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In un luogo storico, la Chiesa del Gesù a Roma, in cui si sono formate generazioni cattoliche unite dalla consapevolezza di un destino comune superando crisi sociali e personali, si è tenuta, il 13 aprile, una giornata per i giovani dal titolo “La fraternità nella geopolitica. Diplomazia oltre i confini”, promossa dalla Scuola di formazione politica (Formpol), associazione della “Comunità di connessioni” da oltre dieci anni impegnata nella formazione sociale e politica.

Riflessioni sulla fraternità, quale scelta culturale, del padre gesuita Francesco Occhetta, docente presso la Pontificia università gregoriana, segretario generale della fondazione “Fratelli tutti”, ideatore e fondatore di “Comunità”, con Patrizio Fondi, ambasciatore e docente universitario, e Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, già ministro della Difesa.

Mentre editorialisti e analisti dibattono sull’aggravarsi degli scenari di crisi, un incontro a più voci spiega il valore universale della fraternità. Orizzonte, oltre la morale cristiana, per immaginare da una diversa prospettiva il futuro, nell’attuale quadro geopolitico globale caratterizzato da instabilità, guerre, emergenza climatica e ambientale, ma anche da solitudini e disagi, violenza e rancore sociale.

Per dare vita, dunque, a una nuova Storia.

Rileggere la storia per interpretare il presente. I relatori dell’incontro romano offrono stimolanti contributi guardando al passato.

Padre Francesco Occhetta, ricordando la figura di Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù e proclamato santo nel 1622, evidenzia l’impegno sociale e politico dei cristiani nella realizzazione di positivi cambiamenti. Come nel passato, la formazione orienta scelte di libertà, sogni, desideri, ideali a partire dalle cose più piccole della vita. In un binomio tra fede e giustizia che offre positività alla vita.

Patrizio Fondi, con dettagliata ricostruzione di eventi dalla rivoluzione francese alla globalizzazione e alla sua crisi e agli attuali teatri di guerra, descrive una fraternità ancora trascurata come reale risorsa.

“Un tassello mancante. Irrisolta anche a livello internazionale”. Nell’attuale quadro geopolitico, afferma il diplomatico, prevale lo scontro e non la fraternità e il dialogo mentre un maggiore coinvolgimento della diplomazia è motore per promuovere il dialogo attraverso connessioni positive.

Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza e già ministro della Difesa, tracciando un accurato quadro della crisi delle relazioni internazionali, condivide come imprevedibilità e incertezza dell’attuale contesto, per un nuovo ordine mondiale da definire, richiedano visioni diverse, in una dimensione geopolitica che mostra i suoi limiti di fronte alla complessità.

La grande sfida, per il politico, è costruire una comunità multipolare inclusiva, ispirata alla fraternità in un approccio globale cooperativo e non competitivo capace di arrestare degradazioni e conflitti che impattano sulla persona e che incidono su economia, sicurezza, difesa.

“Attraverso la grammatica della fraternità”, come si legge nel libro “Democrazia. La sfida della fraternità”, a firma di Francesco Occhetta con il contributo di professionisti di “Comunità”, pubblicato lo scorso marzo (Il Pellegrino ed.), “le generazioni possono tenersi per mano”.

“Il 70% della popolazione del pianeta vive sotto regimi autoritari”, “i conflitti armati in corso tra Stati sono 55” con una “crescita di morti nel 2022 maggiore del 96% rispetto all’anno prima, di cui l’80% sono civili”, ricorda l’autore.

La fraternità è alternativa concreta per una nuova alleanza tra persone, società civile e istituzioni, spesso invocata. “Il nuovo paradigma, oltre alla formazione nelle scuole, è quello dell’alleanza e della partecipazione democratica per vincere le sfide della transizione e creare uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni”. “Cartina di tornasole per analizzare le disuguaglianze e l’applicazione dei diritti umani nel mondo”, si legge nel volume del padre gesuita su tematiche di attualità (giustizia, lavoro, ambiente e riforme).

Dieci “parole”, nel libro, definiscono la fraternità, a livello relazionale e sociale. Tracciano una rotta di luce per illuminare la dignità della persona e il senso di legami e relazioni per nuovi equilibri. Tra queste, la “speranza” di padre Francesco Occhetta.

Un “lasciapassare” utopico per un umanesimo che crede nelle ragioni di un mondo di giustizia e pace?

In una drammatica situazione geopolitica, la comunità di pensiero che crede nei valori e nella formazione nutre il sentimento di fraternità per fondare una nuova umanità. Volano di speranza di fronte allo smarrimento dei giovani, protagonisti del futuro. Aprendo nuove visioni con l’intelligenza della mente e del cuore.

La cultura della fraternità nella geopolitica è messaggio di speranza per i giovani

Chi c’era e cosa si è detto alla giornata per i giovani dal titolo “La fraternità nella geopolitica. Diplomazia oltre i confini”, promossa dalla Scuola di formazione politica (Formpol), associazione della “Comunità di connessioni” da oltre dieci anni impegnata nella formazione sociale e politica

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