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L’ambito della biodifesa ricopre un ruolo sempre più centrale per le Forze armate, in quanto la governance di questo dominio fornisce un importante strumento per la tutela della sicurezza nazionale di fronte a minacce virali. Questo è il cuore di quanto emerso dal workshop di Elettronica dedicato alla necessità di sviluppare competenze nazionali nell’ambito del dominio della biodifesa tenutosi oggi presso la sede del Segretariato generale della Difesa, a cui hanno partecipato rappresentanti delle Forze armate e delle istituzioni.

Le esigenze di biodifesa militare

Come illustrato dal segretario generale della Difesa, generale Luciano Portolano, la ricerca e l’innovazione tecnologica sono fondamentali per far fronte alle future minacce da agenti patogeni. Per questo SegreDifesa è impegnata nel sostegno a questo tipo di ricerche, in modo da rendere le Forze armate pronte ad affrontare le esigenze operative sempre più sfidanti e mitigare le future minacce derivanti da agenti patogeni. In linea con questo, il workshop ha permesso di identificare nuove caratteristiche del dispositivo antivirus realizzato da Elettronica E4Shield per poter rispondere agli standard ambientali militari in tutti i possibili teatri operativi. Per questo l’occasione ha permesso all’azienda non solo di presentare il proprio strumento, ma anche l’ulteriore app apposita, sviluppata grazie al coinvolgimento della controllata Cy4Gate, che permette di controllare e di aggiornare il dispositivo da remoto.

E4Shield

Come spiegato dal presidente e ceo di Elettronica, Enzo Benigni, il funzionamento di E4Shield “ha le stesse caratteristiche di un tradizionale sistema di difesa elettronica, che, in questo caso, attraverso l’utilizzo delle onde elettromagnetiche rende inattive le minacce virali, mandandole in risonanza”. E4Shield, infatti, può agire all’interno di ambienti chiusi, come scuole, mezzi di trasporto, aziende e riesce a inattivare il virus in aerosol, contribuendo così a mitigare ancor di più la minaccia rappresentata da agenti patogeni, come i virus. L’innovazione tecnologica del dispositivo si basa infatti su delle evidenze scientifiche riportate in diverse riviste di settore, tra cui uno studio pubblicato dalla rivista Nature, che hanno ampiamente dimostrato la capacità delle onde elettromagnetiche di inibire la carica virale degli agenti patogeni.

Le future evoluzioni

Per quanto riguarda i più recenti sviluppi, è emerso che il principio fisico alla base della tecnologia ha una valenza universale e, per questo motivo, si è deciso di procedere con nuove campagne di test. E4Shield, era infatti stata testata con successo per l’inattivazione in aerosol al 90% del virus Covid-19 e delle relative varianti conosciute, ottenendo anche la certificazione Ce e Sar (per dispositivi indossabili). Più recentemente sono stati condotti test con altri patogeni, ad esempio un ceppo rappresentativo dei virus dell’influenza stagionale, e, analogamente ai risultati ottenuti con Covid-19, si sono ottenuti risultati positivi al 90%. Sono ora in corso test per l’influenza aviaria e prossimamente verrà avviato lo studio della sua efficacia sui batteri.

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