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Orbite e istituzioni suggellano una nuova unione. È merito della sigla apposta a Palazzo esercito per dare seguito all’Accordo attuativo tra il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), il ministero della Difesa e l’Agenzia spaziale italiana (Asi) volto a realizzare il Centro nazionale Prs Galileo public regulated service nell’aeroporto di Centocelle, nell’edificio che ospiterà il Comando operazioni spaziali (Cos). Ad apporre la firma, il sottocapo di Stato maggiore della Difesa, Carmine Masiello, dal dirigente dell’Ufficio centrale per la segretezza, Pietro Burla e dal direttore generale facente funzioni per l’Asi, Fabrizio Tosone. L’Autorità competente Prs (Cpa), attiva in seno all’Ufficio centrale per la segretezza del Dis, ha infatti il compito di assicurare l’utilizzo del servizio di navigazione e sincronizzazione robusto e sicuro denominato Public regulated service, fornito dal sistema di navigazione satellitare europeo Galileo. Non si tratta però di un servizio aperto a tutti gli utenti, al contrario, sarà destinato esclusivamente ai Governi degli Stati membri dell’Ue e necessiterà di un’infrastruttura ad hoc, connessa con i sistemi del Vecchio continente.

Il centro

Il centro sul piano operativo verrà gestito dalla Difesa, e sarà responsabile di fornire servizi agli utenti autorizzati dall’Autorità politica all’utilizzo del servizio Prs, agendo in collaborazione sul piano tecnico con l’Autorità competente Prs. Un ruolo-chiave è giocato anche dall’Asi, che ha sia promosso lo sviluppo del centro sia gestito la realizzazione del primo ricevitore Prs del nostro Paese, prodotto da Leonardo. Con la nuova intesa si dà formale inizio alla collaborazione inter istituzionale che permetterà al nostro Paese di mantenere il suo ruolo di primo piano nel programma di navigazione europeo. Tale accordo attuativo discendente dall’Accordo di programma siglato tra Dis ed Asi a marzo 2023 – con cui è stato delineato il percorso di sviluppo della capacità Prs nazionale – che rappresenta lo strumento tecnico amministrativo che consentirà all’Asi di sostenere e supportare finanziariamente la Difesa nella realizzazione del Cnp: un primo passo fondamentale nello sviluppo della capacità Prs.

Strategia nazionale di sicurezza per lo Spazio

Gli interventi previsti dall’accordo di marzo, che proseguiranno con questo nuovo Accordo, erano funzionali sia a sviluppare le infrastrutture necessarie all’implementazione del servizio Prs sia a contribuire alla ricerca e innovazione finalizzate alla realizzazione dei ricevitori, coinvolgendo in questo modo gli utenti autorizzati dei settori Difesa, sicurezza, gestione emergenze e infrastrutture critiche. A stabilire le risorse necessarie ad assicurare lo sviluppo del servizio Prs, è il piano triennale di attività dell’Asi, che definisce inoltre “lo sviluppo della capacità nazionale Prs una delle priorità definite dall’Atto d’indirizzo politico emanato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri a febbraio 2019”. Obiettivo dell’intesa è di implementare, e allo stesso tempo proteggere, le capacità nazionali nel campo della sicurezza che potrebbero essere messe a rischio da crisi ed emergenze in diversi ambiti, che vanno dalle telecomunicazioni all’Osservazione della Terra, fino alla navigazione satellitare.

Legami con la Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza

In questo quadro, nella relazione annuale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica sulla politica dell’informazione per la sicurezza rilasciata negli scorsi mesi, in realtà non compaiono sezioni esplicitamente dedicate all’ambito spaziale, ma i riferimenti presenti indicano continuità con quanto fatto l’anno scorso. “Per quanto attiene al settore aerospaziale, l’azione di presidio informativo si continua a misurare con una catena del valore italiana strettamente connessa a quella europea”, recita la relazione. L’attività informativa, nel dettaglio, “è stata rivolta alla prevenzione, all’individuazione e al monitoraggio di tentativi di ingerenza di soggetti esteri, volti a depotenziare o finanche marginalizzare il nostro comparto industriale ad alto valore aggiunto nei principali mercati internazionali di settore”.

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