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Nei giorni precedenti il voto regionale, e nelle ore immediatamente successive, si è molto parlato del profilo personale dei candidati governatori di Lazio e Lombardia e degli equilibri interni alle coalizioni che li sostenevano, o che avrebbero potuto sostenerli. Poco o nulla si è invece discusso sui partiti. I partiti in quanto tali.

Ebbene, tra le tante chiavi di lettura possibili del risultato elettorale c’è anche questa: l’importanza dei partiti politici in quanto tali. Non è un caso, forse, che il risultato peggiore lo abbiano ottenuto i partiti meno strutturati. I partiti “nuovi”, quelli affidati al carisma del leader. Essenzialmente il Movimento 5 Stelle, ormai mutato nel partito personale di Giuseppe Conte, è il Terzo Polo della coppia Calenda-Renzi. Poco dibattito interno, strutture minimaliste, scarsa attività politica sul territorio e modesto radicamento locale: con le dovute eccezioni a livello nazionale, sono queste le caratteristiche dei partiti in questione. E c’è da credere che queste caratteristiche abbiano contribuito ad influenzare negativamente il risultato elettorale.

Mai come oggi, le leadership sono precarie. Ma come oggi, le novità hanno scadenze brevi come gli yogurt. Nessuno, neanche un redivivo de Gaulle, può oggi ragionevolmente pensare che la propria “diversità” sia destinata a durare nel tempo: lo smalto si scalfisce in fretta, la patina sgargiante scolorisce rapidamente e presto ciascun leader nuovo finisce per essere percepito come un vecchio burattino del teatrino politico. Il problema si risolve affidandosi a metodi antichi. Con la militanza, con l’ascolto, con il confronto, con la democrazia interna e con la giusta fiducia nell’autonomia dei quadri dirigenti locali. In una parola, con la politica.

La debolezza dei partiti senza partito. Il corsivo di Cangini

Non è un caso, forse, che il risultato peggiore lo abbiano ottenuto i partiti meno strutturati. I partiti “nuovi”, quelli affidati al carisma del leader. Il corsivo di Andrea Cangini

Così l'era digitale cambia il rapporto umano-macchina. Il discorso di Carta

Di Luciano Carta

Pubblichiamo il discorso di Luciano Carta, presidente di Leonardo, pronunciato in occasione della celebrazione dei settant’anni della rivista Civiltà delle Macchine, il 13 febbraio presso l’auditorium del Maxxi. Un evento per raccontare la rinascita, dal 2019, della rivista grazie all’iniziativa di Leonardo e della Fondazione Leonardo, “una storia industriale e culturale che dall’immediato dopoguerra arriva fino a noi”

Autonomia strategica, frammentazione europea e l'eredità di Ciampi

Il presidente emerito della Corte Costituzionale in apertura del ciclo formativo organizzato da Spes: “Cè un bisogno essenziale di integrarci con i Paesi del Mediterraneo e del Nord Africa. Sia per quanto riguarda l’approvvigionamento delle materie prime, sia per quanto attiene alle dinamiche più generali del mercato”.

Le tre direttrici per il rilancio dell'Ue. Mayer sulla lectio di Amato

Il rilancio della cooperazione Ue/Stati Uniti, l’approccio frammentato delle nazioni democratiche all’acquisto dei minerali rari, lo sviluppo di una politica industriale integrata a livello europeo. Cosa ha detto Amato al lancio della Scuola di Politiche Economiche e Sociali “Carlo Azeglio Ciampi” (Spes), organizzato da Valerio De Luca

Emissioni CO2

Emissioni, attenti ai falsi miti. L'analisi di Chiaramonti

Di David Chiaramonti

Secondo il vicerettore del Politecnico di Torino, per passare da Carbon Neutral a Carbon Negative bisogna fare chiarezza su Carbonio e CO2, sui diversi sistemi di rimozione e, soprattutto, su quello di cui abbiamo davvero bisogno. Perché l’ottimo è nemico del bene

Largo al nuovo Patto di stabilità. All'Ecofin prove generali di svolta

Dalla riunione dei ministri delle Finanze non esce tanto un accordo politico, quanto una certezza di fondo. Per fronteggiare le emergenze presenti e future bisogna rimettere gli Stati in condizioni di spendere. I paletti della Germania e la spinta di Giorgetti 

Alla Cina conveniva rimanere aperta. I numeri di Goldman Sachs

La progressiva riapertura del Dragone, dopo due anni e mezzo di lockdown indiscriminati e fallimentare gestione della pandemia, porterà a una crescita annua del 6,5%. E anche il mondo ci guadagnerà​

Porti, appalti e imprese. Le sfide del governo nelle politiche per il mercato

Di Alberto Pera

Riforma del Codice degli Appalti e del sistema portuale, interventi nelle imprese e nella rete pubblica. I primi passi dell’esecutivo non sembrano male, ma la strada è lunga e impegnativa. Il commento di Alberto Pera, avvocato già segretario generale dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato

Passate le Regionali, ora si pensi alle priorità del Paese. Scrive Tivelli

È ora il momento di mettere un po’ di ordine, nonostante i gravi tormentoni in atto sull’agenda di governo, sulle priorità e sui rischi che corrono l’economia e la società italiana. Il commento di Luigi Tivelli

Così crescono i rapporti tra Italia e Qatar. Parola agli esperti di Doha

Di Massimiliano Boccolini e Emanuele Rossi

Scambi commerciali, cooperazione militare, sicurezza energetica, interessi politici comuni. Formiche.net ha chiesto di analizzare i rapporti tra Roma e Doha ai principali esperti di relazioni internazionali qatarini: Majed al Ansar, Ali Al Hail, Ali Bakeer, Jaber al Harmi e Saleh Ghareeb

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