Il Paese ha bisogno di un patto culturale nazionale, base di ogni democrazia. Questo patto, forte anche ai tempi del confronto durissimo Dc-Pci, si è sfilacciato negli ultimi decenni e oggi i partiti mettono il proprio interesse di parte prima di quello nazionale, mentre dovrebbe essere il contrario. Ma proprio per questo il problema non è, né può essere una zoppicante riforma sul premierato ma una convergenza sulla politica estera, problema dirimente del Paese
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La posizione italiana alla ministeriale G7 anticipa la plenaria Onu. Le parole di Tajani
Un’occasione preziosa per confrontarsi con i colleghi impegnati in un serie di tavoli altamente complessi, proprio nelle stesse ore in cui alcuni droni hanno sconfinato in Danimarca e molti Paesi hanno riconosciuto la Palestina. Erano presenti i ministri degli Esteri degli Stati membri del G7 e l’Alto Rappresentante dell’Ue
Mosca vuole Chisinau. Secondo il Cremlino, Ue e Nato pronte a invadere la Moldavia
Alla vigilia delle elezioni, il Cremlino diffonde tramite lo Svr e la Tass una narrativa che dipinge Ue e Nato come pronte a “occupare” Chișinău. L’obiettivo? Confondere, polarizzare, spaventare, disinformare. Intorbidire l’acqua per catturare i pesci
Perché difendo il cellulare sul banco. La versione di Ciccotti
Il recente divieto dell’uso dello smartphone in classe è sicuramente dettato da una legittima preoccupazione educativa da parte del ministro Giuseppe Valditara. Epperò, il telefonino, filosoficamente centrale nella nostra vita (Maurizio Ferraris), è ormai una estensione mcluhaniana del corpo umano. Un braccio che non va “potato” ma “regolamentato”, suggerisce Eusebio Ciccotti, saggista ed ex preside di liceo
Ecco limiti (e opportunità) della proposta Parigi-Riad sulla Palestina
La conferenza franco-saudita di New York potrebbe restare un episodio diplomatico. Ma potrebbe anche preludere a un nuovo allineamento internazionale sul Medio Oriente. Per Israele, che guarda alla normalizzazione con Riad come a un obiettivo strategico, è certamente l’ennesimo segnale di quanto la brutalità della guerra a Gaza abbia complicato la protezione della sua identità internazionale
Sullo spazio del Centro nel Campo Largo Franceschini ha ragione. La riflessione di Merlo
L’attuale conformazione del cosiddetto Campo Largo è spostato a sinistra, sottolinea in una riflessione Dario Franceschini, e sarebbe perfettamente inutile una guida moderata di una coalizione radicalizzata. Per questo chiunque faccia capo al Centro non può che guardare, con queste premesse, altrove. La riflessione di Giorgio Merlo
Guerra ibrida da manuale. Cosa minaccia le elezioni in Moldavia
A pochi giorni dalle elezioni parlamentari, la Moldavia diventa epicentro della guerra ibrida russa. Raid della polizia su asset infiltrati, reti sociali inquinate e operazioni di disinformazione sempre più sofisticate. Un laboratorio che Mosca usa per testare tecniche da esportare anche nell’Ue
Garibaldi salpa verso l’Indonesia. Roma vende la sua storica portaerei
Dopo quarant’anni di servizio, la portaerei Garibaldi si appresta a lasciare la Marina militare italiana per essere ceduta all’Indonesia. L’unità, protagonista di missioni internazionali dagli anni ’80 in poi, verrà riconvertita come piattaforma moderna per droni e operazioni di sorveglianza. Prima della vendita erano state valutate ipotesi alternative, dal lancio di satelliti alla musealizzazione, mai concretizzate
Farmaceutica, bene le riforme ma serve investire dove si genera valore. L'appello di Eli Lilly
Il governo ha intrapreso la strada giusta, ma il tempo stringe. Dall’intervista al ceo di Eli Lilly, Dave Ricks, arriva un appello: investire dove si genera più valore, cioè nei farmaci innovativi. Perché puntare su ricerca e sviluppo significa migliorare la salute dei cittadini, ridurre i costi sociali ed economici e rafforzare il tessuto industriale nazionale
Verso la nuova Unga, de profundis dell'Onu? La riflessione dell'amb. Castellaneta
Che fare per cercare di rivitalizzare quello che resta dell’Onu? Bisognerebbe ripartire da una governance più snella e che rifletta in maniera più fedele i nuovi equilibri di potere a livello internazionale, consentendo da una parte una maggiore partecipazione del cosiddetto Global South ma anche stimolando un maggiore coinvolgimento dell’Europa. Il commento di Giovanni Castellaneta
















