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“Due guerre, una nel cuore dell’Europa, l’altra nel Mediterraneo, sono chiari segnali della fine del vecchio ordine mondiale. Per costruirne uno nuovo e stabile, il ruolo del Sud globale è imprescindibile”. Con queste parole l’International Board della Fondazione Med-Or ha aperto la seconda riunione internazionale tenutasi a Palermo, due anni dopo la prima. L’incontro ha riunito rappresentanti di 29 Paesi, tracciando una linea chiara: in un mondo dominato dalla forza, serve un nuovo soft power radicato nel dialogo, nella conoscenza e nella cultura. Analisi proseguite nella due giorni di conferenza internazionale che ha coinvolto in certe discussioni attorno di primo piano del Mediterraneo Allargato. L’Italia – grazie alla sua posizione geografica, alla sua storia e a una visione sempre più strutturata – si candida a essere la cerniera tra Europa e Asia, e Palermo torna simbolicamente a essere un crocevia del mondo.

Non è una visione astratta. La Med-Or Italian Foundation, presieduta da Marco Minniti, sta traducendo questa ambizione in azione. La creazione di piattaforme di dialogo bilaterale, l’apertura di un ufficio in Africa e lo sguardo verso il Golfo e il Sud America testimoniano un investimento a lungo termine nel partenariato con il Sud del mondo. Al centro di questa strategia c’è la cultura, intesa non come ornamento, ma come infrastruttura politica. Minniti è netto: “Se l’Occidente rinuncia al dialogo con il Sud, lascia campo libero a Russia e Cina. L’Italia può aiutare l’Europa a evitare questo errore fatale”.

In questo quadro si inserisce il ruolo cruciale della formazione e della ricerca. La ministra dell’Università Anna Maria Bernini, intervenuta durante la conferenza “Palermo, crocevia del Mediterraneo”, ha ribadito che “l’Italia è una cerniera tra Europa e Mediterraneo allargato anche nel campo dell’alta formazione”. La cabina di regia del piano Mattei, dove Med-Or ha un posto attivo, ha già avviato progetti concreti che coinvolgono università italiane e africane, enti di ricerca e imprese, in un ecosistema definito “virtuoso”. L’obiettivo non è solo formare competenze, ma generare interoperabilità istituzionale attraverso il capacity building e i Joint Degree: strumenti che permettono a tecnici, funzionari e dirigenti di “parlare la stessa lingua” a livello globale.

Il Mediterraneo viene così interpretato non come confine, ma come spazio relazionale. Secondo Alessandro Giuli, ministro della Cultura, anche lui tra i presenti all’evento della Fondazione, Med-Or ha già ispirato “la parte culturale del piano Mattei” ed è “un riferimento per la diplomazia culturale multilaterale”. Con l’istituzione del Maxxi Med, il ministero punta a costruire ponti culturali duraturi. E proprio il concetto di “ponte” è tornato spesso durante la tre giorni palermitana: sia nei discorsi ufficiali, sia nella visione artistica del sovrintendente del Teatro Massimo, Marco Betta, che ha evocato un Mediterraneo “che parla mille lingue diverse, ma è unito dalla cultura”. Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, ha sottolineato il ruolo chiave di Italia e Marocco come promotori culturali regionali: “Per la Cina e le Americhe il Mediterraneo è un mare di passaggio; per noi, è il cuore del mondo”.

Ecco la scommessa italiana sulla diplomazia culturale nel Mediterraneo

La diplomazia culturale non è più un elemento accessorio. È parte integrante della nuova postura internazionale italiana nel Mediterraneo allargato. E nel momento in cui l’ordine mondiale appare sempre più instabile, scommettere su cultura, formazione e ricerca non è idealismo: è strategia

Per l’Europa Imec è ancora la via più rapida verso Asia e Africa. Ecco perché

Nella loro analisi pubblicata su The National Interest, Giulio Terzi e Kaush Arha sostengono che l’India‑Middle East‑Europe Economic Corridor (Imec) rappresenti oggi la via più strategica e rapida per rafforzare i legami tra l’Europa, l’Asia e l’Africa. Il corridoio è visto come leva geopolitica e infrastrutturale per rilanciare il commercio Indo‑Mediterraneo e accelerare l’accordo di libero scambio Ue‑India

Due visioni per l'Europa. Confronto tra Strategic defence review UK e National strategic review Francia

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Il 2025 ha segnato un momento cruciale per la strategia europea con la pubblicazione di due documenti fondamentali: lo Strategic Defence Review britannico (2 giugno) e il National Strategic Review francese (14 luglio). Due nazioni, entrambe potenze nucleari, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ed europee. I due documenti riflettono una svolta epocale nella percezione delle minacce, con la Russia chiaramente identificata come principale avversario europeo e la necessità di prepararsi a un conflitto ad alta intensità entro il 2030. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

Salvini indebolito, Meloni resta forte. Il Pd? Non è pronto a governare. Parla Palano

Salvini da Pontida cerca di rilanciare la propria leadership benché sia sempre più appannata e potenzialmente messa a rischio dal generale Roberto Vannacci. Giorgia Meloni non gode più della fiducia iniziale, ma è ancora molto forte assieme al suo partito e non si intravedono grossi problemi all’orizzonte. A sinistra è possibile che dai territori arrivi una risposta, ma non significa avere la strada spianata per le Politiche. Anzi. Colloquio con il politologo e direttore dell’Aseri, Damiano Palano

Dal mito di Qumran al Giubileo: viaggio nei luoghi dei Rotoli

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Il sito archeologico dei Rotoli del Mar Morto si prepara a vivere una nuova stagione di attenzione con il Giubileo 2025 e l’eccezionale esposizione del Grande Rotolo di Isaia. Tra turismo culturale, itinerari spirituali e riflessioni storiche, Qumran riafferma la sua centralità come crocevia di memoria, fede e identità. L’analisi di Andrea Vento

Dalla Terra Santa un gesto del Giubileo. Scrive Nicotri

importa mettere in risalto il recente gesto concreto di solidarietà che ha riguardato la rete di questi istituti. Cioè, la decisione del Patriarcato Latino di Gerusalemme di “condonare tutti i debiti di tutte le famiglie verso le (proprie) scuole per gli anni precedenti al Giubileo, fino all’anno scolastico 2024-2025 escluso”. Tale atto rappresenta un’iniziativa coraggiosa per la pace. Scrive Nicotri

Phisikk du role - Auschwitz, Guccini e Gaza

Mattarella ha ricordato bene, formulando l’augurio presidenziale in occasione del capodanno ebraico, i valori fondanti della Repubblica Israeliana, basati sulla convivenza e sul rispetto reciproco, auspicando nella comunità nazionale una profonda riflessione “a beneficio della comunità nazionale ed internazionale”. La rubrica di Pino Pisicchio

Per Roma, visione politica e diplomazia economica. La ricetta di Cangelosi

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Recorded Future accende la luce su CopyCop, il network di influenza del Cremlino per saturare l’ecosistema digitale occidentale e avvelenare i dataset dei modelli generativi, trasformando la propaganda in un’arma capace di penetrare nella tecnologia e nei processi cognitivi delle democrazie

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