul territorio.

Se così non fosse, se lo sport venisse lasciato solo senza adeguate misure a sostegno, penso che ne perderemmo tutti. Ne perderebbero i territori, i giovani, le loro famiglie. L’auspicio è che il ministro Abodi si faccia portatore di questa sensibilità e che lo sport possa trovare adeguate risposte dentro una legge sì dalle maglie strette ma pur sempre una opportunità alla quale tutti guardiamo.

Sport e finanziaria, perché investire risorse nel settore. Scrive Righi (Lega Pallavolo)

Di Massimo Righi

Penso che la legge di bilancio sia una occasione per rendere strutturali alcune norme che da tempo lo sport chiede con forza. Penso, ad esempio, al credito di imposta sulle sponsorizzazioni, provvedimento che ha permesso alle aziende di avere dei benefici fiscali e alle società sportive di continuare a garantire il loro presidio sul territorio. L’intervento di Massimo Righi, presidente Lega Pallavolo

La risposta strategica dell'Italia alla crisi libica

In seguito alla tragica alluvione che ha colpito la Libia orientale, l’Italia è emersa come attore chiave nella risposta internazionale alla crisi. La presidente del Consiglio ha mostrato la reattività di Roma per aiutare la Libia e promuovere la cooperazione nella regione del Mediterraneo. Nel più ampio contesto geopolitico che circonda le azioni dell’Italia, l’imperativo è prevenire ulteriori destabilizzazioni in Nord Africa

Perché a Jamie Dimon non piacciono le nuove regole sulle banche Usa

Il numero uno della prima banca americana sbarra la strada alla riforma che mira al rafforzamento del capitale, concepita sull’onda emotiva del crack della Silicon Valley Bank

Antonio Costa

L'idillio sino-portoghese sembra tentennare. E le motivazioni sono politiche

Il Paese iberico, così come l’Italia, sta assumendo una nuova posizione nei confronti della Repubblica Popolare. Anche se i legami economici continuano ad essere forti, le contingenze politiche rendono necessario un simile ricollocamento

Consigli per una riforma costituzionale che non sia vana. Scrive Sisci

Serve un progetto complessivo sulle riforme, per l’Italia, inserita in un contesto globale in profondo cambiamento. Un’idea che potrebbe avere successo è un vasto programma di liberalizzazione e di apertura del mercato italiano al mondo. Il parlamento, il governo e l’opposizione potrebbero avere progetti diversi, che li discutano e li portino avanti. Ma è sulla base di questi progetti che va chiesta una riforma costituzionale e di poteri, non il contrario

Vi spiego come l'Europa può superare la grande crisi. Il libro di Nathalie Tocci (Iai)

L’Italia e l’Europa appaiono sempre più schiacciate da una catena di emergenze legate tra loro a doppio filo, spento un incendio ci si affretta ad arginare il fuoco successivo, adottando spesso soluzioni contraddittorie tra loro. Questo il tema principale dell’ultimo libro di Nathalie Tocci, direttore dell’Istituto Affari Internazionali “Fuori dal tunnel. Come l’Europa può superare la grande crisi”, edito da Solferino. Ne pubbichiamo un estratto

Come cambierà l'archeologia (grazie all'Intelligenza artificiale)

L’archeologia futura si espanderà parallelamente nelle due direzioni di enfatizzare la scienza archeologica di base e quella tecnologica, ampliando le relative applicazioni, per costruire una macrostruttura condivisa a livello globale. L’analisi di Giancarlo Elia Valori

L'Italia rallenta, ma niente panico. Fabio Fortuna spiega perché

L’economista e rettore dell’Unicusano spiega perché la doccia gelata sul Pil non è un dramma. Nel 2023 l’Italia crescerà dello 0,9%, poco al di sotto delle stime indicate nel Def lo scorso aprile. E la ripresa tedesca nel 2024 farà da traino allo Stivale. La manovra? Se ci sarà bisogno, occorrerà negoziare nuovo deficit

Sicurezza economica, faro sulle auto cinesi. La svolta di von der Leyen

Sicurezza economica, ecco il faro dell’Ue sulle auto elettriche cinesi

Von der Leyen ha annunciato l’avvio di un’indagine sull’“inondazione” di veicoli elettrici cinesi a basso costo che minacciano di “distorcere” il mercato europeo. Una presa di posizione netta che risponde alle preoccupazioni degli automaker europei – e segna un passo geopolitico verso il de-risking (con forte valenza per le europee del 2024)

Barricate contro l'amnistia, la carta dei popolari contro Puigdemont e Sanchez

Richiamo del Pp alla piazza dopo l’assist di Aznar. Ma mentre Feijoo formalmente può diventare presidente del governo in occasione del voto parlamentare previsto a fine settembre, sostanzialmente i popolari temono che venga sorpassato dagli accordi sull’asse Psoe-Indipendentisti. Diaz contro i sauditi per Telefonica

×

Iscriviti alla newsletter