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Nei primi giorni di settembre l’esercito statunitense ha avviato il programma Soldier borne mission command (Sbmc), concepito per superare i limiti del precedente Integrated visual augmentation system (Ivas) sviluppato da Microsoft. Sbmc è un sistema avanzato di comando e controllo portatile che integra visori Ar, computer indossabili e sensori per supportare il soldato nella raccolta, analisi e condivisione rapida delle informazioni sul campo. Il Pentagono ha affidato i primi contratti per la produzione di prototipi di visori e dispositivi indossabili di nuova generazione, destinati a trasformare il modo in cui i soldati elaborano e condividono informazioni sul campo di battaglia.

La ricetta per lo sviluppo del progetto

Tra le aziende selezionate spiccano Anduril industries, che ha ottenuto un contratto da 159 milioni di dollari, e la startup Rivet, sostenuta da Palantir, che ha ricevuto 195 milioni. La seconda rappresenta la vera novità: è stata fondata da David Marra, già responsabile di Ivas, che porta con sé competenze preziose per evolversi rispetto al progetto passato.

Rivet ha sviluppato gli Hard spec, occhiali Ar pensati per resistere a condizioni estreme, con grande attenzione a ergonomia e praticità d’uso. Sono già stati realizzati 470 esemplari che verranno testati sul campo dalle unità operative. L’obiettivo è avere un dispositivo avanzato, ma al tempo stesso realmente indossabile in missione.

Anduril, dal canto suo, ha stretto una partnership con Meta per offrire una gamma di soluzioni Xr modulari. Tra queste spicca l’EagleEye, un elmetto che integra realtà aumentata e virtuale con protezione balistica. La scelta di puntare su un ecosistema di dispositivi specializzati, piuttosto che su un unico visore multifunzione, risponde all’esigenza di adattabilità a contesti diversi.

Entrambe le aziende consegneranno centinaia di prototipi che saranno sottoposti a test intensivi. L’esito delle prove determinerà quali soluzioni entreranno a far parte dell’equipaggiamento standard del soldato americano, aprendo una nuova fase nella difesa digitale.

La svolta tecnologica e l’integrazione dell’AI nella difesa

Sbmc non è un semplice rimpiazzo tecnologico, ma un ecosistema che combina visori Ar, computer indossabili e smartwatch, tutti connessi e supportati da intelligenza artificiale. L’interoperabilità con piattaforme già diffuse come l’Android tactical assault kit (Atak) garantirà continuità e nuove capacità operative, dall’addestramento alla pianificazione di missioni.

L’AI giocherà un ruolo sempre più centrale. I sistemi sviluppati da Rivet includono comandi vocali in linguaggio naturale, riconoscimento di oggetti e anomalie, correlazione automatica dei dati e capacità predittive, così da offrire al soldato un supporto cognitivo in tempo reale. Non si tratta solo di visualizzare informazioni, ma di interpretarle e trasformarle in decisioni immediate. Anduril, invece, punta a un’integrazione fluida tra hardware e software, così da modulare funzioni e interfacce in base al tipo di missione, riducendo la complessità per l’operatore.

Queste innovazioni hanno un impatto strategico perché da un lato accelerano la digitalizzazione del combattimento, rendendo la realtà aumentata parte integrante del kit militare; dall’altro ridisegnano il panorama industriale, dove startup e aziende tecnologiche stanno guadagnando spazio nel mondo dei contractor per la difesa. Non a caso, Anduril ha recentemente superato i 30 miliardi di dollari di valutazione dopo un maxi-finanziamento guidato da Founders fund.

Guardando al futuro, Sbmc segna il passaggio da sistemi pesanti e statici a soluzioni leggere, modulari e scalabili. L’intelligenza artificiale diventerà un vero moltiplicatore di forza. Estenderà la percezione dei soldati, automatizzerà parte delle decisioni e aumenterà l’efficacia operativa. In questa prospettiva, il programma rappresenta un tassello chiave verso una difesa data-driven, dove la tecnologia non si limita a supportare, ma affianca il soldato nella presa di decisioni.

Anduril, Palantir e la nuova Rivet in corsa per rivoluzionare il kit militare americano

Il Pentagono ha lanciato il programma Sbmc affidando ad Anduril e alla startup Rivet lo sviluppo di visori Ar di nuova generazione. L’obiettivo è digitalizzare il campo di battaglia con dispositivi modulari e supportati dall’AI, capace di trasformare dati complessi in decisioni operative in tempo reale

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