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Il ministro degli Esteri Qin Gang ha esortato gli Stati Uniti a smettere di intromettersi negli affari cinesi e di danneggiare la sicurezza di Pechino in una telefonata con il suo omologo statunitense mercoledì: un’anteprima ruvida della visita di Antony Blinken nella capitale cinese, prevista nei prossimi giorni.

Qin ha detto a Blinken di rispettare le preoccupazioni principali della Cina, come la questione di Taiwan, nel tentativo di arrestare il declino delle relazioni tra le superpotenze, secondo il readout del ministero degli Esteri cinese.

“Dall’inizio dell’anno, le relazioni sino-statunitensi hanno incontrato nuove difficoltà e sfide, e la responsabilità è chiara”, avrebbe detto Qin a Blinken (si scrive “avrebbe” perché il condizionale è d’obbligo quando si analizzano le dichiarazioni del governo cinese, dato che spesso sono infarcite di propaganda. E ancora: gli Stati Uniti dovrebbero “smettere di interferire negli affari interni della Cina e di danneggiare la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina in nome della concorrenza”.

Blinken ha invece sottolineato la necessità di comunicare “per evitare errori di calcolo e conflitti” e ha detto che gli Stati Uniti continueranno a sollevare aree di preoccupazione e di potenziale cooperazione con la Cina, secondo quanto dichiarato dal dipartimento di Stato in un breve briefing sulla telefonata.

Il capo della diplomazia statunitense dovrebbe recarsi in Cina e in Gran Bretagna tra il 16 e il 21 giugno, stando alle comunicazioni ufficiali, che seguono annunci diversi della settimana scorsa secondo i quali Blinken sarebbe partito il 18 giugno. I media statali cinesi hanno detto che Blinken avrebbe visitato la Cina il 18-19 giugno.

Durante la visita, Blinken incontrerà alti funzionari cinesi per “sollevare questioni bilaterali di interesse”, nonché altre questioni globali e regionali e “sfide transnazionali condivise”, dice la comunicazione ufficiale di State. Se il viaggio andrà in porto, si tratterà della prima visita in Cina di un segretario di Stato in cinque anni e della visita di più alto profilo dell’amministrazione Biden, che si è scontrata con Pechino su questioni che vanno dalle accuse di spionaggio alla disputa sui semiconduttori.

A febbraio, Blinken ha annullato un viaggio previsto a Pechino a causa di un presunto pallone spia cinese che ha sorvolato gli Stati Uniti. Il ministero degli Esteri cinese non ha ancora rivelato altre informazioni sul prossimo viaggio di Blinken.

Anche le visite di funzionari statunitensi a Taiwan, l’isola governata democraticamente che Pechino considera parte integrante della Cina da annettere prima o poi, anche con la forza, hanno amplificato le tensioni tra le due maggiori economie del mondo.

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