Skip to main content

Da quando il giorno dopo le elezioni del 7 ottobre Hugo Chávez ha scelto Nicolás Maduro come vicepresidente della Repubblica, tutta l´attenzione è stata su di lui come possibile successore del presidente venezuelano. Sabato sera il capo di Stato ha confermato la notizia che da settimane girava come un´indiscrezione: Chávez ha di nuovo un tumore, ritornerà a Cuba per operarsi. La situazione si è ripetuta già altre volte: tre da quando a giugno del 2010 gli è stata diagnosticata la malattia. La novità questa volta è che Chávez ha ammesso che potrebbe non farcela e ha invitato ai suoi sostenitori a votare per Maduro in caso di elezioni anticipate.

La legislazione venezuelana prevede che in caso di assenza temporanea il presidente della Repubblica venga sostituito dal vicepresidente per un periodo massimo di 90 giorni. Se invece l´assenza è definitiva, il vicepresidente assume il potere e convoca nuove elezioni nel periodo stabilito dal Parlamento.   Dopo il messaggio del presidente, il Financial Times ha pronosticato un rialzo dei titoli di Stato venezuelani: “Si spera continuino a salire perché si presuppone che la malattia di Chávez dia spazio a un governo più amichevole con i mercati finanziari”.

Il cambio di guardia era uno scenario previsto nei report di banche, fondi di investimento e analisti finanziari internazionali che seguono da mesi il vicepresidente e ministro degli Affari esteri, Nicolás Maduro. Secondo il quotidianoEl Nacional, i tecnici del Crédit Suisse hanno informato due settimane fa i clienti della possibilità di nuove elezioni presidenziali in Venezuela. La coalizione”chavista” sarebbe rappresentata da Maduro, come in effetti è stato confermata da Chávez.

Intanto un rapporto di Barclays Capital informava a gennaio del 2012 che “se Nicolás Maduro diventa leader del governo venezuelano si potrebbe sperare una virata più moderata di quella di Chávez per il Paese”. L´analista giapponese Nomura aveva espresso parole simili: “Maduro è la figura meno polarizzante dentro il chavismo ed è capace di unire più velocemente le diverse tribù che coesistono all´interno”.

Il fedelissimo

Chi è Maduro? Amico intimo di Chávez e un alleato storico della rivoluzione socialista. Da agosto del 2006 è stato ministro degli Affari esteri, dopo avere svolto un ruolo fondamentale come membro del Gruppo parlamentare di amicizia Venezuela-Cina.

Nato nel 1962, Maduro ha lavorato come conducente di vagoni della metropolitana di Caracas. Tra la gestione dei turni e i diritti dei lavoratori sottoterra comincia la sua vocazione politica come membro fondatore del Sindacato Metro de Caracas (Sitrameca). A metà degli anni Novanta, ha cominciato a militare nel primo partito di Chávez: il Movimento Bolivariano Rivoluzionario 200 (Mbr-200).   È stato riconfermato come deputato nel 2005 e nel 2006 Chávez lo ha nominato ministro degli Affari esteri, in sostituzione di Alí Rodríguez Araque, oggi segretario generale di Unión de Naciones Sudamericanas. Agli Esteri Maduro è stato un personaggio chiave nella riuscita di molti accordi bilaterali con la Cina, la Russia e l’Iran, mentre con gli Stati Uniti ha sempre creato tensioni. Se il chavismo ha un futuro, per Chávez si chiamerà Maduro.

