Skip to main content

Nomenclatura indigesta. Le polemiche, innescate nelle ultime ore, non sono soltanto sul governo e su chi lo compone. Bensì riguardano la definizione e la conformazione delle deleghe che la premier Giorgia Meloni ha assegnato ai ministri. Nel mirino, in particolare del mondo sindacale, il ministero all’Istruzione e al merito, guidato dall’esponente leghista Giuseppe Valditara. “La parola merito rischia di essere uno schiaffo in faccia a chi parte da una condizione di disuguaglianza”. Suona come una sentenza senza possibilità di appello, la dichiarazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. A vederla in maniera diametralmente opposta è Paolo Crepet, psichiatra, sociologo ed esperto di questioni educative. “Sono trent’anni che parlo di merito – dice a Formiche.net – e le posizioni assunte dai sindacati mi hanno fatto trasecolare. Loro sono per l’immobilismo”.

Crepet, i sindacati si battono per una scuola più “inclusiva”. Perché sostiene che vogliano l’immobilismo?

Perché i sindacati sono iper-conservatori, nell’accezione più nefasta del termine. Propalano un’idea pre-stalinista di scuola e dell’istruzione. Il principio del merito è sacrosanto, sia per gli insegnanti che per i ragazzi. Per i primi perché li sospinge a migliorarsi nell’esercizio della loro funzione e per i secondi per acquisire la consapevolezza che la scuola – che forma davvero – è l’unico vero motore del Paese.

Forse alcune prese di posizione sono anche viziate da un pregiudizio politico verso il ministro e il governo, più in generale?

Ma certo che sono viziate da un pregiudizio politico, peraltro figlio di una grande invidia che porta a questa animosità.

Invidia di cosa?

L’introduzione del concetto di merito, anche per differenziare gli stipendi agli insegnanti, era una proposta avanzata in campagna elettorale da Enrico Letta, segretario del Pd. Evidentemente, però, se una proposta di questo genere viene avanzata da altri, coloro che alle politiche hanno (immagino in gran numero), sostenuto i dem ora fanno le barricate. L’errore di fondo è che a questi temi ci si approccia sempre in maniera ideologica e non nel merito, appunto. Il ministro Valditara non lo si può valutare sulla base di quello che dice ma lo si dovrà valutare sulla base di quello che farà.

Nel corso della sua carriera lei fece anche da consulente ad alcuni ministri. Ricorda episodi analoghi?

Quando lavoravo al fianco di Luigi Berlinguer, i sindacati proclamarono uno sciopero generale solamente perché lui si azzardò a parlare di valutazione. Un’altra follia come quella che sta accadendo oggi. Ma d’altra parte non mi stupisce, dal momento che il 100% degli ammessi all’esame di maturità lo scorso anno sono stati promossi.

Non si rischia, privilegiando il merito, di esasperare la competitività?

La scuola meritocratica è quella che serve al Paese. Per tanti motivi, ma per uno su tutti. Ben un terzo delle imprese italiane, al momento del cambio generazionale, è costretta a chiudere. E sa perché? Perché i figli non hanno le competenze per portarle avanti. Questo non è uno scenario normale. Anzi, è un fenomeno sul quale avviare una riflessione profonda.

sì al referendum costituzionale

Sulla scuola troppa ideologia. Il merito è giusto. Parla Crepet

Il sociologo e psichiatra: “Il principio del merito è sacrosanto, sia per gli insegnanti che per i ragazzi. Per i primi perché li sospinge a migliorarsi nell’esercizio della loro funzione e per i secondi per acquisire la consapevolezza che la scuola è l’unico vero motore del Paese”

Dal tetto di cristallo all'economia. Il lessico di Meloni visto da Carone

Un discorso lunghissimo intervallato da applausi nonché ovazioni quello di Giorgia Meloni alla Camera dei deputati. “Doveroso, trasversale e sentito” il richiamo alle donne che hanno aperto la strada alla sua leadership, da Nilde Iotti a Marta Cartabia. Il discorso della neo presidente del Consiglio visto da Martina Carone

Green economy, un’economia a misura d’uomo contro le crisi

“C’è un’Italia che fa della transizione verde un’opportunità per rafforzare l’economia e la società e coinvolge già oggi due imprese manifatturiere su cinque”, ha detto Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola durante la presentazione del Rapporto “GreenItaly 2022”, giunto alla tredicesima edizione e realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere. Chi c’era e cosa si è detto nell’articolo di Saturno Illomei

Se Cosco va in porto ad Amburgo, Trieste… Lo scenario di Ghiretti (Merics)

Il colosso cinese è pronto ad acquisire quote del terminal Tollerort nello scalo tedesco. Il cancelliere Scholz, ex sindaco della città, potrebbe aver trovato un compromesso. L’analista mette in guardia dai rischi che riguardano la concorrenza in Europa

Spie cinesi. Ecco perché l’inchiesta Usa riguarda anche l’Italia

Per il dipartimento Giustizia statunitense e l’Fbi le operazioni extra-territoriali della Repubblica popolare cinese rappresentano comportamenti oltraggiosi. Invocano l’unità tra alleati per contrastare le attività criminali, ma in Italia regna ancora il silenzio sulle stazioni di polizia cinesi. Il commento di Laura Harth, campaign director di Safeguard Defenders

Tagliare i fondi a Orbán? A dicembre il primo test Ue per Meloni

Il Consiglio europeo prima di Natale sarà il primo da presidente del Consiglio per la leader di Fratelli d’Italia. In quell’occasione i 27 dovranno decidere sui fondi all’Ungheria. Con chi starà Giorgia?

Mattei per l’Africa e non solo. Le parole di Meloni lette da Caligiuri

La figura di Mattei richiama l’aspetto ineludibile dell’interesse nazionale. A sessant’anni dalla morte, dobbiamo ancora fare i conti con la sua eredità. L’analisi di Mario Caligiuri, curatore del volume “Enrico Mattei e l’intelligence. Petrolio e interesse nazionale nella guerra fredda” (Rubbettino), che sarà presentato il 27 ottobre a Roma alla presenza del prefetto Franco Gabrielli

Una maggioranza a tre velocità. Riuscirà Meloni a guidare l'auto dell'Italia?

Il premier spinge sull’acceleratore, Salvini sul pedale del freno, Berlusconi guarda malinconico e a volte rabbioso il retrovisore. Riuscirà la presidente del Consiglio a trascinare tutta l’auto, nonostante i due riottosi compagni di viaggio scommettano forse sul deragliamento?

Conti in ordine e credibilità. La sfida del Tesoro secondo Barba Navaretti

L’economista e docente della Statale di Milano spiega da dove deve partire l’azione del nuovo ministro. L’imperativo è costruire credito agli occhi dei mercati e dell’Europa: niente giochi di prestigio con la manovra. “Giorgetti è una persona moderata e competente, credo che proseguirà sulla scia di Draghi, ma l’esempio inglese insegna che il rischio è dietro l’angolo”

Un manifesto per superare la crisi energetica. Il 2 dicembre con la Fondazione Guido Carli

La Convention “Energie coraggiose. Forze che fanno muovere il mondo”, in programma a Roma, a Villa Blanc, il 2 dicembre, avrà al centro il tema delle energie, intese nel loro duplice significato di beni economici primari e motori di un’innovazione giusta e inclusiva. Aperta dalla Presidente Romana Liuzzo, si articolerà in tre momenti: “Crisi e innovazione”; “Editoria in movimento”; “Energie pro-positive: tra etica e sviluppo”

×

Iscriviti alla newsletter