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Arriva oggi a New York la presidente del consiglio Giorgia Meloni per l’avvio dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in uno dei contesti internazionali più difficili degli ultimi 20 anni. Ucraina, Russia, Gaza (con diversi Paesi europei che riconosceranno lo Stato di Palestina) sono i tre principali versanti di discussione a cui si somma la riforma di Guterres “UN80”. L’Italia aderisce al Gruppo Uniting for Consensus, ovvero la coalizione di Nazioni che propone di rendere il Consiglio di Sicurezza più democratico, trasparente, inclusivo e rappresentativo, in particolare dell’Africa e delle Nazioni del Sud del mondo.

Il programma

Martedi 23 settembre la premier prenderà parte alla cerimonia di apertura del dibattito generale, con gli interventi del segretario generale Guterres, della presidente dell’Assemblea Generale Annalena Baerbock, del presidente del Brasile Lula e del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’intervento della presidente Meloni in Assemblea Generale è fissato per il 24 settembre, alle ore 20. Nel corso dell’Unga, come di consueto, la presidente del Consiglio terrà una serie di incontri bilaterali, in corso di definizione.

Nelle stesse ore al Palazzo di Vetro ci saranno anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il suo vice Edmondo Cirielli e una delegazione parlamentare della Commissione esteri che in questi due giorni incontrerà alti funzionari dell’Onu, come il segretario generale aggiunto per l’Africa Martha Ama Akyya Pobee, il segretario aggiunto per Medio Oriente e Pacifico Mohamed Khaled Khiari, il sottosegretario generale per le politiche Guy Bernard Ryder. Inoltre mercoledì la delegazione italiana prenderà parte al seminario sul futuro digitale e il Piano Mattei e giovedì ad un incontro con il direttore della sicurezza dell’Atlantic Council. Della delegazione fanno parte il senatore di FdI Roberto Menia (vicepresidente della commissione Difesa/Esteri del Senato), il senatore Pd Alessandro Alfieri, l’on. Vincenzo Amendola (Pd), l’on. Salvatore Caiata (FdI).

Un anniversario e una riforma

L’Assemblea Generale 2025 si caratterizza per le celebrazioni dell’80° anniversario delle Nazioni Unite, istituite a San Francisco il 26 giugno 1945. Il tema scelto dalla neoeletta presidente Baerbock, è “Better together: 80 years and more for peace, development and human rights”. L’occasione è utile per cerchiare in rosso gli ambiti che necessitano di ammodernamenti strutturali e attuativi, sia per preservarne la rilevanza in un quadro geopolitico globale sempre più complesso, sia per favorire i conseguenti processi decisionali. Per questa ragione Guterres ha inteso far coincidere tale anniversario con il progetto di riforma “UN80”, proprio al fine di immaginare l’Onu di domani che sia in grado di affrontare le sfide globali.

Su questa traccia si inserisce il tema della riforma della governance del Palazzo di Vetro e in questo senso spicca il ruolo dell’Italia, aderente al Gruppo “Uniting for Consensus”, coalizione di Nazioni che propone di rendere il Consiglio di Sicurezza più democratico, trasparente, inclusivo e rappresentativo, in particolare dell’Africa e delle Nazioni del Sud del mondo. Per le Nazioni che aderiscono al Gruppo, la creazione di nuovi seggi permanenti nel Consiglio di Sicurezza ostacolerebbe il raggiungimento di questi obiettivi. Roma inoltre è il settimo contributore sia al bilancio ordinario sia alle operazioni di pace: Meloni ribadirà l’adesione ai principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e il sostegno al processo di riforma in corso.

I temi del dibattito

Tra le questioni internazionali che domineranno il dibattito in Assemblea Generale la crisi a Gaza e la guerra in Ucraina. Sul primo punto va segnalato che anche Malta si somma a Paesi come Gran Bretagna, Canada, Australia, Francia e Portogallo che hanno annunciato il riconoscimento formale di uno Stato palestinese all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Lo ha dichiarato l’ufficio del primo ministro maltese mentre si tiene un vertice organizzato da Parigi e Riad sulla soluzione dei due Stati. Di contro alcuni ministri del governo Netanyahu hanno chiesto che Israele annetta la Cisgiordania occupata e lo stesso Netanyahu ieri ha aggiunto che non ci sarà “nessuno stato palestinese”. La stampa inglese intanto critica il primo ministro Keir Starmer per il riconoscimento della Palestina con un lungo editoriale sul Telegraph. Per quanto riguarda l’Ucraina l’assemblea discuterà dei non-passi avanti compiuti dal vertice di Ferragosto ad oggi, con l’aggravante degli sconfinamenti aerei russi in Polonia ed Estonia.

Dal Palazzo di Vetro parte la riforma dell'Onu. Tutti gli appuntamenti di Meloni

La presidente del Consiglio interverrà in una delle assemblee più complesse degli ultimi 20 anni a causa delle crisi internazionali in atto, al contempo ci sarà spazio per la nuova riforma “UN80”. Nelle stesse ore al Palazzo di Vetro ci saranno anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il suo vice Edmondo Cirielli e una delegazione parlamentare della Commissione esteri che in questi due giorni incontrerà alti funzionari dell’Onu

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