Maduro e Chavez

Storia (e futuro) di Nicolás Maduro, l'erede di Chávez

Da quando il giorno dopo le elezioni del 7 ottobre Hugo Chávez ha scelto Nicolás Maduro come vicepresidente della Repubblica, tutta l´attenzione è stata su di lui come possibile successore del presidente venezuelano. Sabato sera il capo di Stato ha confermato la notizia che da settimane girava come un´indiscrezione: Chávez ha di nuovo un tumore, ritornerà a Cuba per operarsi.…

Ora la Spagna si lamenta dell’instabile Italia

Il dito puntato contro Roma stavolta non è quello della Germania, ma quello di chi, già malato, teme un aggravarsi della situazione. L’annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Monti infatti non ha messo in subbuglio solo Piazza Affari. Dopo l’avvertimento del presidente dell’Europarlamento, Martin Schultz, che ha visto nel ritorno di Silvio Berlusconi nella scena politica italiana “una…

La lotta russa alla corruzione (e a Medvedev)

Alieni ma non solo. Visto che sa, bene fa Dimitry Medvedev a preoccuparsi degli extraterrestri. Se però si guardasse attorno il premier russo scoprirebbe problemi forse più banali delle presunte presenze cosmiche ma sicuramente ma più vicini a lui. E al suo governo. Come per esempio il calo del livello della fiducia tra i suoi concittadini. Dai dati riportati dal…

Con Monti (ma anche con Bersani). Parola di ipermontiana

Torna in auge l´intergruppo ipermontiano. I sostenitori fin dalla prima ora della necessità e della bontà di Mario Monti alla testa di un governo tecnico, in queste ore, stanno serrando nuovamente le fila per fornire una base programmatica e politica a una coalizione che si ispirerà al Metodo Monti oltre che all´Agenda Monti. Per giovedì 20 dicembre Gianluca Galletti (responsabile…

Santoro e Grillo, c´eravamo tanto amati

La liaison tra santorismo e grillismo sembra giunta all’epilogo. Se fino a qualche settimana fa Michele Santoro e Marco Travaglio riecheggiavano, secondo alcuni osservatori, le tesi del Movimento 5 Stelle, ora con tutta probabilità è la fine di un idillio editoriale. Come riporta il quotidiano Pubblico diretto da Luca Telese sul proprio sito c’è stata la denuncia di Gianroberto Casaleggio…

Aiuto, torna Berlusconi

La tanto temuta sentenza dei mercati non si è fatta attendere stamattina. Si è accentuata ulteriormente la reazione negativa con cui, nelle ultime ore, Borsa e titoli di Stato italiani hanno risposto all'annuncio delle prossime dimissioni da parte del presidente del Consiglio Mario Monti, a seguito del venir meno del sostegno da parte del Pdl con la ridiscesa in campo…

I rigori europei gelano pure l’Asia

Non è un battito d’ali di farfalla europea quello che sta causando uno scossone economico anche in Asia. La crisi europea e le misure di austerity si stanno ritorcendo non solo contro chi le promuove con più fermezza. Dopo aver colpito il Giappone, in recessione tecnica, gli effetti della congiuntura negativa europea arrivano anche in Cina, soffocando i risultati dell’espansione…

La guerra di carta tra Bloomberg e Murdoch

La battaglia editoriale sembra cominciare a tutti gli effetti. Se finora i gruppi più robusti al mondo si erano proposti in modo vago per l´acquisto di Financial Times Group, che possiede il giornale e una quota dell´Economist, adesso i propositi prendono vita sotto forma di numeri da capogiro. Con il passaggio di testimone alla guida del gruppo Pearson, proprietario del…

Gli incontri segreti di Obama sul Fiscal Cliff

L'incontro alla fine c'è stato: Barack Obama e John Boehner si sono visti ieri alla Casa Bianca per discutere, privatamente e senza troppa fanfara mediatica, come evitare il Fiscal Cliff e una conseguente ricaduta sull’economia americana. Dopo essersi confrontati per settimana a distanza, con un botta e risposta che non ha prodotto risultati se non quello di alimentare la preoccupazione…

Luci e ombre sul nucleare giapponese

Il 16 dicembre si voterà in Giappone per il nuovo governo, nonché per i 480 membri della Camera dei rappresentanti. Secondo i sondaggi il Partito liberal democratico (Ldp) di Shinzo Abe è favorito sul Partito democratico del primo ministro uscente, Yokishiko Noda, ma non è esclusa la possibilità di una grande coalizione. Aldilà di previsioni sul futuro politico del Paese,…

×

Iscriviti alla newsletter