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Dopo le urne ad Atene non si ragiona più solo sui numeri, pur netti, della vittoria del premier Kyriakos Mitsotakis alle elezioni politiche, quanto su come potrà continuare il governo conservatore sia sulla strada delle riforme che hanno indotto fiducia nei mercati e negli investori, sia su quella della geopolitica di alleanze e relazioni. Vincere le seconde urne che si terranno il 25 giugno, con il premio di maggioranza, per il 55enne premier e figlio d’arte (suo padre fu Primo ministro dal 1990 al 1993) significa essenzialmente due cose: dare stabilità ad un’economia che necessita di proseguire nell’attrarre investimenti stranieri e costruire una nuova narrazione nel Mediterraneo assieme agli alleati, storici e nuovi.

Nea Dimokratia

Il risultato delle elezioni del 21 maggio ha dimostrato che i cittadini greci hanno fiducia in Kyriakos Mitsotakis e in Nuova Democrazia, dice a Formiche.net il Segretario Generale di ND, Pavlos Marinakis. “Ha dimostrato che quattro anni di duro lavoro, in mezzo alle più grandi crisi esterne, quattro anni di riforme, quattro anni di battaglia hanno dato al Presidente e al nostro partito la presunzione di credibilità. Molto semplicemente, ciò in cui ci siamo impegnati con il popolo greco, l’abbiamo attuato. Durante questo mandato di governo, la Grecia ha dimostrato di poter essere un forte pilastro della stabilità in Europa per svolgere un ruolo di primo piano e co-plasmare gli sviluppi all’interno della famiglia europea”.

E aggiunge che la Grecia sotto la guida di Kyriakos Mitsotakis ha protetto i suoi confini, i confini dell’Europa, dalle minacce della Turchia che ha cercato di usare le persone torturate come strumenti. “Ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione del Recovery and Resilience Fund, l’istituzione del certificato europeo di vaccinazione, ma ha preso una posizione chiara contro l’invasione russa dell’Ucraina a favore del popolo ucraino”. Ovvero un governo stabile e indipendente che si traduce in una Grecia forte. “Significa un forte alleato nel Mediterraneo, un interlocutore che rispetta le regole del diritto internazionale, una leadership che riconosce e considera suo dovere proteggere l’integrità territoriale del continente europeo. Significa una politica fiscale strutturata, che assicurerà salari migliori ai suoi cittadini, più posti di lavoro, meno tasse, un Paese che sarà un polo per attrarre ancora più investimenti e ritrovare finalmente il suo investment grade. Già dopo la nostra storica vittoria al primo turno delle elezioni nazionali, le principali agenzie di rating sono positive circa le prospettive della Grecia dopo la vittoria finale di Nuova Democrazia”.

Per cui secondo Marinakis la fazione di Nuova Democrazia è stata quella che si è schierata dalla parte giusta della storia in tutti i grandi momenti del nostro Paese. “È stata Nuova Democrazia a mettere la Grecia in Europa, è stata ND a tenerla in Europa nei momenti difficili della divisione nel 2015, è stata ND che, insieme all’Europa, ha sostenuto i cittadini nei momenti difficili. Con il sostegno e il voto dei greci, il 25 giugno Nuova Democrazia sarà di nuovo autosufficiente e Kyriakos Mitsotakis primo ministro per una Grecia sociale, produttiva, digitale, verde e forte”.

Dossier

Per Mitsotakis stabilità di politiche economiche e geopolitiche significa proseguire sul già fatto e accelerare sui dossier in ballo: l’accordo con gli Usa sulle basi in Grecia è una polizza assicurativa imprescindibile, come le esercitazioni in corso in questi giorni a cui partecipa l’Italia. Dopo l’acquisto di 18 caccia Rafale dalla Francia sono arrivati in Grecia anche due Aermacchi, in attesa che il governo decida da chi acquistare due nuove fregate. E ancora, il dossier energetico con l’accordo sul gas nello Ionio con l’Italia, quello con l’Egitto per l’interconnettore sottomarino, quello conteso tra Libia e Turchia (perché taglia in verticale Creta) oltre alle nuove relazioni con i Paesi del Golfo, primizia assoluta per la Grecia moderna. Infine il legame tra Mitsotakis e Weber che si traduce in un possibile sostegno ad Antonio Tajani, se fosse candidato alla Presidenza della Commissione europea il prossimo anno.

Fiducia Goldman Sachs

La Grecia è vicina a riconquistare il suo status di investment grade: questa la traccia di “fiducia” espressa nei giorni scorsi da Filippo Taddei, responsabile per l’Europa meridionale di Goldman Sachs, secondo cui il Paese è sul punto di riconquistare lo status di investment grade più di 12 anni dopo aver perso quell’importante rating creditizio. Infatti il Pil ellenico è destinato a crescere molto più rapidamente rispetto al resto dell’area dell’euro, ma non è solo il turismo ad incidere bensì il fatto che “la Grecia ha sviluppato la sua capacità produttiva, in termini di più impianti, edifici e macchinari, questo è un driver economico critico e qualcosa in cui non abbiamo visto molta attività negli anni precedenti”.

Anche alla voce investimenti privati ci sono buone notizie sotto l’Acropoli: sta per ricevere un pacchetto di sostegno fiscale di lunga durata di oltre il 3% del suo Pil all’anno, afferma Taddei. “Questo in genere si ripercuote sugli investimenti privati ed è esattamente quello che stiamo iniziando a vedere ora”.

Usa

In una nota il Dipartimento di Stato ha evidenziato il forte sostegno che le relazioni greco-americane godono da parte dell’intero sistema politico: “La relazione bilaterale Usa-Grecia ha un forte sostegno in tutti i partiti politici sia negli Stati Uniti che in Grecia. È stato rafforzato in anni di cooperazione tra più amministrazioni e governi in entrambi i Paesi. Ci congratuliamo con il popolo greco per aver esercitato il proprio diritto democratico di voto nel luogo di nascita della Repubblica. Non vediamo l’ora di continuare ad approfondire la nostra partnership con la Grecia, lavorando con il governo che sarà scelto dal popolo greco. Gli Stati Uniti considerano la Grecia un alleato e un partner indispensabile nella Nato. Insieme, continueremo a portare avanti i nostri obiettivi comuni per la pace e la prosperità nel Mediterraneo orientale, nei Balcani occidentali, nella regione del Mar Nero, uniti da impegni democratici condivisi”.

Come proseguirà l'atlantismo di Mitsotakis in Grecia (e in Ue)

In attesa delle seconde elezioni, che dovrebbero dare via libera al secondo mandato, si ragiona sui dossier. Marinakis, segretario generale di Nea Dimokratia: “Durante questo mandato di governo, la Grecia ha dimostrato di poter essere un forte pilastro della stabilità in Europa, svolgere un ruolo di primo piano e co-plasmare gli sviluppi all’interno della famiglia europea”

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