Skip to main content

Che le elezioni del settembre 2022 con la vittoria delle destre abbiano avuto un effetto sparigliante nei vari campi politici non è una novità, che si stia cercando ora un nuovo equilibrio delle varie forze ancora meno. Con i numeri dalla parte di Giorgia Meloni e dei suoi Fratelli d’Italia (saldamente al 30% dei consensi) e con la scelta di Elly Schlein di spostare il suo Partito democratico su posizioni che guardino più a sinistra, al centro resta uno spazio che in tanti vorrebbero intercettare.

Azione di Carlo Calenda, dopo la rottura con Italia Viva di Matteo Renzi, si muove indipendentemente nel tentativo di costruzione di un centro unitario, con un travaso di parlamentari o coordinatori regionali di cui ormai è difficile tenere il conto tra le due forze politiche.

E proprio la forza guidata da Calenda ha visto negli scorsi giorni l’ultimo acquisto: Ettore Rosato, già presidente di Italia Viva che ha recentemente rotto con l’ex premier Renzi. “Ci ho provato a lungo e non ci sono riuscito. Dal fallimento del Terzo Polo al lancio del Centro non si ci siamo più capiti e in politica bisogna saperne trarne le conseguenze”, ha detto Rosato in un’intervista a Il Tempo parlando del suo addio a Italia Viva. “Con Elena Bonetti (anche lei transfuga di IV, ndr) e altri colleghi intendiamo organizzare una associazione e collaborare con Azione con quello spirito di allargamento e pluralismo di cui il Terzo Polo ha bisogno”, ha aggiunto il deputato. “C’è l’esigenza degli elettori di un centro”.

Un centro, però, che non guardi solo a sé stesso, soprattutto perché al momento la forza guidata da Calenda resta sotto il 4% (secondo Swg). A costruire il gancio con i cattolici riformisti e popolari ci ha pensato ieri la presidente di Azione, Mara Carfagna, (già Forza Italia) che ha organizzato a Salerno – con l’aiuto del segretario provinciale Gigi Casciello (anche lui ex FI) – un incontro pubblico titolato proprio “Cattolici riformisti e popolari: la politica non è peccato”.

“Per le europee siamo impegnati a rafforzare la nostra lista, la nostra identità di partito liberale, popolare, riformista che punta sulla qualità — ha detto Carfagna —. Abbiamo voluto chiamare a raccolta quel mondo popolare, moderato, liberale, europeista, riformista che è stanco di slogan e di propaganda. E ribadire l’importanza di tenere vivo il confronto con il mondo cattolico e dell’associazionismo, con il Terzo settore, al cui impegno si deve spesso l’erogazione di servizi che lo Stato non è in grado di offrire”.

“Abbiamo scelto di di farci promotori di una nuova forma di partecipazione e aggregazione, un percorso di ascolto e incontro, dialogo e sintesi. Abbiamo iniziato”, ha scritto Bonetti su Twitter a commento dell’evento di Salerno, a cui hanno partecipato anche Mariastella Gelmini (ex FI e ora Azione), Giuseppe Castiglione (anche lui con un passato in FI) e Antonio d’Alessio.

Italia Viva e Forza Italia sono avvisate.

Così Azione occupa il centro guardando alle europee

La forza guidata da Carlo Calenda si muove per occupare quello spazio al centro conteso da tanti, da Italia Viva a Forza Italia. Per farlo, Carfagna, Bonetti, Rosato si sono incontrati a Salerno per allargare il campo con il convegno “Cattolici riformisti e popolari: la politica non è peccato”

La normalizzazione un passo alla volta. Così si parlano Riad e Gerusalemme

Per la seconda volta in una settimana, un ministro israeliano è in Arabia Saudita con un incarico pubblico e ufficiale. Riad e Gerusalemme stanno muovendo lo status quo verso una normalizzazione nei fatti per far assorbire più facilmente un accordo formale

Non si può abbandonare una democrazia aggredita. Il monito di Parsi sull’Ucraina

Abbandonare l’Ucraina, aggredita da un nemico, “non sarebbe un segnale di leadership forte e certa”, spiega il docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Bisogna confidare nella forza della democrazia e continuare a lavorare contro la disinformazione, contro gli slogan facili, contro le sparate populistiche che continuamente arrivano”

Francesco risponde ai dubbi dei cardinali. Non ideologia, ma discernimento

Si parla molto di crisi della fede o della Chiesa; i dubbi dei cardinali sembrano rispondere a questa crisi con più rigore, più nettezza, per respingere il rifiuto da parte dell’uomo moderno della fede. Il discernimento che propone Francesco offre soprattutto a chi si sente respinto, ai post-credenti e alla Chiesa, una risposta nuova, capace di aprire una stagione che legge i segni dei tempi. La riflessione di Riccardo Cristiano

La guerra dei trent’anni nel Caucaso è finita. L'analisi di Jean

L’area ha un’importanza strategica per Mosca. Apre la via ai ricchi bacini del Volga e del Don. Consente alla Russia il controllo del Mar Caspio. Il conflitto in Ucraina ha mutato la rilevanza economica e politica della regione anche per l’Occidente. Non perché esso continui a progettare di ammettere qualche Paese nella Nato e ad esercitare così una potenziale pressione sul Cremlino anche da Sud, ma per l’impatto diretto e indiretto dell’aggressione russa all’Ucraina. L’analisi del generale Carlo Jean

Perché lo slovacco Fico non può stare con i socialisti. Parla Alfieri (Pd)

Il vincitore delle elezioni di domenica “da tempo porta avanti battaglie diametralmente opposte ai valori del gruppo”, dice il senatore dem. “La sua uscita è fisiologica”

Washington chiama, Taipei risponde. Il forum della Difesa in Virginia

L’evento in corso in Virginia permette agli esponenti del mondo della difesa dei due Paesi di accrescere i legami esistenti, siano essi istituzionali o meno. All’insegna del rafforzamento di un rapporto già solido

Elon Musk- X

Il meme su Zelensky spiega molto di come Musk polarizza X

Il tycoon ha pubblicato un’immagine per sbeffeggiare il presidente ucraino. Ma è davvero così? Più che voler esprimere la sua opinione, quello che sembrerebbe fare l’imprenditore è pensare alle sue aziende: laddove c’è divisione, lui la amplifica. E non è un bene

Fair share, le aziende telco tornano all’attacco. Ma Bruxelles non si è mossa

I Ceo di venti gruppi europei di telecomunicazioni hanno scritto alle istituzioni Ue per chiedere che le Big Tech contribuiscano allo sviluppo delle infrastrutture. Breton è dalla loro parte, le capitali (tra cui Roma) oppongono resistenza. Appuntamento a fine ottobre

F-35 in Danimarca. Cresce la presenza europea del caccia

La Danimarca ha celebrato ufficialmente l’arrivo nel Paese dei primi quattro velivoli F-35A Lightning II, che si troveranno in modo permanente presso la base aerea di Skrydstrup. Il Paese diventa il quinto in Europa ad accogliere i caccia di Lockheed Martin, un trend che porterà nel 2035 ad avere oltre seicento F-35 dislocati sul continente, dotando più della metà delle forze aeree europee

×

Iscriviti alla newsletter