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Snam si mantiene in scia all’utile, in un anno non certo noioso sul fronte dell’energia e delle infrastrutture ad essa connesse. La società per la distribuzione del gas, guidata dal tandem Monica de Virgiliis e Stefano Venier, ha infatti archiviato il 2022 con le principali poste di bilancio in sostanziale tenuta rispetto all’anno prima. Il che, a tredici mesi dallo scoppio della guerra che ha costretto l’Italia a ridisegnare lo scacchiere degli approvvigionamenti, è una buona notizia.

E così, i risultati del 2022 sono stati giudicati nel complesso migliori delle attese dalle principali case di investimento. Il gruppo partecipato da Cdp Reti (31%) ha registrato ricavi totali pari 3,1 miliardi (+11,1% rispetto al 2021), “trainati dalla crescita del business dell’efficienza energetica”, ha chiarito la stessa Snam in una nota. Per quanto riguarda l’Ebitda adjusted, che dà la cifra della redditività dell’azienda, è risultato pari a 2,23 miliardi (-0,6%).

Un dato in cui “la flessione nei ricavi regolati, legata alla riduzione del Wacc (il rendimento del capitale investito, pari a 130 milioni, ndr), e l’aumento dei costi delle utilities sono stati in larga parte compensati da ricavi aggiuntivi e dal maggior contributo dei business legati alla transizione energetica. Infine l’utile netto, in calo del 4,5% a 1,16 miliardi, ma comunque in sostanziale tenuta sul 2021 (1,2 miliardi) e in ogni caso al di sopra della guidance.

Numeri che hanno acceso il titolo in Borsa, che fin dalla mattinata ha allungato il passo portandosi sopra i 4,7 euro ad azione e chiudendo la seduta a +2,7%. Lo stesso ceo Venier ha espresso apprezzamento per i risultati raggiunti lo scorso anno. “Chiudiamo questo 2022 con soddisfazione e un pizzico di orgoglio, ma al tempo stesso con la consapevolezza che il percorso per dotare il Paese delle infrastrutture capaci di garantire la piena sicurezza energetica è appena iniziato. Ci siamo confrontati negli ultimi 12 mesi con uno scenario estremamente volatile che ha introdotto profondi mutamenti nei mercati energetici e nell’assetto del sistema nazionale, imponendoci di reagire con rapidità ed efficacia per garantire la disponibilità di gas nell’immediato e nel medio termine”.

Il manager ha poi toccato il tema degli stoccaggi, decisamente caro per un Paese che da un punto di vista energetico non è certo emancipato e il cui principale fornitore, fino a pochi mesi fa, era la Russia. “Snam si aspetta un livello degli stoccaggi italiani al 55% a fine marzo”. A fine febbraio gli stoccaggi erano al 60% contro il 40% del 2021 e il 45% tra il 2017 e il 2021. “I volumi di stoccaggio del 2022 sono stati ben al di sopra del 2021 e della media storica”. Un’altra buona notizia.

Snam ​si tiene stretto l'utile e accelera sugli stoccaggi

La società per la distribuzione del gas guidata da Stefano Venier chiude il 2022 con un risultato netto positivo per 1,1 miliardi, in sostanziale tenuta con l’anno prima. Crescono i ricavi (3,1 miliardi) mentre l’accantonamento di metano brucia le tappe. Il titolo corre a Piazza Affari

 

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