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Continuiamo a lavorare per fornire all’Ucraina una piena e credibile capacità di combattimento, e non solo equipaggiamento. A dirlo è stato il segretario della Difesa americano, Lloyd Austin a margine del nono incontro del Gruppo consultivo di supporto per l’Ucraina, l’iniziativa internazionale a livello di ministri della Difesa lanciata proprio dal segretario statunitense. L’incontro, tra l’altro, avviene a dieci giorni dall’anniversario dell’invasione russa in Ucraina, “La prossima settimana – ha ricordato Austin – il mondo segnerà un cupo traguardo, un anno da quando la Russia ha invaso il suo pacifico vicino, l’Ucraina”.

Formare le capacità di combattimento

Le parole di Austin sembrano segnare un cambio di passo importante da parte della coalizione che sostiene il diritto alla difesa di Kiev, passando dalla semplice fornitura di mezzi e materiali a un coinvolgimento più attivo per quanto riguarda la preparazione operativa e delle capacità di combattimento delle Forze armate di Kiev. “Per questo abbiamo deciso di sincronizzare le nostre donazioni in un piano integrato di addestramento” ha spiegato ancora il segretario Usa, che ha anche registrato come nel complesso, i Paesi occidentali abbiano fornito a Kiev oltre otto Brigate di combattimento. Per dare una misura, si tratta secondo l’organica impiegata dallo US Army di unità di manovra di base, di circa cinquemila militari, capaci di operazioni complesse.

Si rafforza il sostegno a Kiev

Le previsioni descritte da Austin, messe a sistema con quanto stabilito nel corso degli appuntamenti precedenti come la fornitura di carri armati e di sistemi missilistici Samp/T, registra un aumento complessivo del sostegno occidentale al Paese invaso. Dopo il fallimento dell’invasione iniziale, l’iniziativa è passata in campo ucraino, in cui nel corso dell’anno si è visto virare dalla sola resistenza a manovre complesse articolate. Grazie alla fornitura di sistemi sempre più sofisticati e, soprattutto, al rafforzarsi di una catena logistica, Kiev è riuscita a recuperare porzioni importanti del proprio territorio.

Verso l’offensiva di primavera?

Secondo diversi analisti e studiosi, quindi, sarebbe possibile prevedere nel corso della primavera l’avvio di una controffensiva generale da parte ucraina, con l’obiettivo ultimo di liberare la maggior parte del proprio Paese occupato. In particolare, si tratterebbe di sgomberare la fascia costiera che collega la Crimea alle repubbliche separatiste. L’aumento qualitativo, oltre che quantitativo, del sostegno dei Paesi guidati dagli Stati Uniti potrebbe dunque fornire le capacità e i mezzi necessari per assicurare la buona riuscita di questa operazione.

Il ruolo dell’Italia

In questo contesto si inserisce anche il supporto garantito dall’Italia, rappresentato al vertice dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, il quale si è anche confrontato direttamente con il segretario Austin su come Italia e Stati Uniti possono affrontare insieme le sfide internazionali e il sostegno al popolo ucraino. Dopo il fallimento dell’operazione speciale, infatti, la Russia ha avviato una campagna di strike aerei con missili e droni diretta alle infrastrutture energetiche di tutta l’Ucraina. Una campagna che ha colpito direttamente anche zone civili. Per proteggersi da questi attacchi Kiev ha richiesto la dotazione del sistema di difesa aerea Samp/T con i missili Aster-30, messi a disposizione a fine gennaio da Roma e Parigi.

Verso la controffensiva di primavera? Austin alza il livello del supporto a Kiev

A margine della riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina, il segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin, ha spiegato come i Paesi che sostengono Kiev sono intenzionati a fornire una piena e credibile capacità di combattimento, e non solo equipaggiamento. Insieme ai mezzi pesanti e di difesa aerea forniti al Paese invaso, un più robusto impegno dell’Occidente potrebbe servire a supportare la prevista offensiva di primavera

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