Skip to main content

Elly Schlein è la nuova Segretaria del Partito democratico. Il Partito che rappresenterà è un partito distinto e distante da quello che ho fondato insieme a tanti amici cattolici popolari e della Margherita. Un partito che legittimamente si trasforma da centrosinistra a sinistra. La leadership di Schlein vuole aprire il Pd a tutto quell’elettorato che non vuole lasciare – per dirla con una battuta – nessun nemico a sinistra e mettere assieme un soggetto politico che non ha più bisogno dell’esperienza dei cattolici popolari.

Io non sono uno che si offende facilmente, ma ritengo che le parole sfuggite alla Schlein nell’intervista al Fatto Quotidiano di qualche giorno fa indichino una incapacità di sopportare la presenza di quel cattolicesimo politico che è elemento vitale del Pd. E senza il quale, a mio avviso, il Partito democratico diventa più povero.

In molti mi hanno dipinto con le valigie in mano, mentre se ne andavano Rutelli, Bersani, D’Alema, Renzi e altri, ma ormai il tempo è giunto e lascio perché di fatto vengo allontanato. Quell’avviso di sfratto dimostra che, per lavorare bene, il nuovo segretario non ha bisogno dell’intralcio di una presenza evidentemente non gradita in quella che credevo fosse casa mia.

Abbiamo cominciato un nuovo percorso. Sabato, insieme agli amici della Rete popolare al Parco dei Principi, abbiamo avviato un percorso di formazione di un network di democratici popolari e cristiani. Un’area che consenta di raggruppare tutti coloro che vengono dalla comune tradizione del popolarismo e che si sono sentiti progressivamente emarginati o esclusi dalle varie formazioni politiche sia di sinistra che di destra. Vogliamo radicare nel territorio i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra cultura trasmettendola anche alle nuove generazioni.

Perché riteniamo che tutto ciò serva al Paese. Non vogliamo costruire l’ennesimo partito politico né dobbiamo confluire in altri partiti. Ora è tempo di creare qualcosa che consenta di realizzare nel segno dell’unità un’area popolare che era stata artificiosamente divisa nel corso degli anni. E che ripartendo dal territorio, dal radicamento tra la gente, sappia creare quello che è il vero antidoto al degrado della politica.

Ridare slancio alla politica con la P maiuscola, per fare tornare i cittadini a votare. Non vogliamo che le persone votino in cambio di qualcosa, o solamente per il leader, ma perché credono in qualcosa. Noi vogliamo dare un’anima alla politica, vogliamo dimostrare che con il cuore, la passione, la condivisione si può generare di nuovo un’identità ed una appartenenza. L’identità di chi si sente partecipe di uno sforzo finalizzato al bene comune.

Vi spiego perché lascio il Pd. La versione di Fioroni

Un nuovo percorso per raggruppare tutti coloro che vengono dalla comune tradizione del popolarismo. Vogliamo radicare nel territorio i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra cultura trasmettendola anche alle nuove generazioni. Ora è tempo di creare qualcosa che riparta dalla base, dal radicamento tra la gente, per un antidoto al degrado della politica

Mps, la Francia dice adieu a Siena. Axa vende il suo 8%

La compagnia assicurativa transalpina, socio forte di Rocca Salimbeni e perno dell’ultimo aumento di capitale, mette sul mercato la sua quota. Ora l’assemblea per il nuovo board e poi, forse, l’arrivo di uno o più cavalieri bianchi

La velleitaria opposizione di Elly Schlein, segretaria pop. Il ritratto di Malgieri

Il nuovo Pd avrà molto da recuperare. Nel 2007 Veltroni prese tre milioni e mezzo di voti alle primarie; poi la cifra è andata assottigliandosi. Schlein si è seduta su un milione di voti: un po’ pochi per lanciare una sfida dall’opposizione ad una coalizione che sfiora il 50% e ad un partito, quello di Meloni, che i sondaggi danno al 31%

Sui tassi Berlino è in stato confusionale. E gioca sulla pelle dell'Italia. Parla Vincenzo Visco

Intervista all’economista ed ex ministro delle Finanze e del Tesoro: l’inflazione rallenta e il prezzo del gas è sceso, non c’è motivo di accanirsi sul costo del denaro. Berlino è fuori dalla realtà, il mondo di venti anni fa non esiste più. Sul superbonus Meloni ha fatto bene, basta che ora i soldi risparmiati non producano decisioni scellerate. Elly Schlein? Il Pd era diventato un’entità inutile, lei è una speranza

L’Antitrust crea una nuova piattaforma per il whistleblowing

L’Agcm ha introdotto una propria piattaforma per il whistleblowing. Incrementare la lotta ai cartelli segreti e rafforzare il contrasto alle condotte che vìolano le norme a tutela della concorrenza incentivando la collaborazione di soggetti che vogliano restare anonimi

Entro il 2024 una legge per lo Spazio. L’obiettivo del ministro Urso

In occasione della mostra “Looking Beyond” a Milano, primo passo verso l’International astronautical congress previsto per ottobre 2024 proprio nel capoluogo lombardo, il ministro Urso annuncia una legge sullo Spazio, che dovrà regolare il settore, fondamentale pere lo sviluppo economico globale e nazionale

Elly Schlein è la fine del Pd riformista. La profezia di Rosato (Iv)

Il deputato renziano: “Conte ha l’ambizione di diventare il nuovo leader della sinistra. Sarà una competizione da una parte (in Europa, ad esempio) e, forse, un’alleanza sul piano interno. Quel che è certo è che non mollerà l’idea di diventare il capo della sinistra tanto facilmente”

Così Italia e Usa camminano assieme (con Meloni a Chigi) L'analisi di Cristiani

Dario Cristiani, senior fellow presso il German Marshall Fund, commenta con Formiche.net la linea del governo: “Qualcuno in Italia tende a sottolineare che la postura di Roma verso Washington sia di comodo in questo momento per accreditarsi. Invece c’è stata un’evoluzione dell’approccio di politica estera del premier, dimostrato con gli atti concreti di questi primi mesi di governo”

Franceschini, il “banco“ che non perde mai e la scuola Dc

La storia politica di Dario Franceschini ha radici lontane. Prima capogruppo Dc in consiglio comunale a Ferrara, poi la consacrazione romana e la lunga scalata ai vertici del partito, surfando sulle onde che man mano inghiottivano segretari e correnti. Sempre un passo indietro ma al centro del (retro)scena

Carta (non) canta. Le sanzioni che paralizzano le banche russe

Le carte emesse dagli istituti della Federazione rischiano il blocco all’estero. Tanto che le stesse banche stanno invitando i correntisti a prelevare il contante, prima che sia troppo tardi

×

Iscriviti alla newsletter