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Gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione l’idea di diffondere informazioni sul potenziale trasferimento di armi dalla Cina alla Russia, lo hanno fatto sapere funzionari statunitensi al Wall Street Journal. Sarebbe la più importante evoluzione attorno a quello che è il tema centrale degli affari globali in questa fase: come procederà questa sincronizzazione degli orologi di cui ha parlato il capo della politica estera del Partito/Stato cinese durante la recente visita nella capitale russa? 

Pechino era stata in precedenza cauta nel limitare il suo sostegno a Mosca all’assistenza finanziaria e agli acquisti di petrolio, ma questa posizione sembra ora cambiare secondo le ultime valutazioni dell’intelligence statunitense. È questo che smuove le considerazioni di Washington — un po’ come quando fu pubblicata, un anno fa di questi giorni, tutta la serie di valutazioni e osservazioni sull’imminente invasione russa dell’Ucraina. Pubblicazioni che tuttavia non furono sufficienti a fermare Vladimir Putin.

Per gli Stati Uniti la Cina è un rivale di carattere strategico cruciale, non tanto adesso — con il bilanciamento economico e militare che resta a netto vantaggio statunitense — ma per il futuro. L’attuale contrasto serve in generale a evitare di rincorre, una sorta di gioco di anticipo. Qualcosa di simile ha fatto nelle ultime ore il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha sottolineato come l’alleanza abbia visto “alcuni segnali” che la Cina potrebbe pianificare di sostenere la Russia nella sua guerra in Ucraina: ragion per cui ha fortemente esortato Pechino a desistere da quella che sarebbe una violazione del diritto internazionale.

È in quest’ottica che rientra la denuncia pubblica sulla possibilità che Pechino decida di aumentare il coinvolgimento sul conflitto ucraino per aiutare Mosca, spiega Dmitri Alperovitch, presidente del Silverado Policy Accelerator, una struttura apolitica che si occupa di pensare progetti e suggerire indirizzi politici che possano mantenere alta la prosperità americana.

“L’amministrazione Biden — spiega a Formiche.net — è molto preoccupata per il fatto che la Cina sembra essersi impegnata a fondo nel sostegno alla Russia in questa guerra. In particolare, teme che la Cina stia per fornire aiuti militari letali, oltre a materiali a dual-use come i chip, che ha già esportato in Russia in violazione dei controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti”.

Quel genere di aiuto cinese sarebbe la concretizzazione di un’alleanza finora annacquata nei fatti — sebbene non nella narrazione — che per l’America sarebbe strategicamente deleteria. E lo stesso per l’Europa. Cina e Russia legate dall’assistenza interessata della prima all’avventurismo della seconda. Pechino nega coinvolgimenti militari, accusa Washington di diffondere false informazioni, rilancia le sue idee per un piano di pace.

Secondo Alperovitch, la Cina “potrebbe aver deciso di accelerare il suo livello di sostegno alla Russia calcolando che la sconfitta di quest’ultima in questa guerra avrebbe rafforzato troppo gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali, cosa che la Cina ritiene dannosa per i propri interessi”. La reazione compatta sul sostegno in Ucraina non ha infatti soltanto complicato l’avanzata russa — dimostrando le debolezze tecniche del Cremlino. Ma piuttosto ha rafforzato il fronte euro-atlantico — dimostrandone le capacità quando si muove all’unisono e senza divisioni.

“E invece per Pechino è fondamentale che l’alleanza sia occidentale debole e divisa”, aggiunge Alperovitch. Aiutare militarmente la Russia con forniture efficaci per portare avanti l’offensiva che dovrebbe essere in pianificazione per primavera servirebbe a innescare un moto favorevole a Mosca sul campo, in modo da complicare l’azione compatta di Usa, Ue e Nato — e poter sfruttare bene la situazione per gli interessi delle narrazioni strategiche anti-occidentali russo-cinesi.

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Per Alperovitch (Silverado Pol. Acc.), la Cina potrebbe aver deciso di accelerare il suo livello di sostegno alla Russia perché ritiene dannosa per i propri interessi una sconfitta russa. Washington è preoccupata perché l’aiuto cinese potrebbe cambiare gli scenari

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