Skip to main content

I tentennamenti di Matteo Salvini e le intemerate di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina sono senz’altro motivo di imbarazzo per il governo e di discredito per l’Italia agli occhi degli alleati occidentali. Tuttavia, ad oggi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni (e, si spera, anche gli alleati occidentali) sa bene che alle parole non seguiranno i fatti. Detto altrimenti, Giorgia Meloni sa bene che Forza Italia e la Lega continueranno a votare a favore dell’invio di armi al popolo ucraino sia a Roma sia a Bruxelles. Così non fosse, il governo cadrebbe di sicuro.

Viene però da chiedersi se, nella temperie del contesto bellico che ci è dato vivere, un governo di centrosinistra sarebbe mai nato e soprattutto se la sua maggioranza avrebbe avuto la forza politica per mantenersi compatta di fronte all’escalation militare imposta da Vladimir Putin. La risposta è, chiaramente, no. A favore della linea condivisa dai Paesi dell’Alleanza atlantica, armare l’Ucraina, sono Azione, Italia Viva e, ad occhio, due terzi del Pd. Un terzo del Pd, il Movimento 5 Stelle, LeU, i Verdi e sinistrine varie sono invece contrari.

Un’eventuale maggioranza di centrosinistra, dunque, oggi non sarebbe in grado di esprimere una politica estera e di difesa condivisa. Perciò, essendo la politica estera e di difesa l’evidente discrimine di questa fase storica e politica (fase per molti aspetti “costituente” nuove identità politiche nazionali e un nuovo ordine geopolitico internazionale) un eventuale governo di centrosinistra non sarebbe potuto nascere e qualora fosse nato sarebbe inesorabilmente caduto.

È la conclusione cui conduce la lettura del bell’editoriale firmato oggi sulla Stampa da Luigi Manconi, non esattamente un guerrafondaio, il quale racconta “lo smarrimento della sinistra che le impedisce di immaginare una strategia di pace fondata sulla resistenza dell’Ucraina e sulla capacità di indipendenza anche militare”. “Un tempo – prosegue, amaramente, Manconi – era la guerra a ‘far maturare’ (si diceva così) gli adolescenti e a renderli adulti. Oggi la guerra sembra rendere ancora più immatura la sinistra riducendola irreparabilmente a puer aeternum”. Un eterno fanciullo. E ai fanciulli non è dato assumere funzioni di governo.

L’eterno fanciullo (di sinistra) alle prese con la guerra. I dubbi di Cangini

Nella temperie del contesto bellico che ci è dato vivere, un governo di centrosinistra sarebbe mai nato e soprattutto la sua maggioranza avrebbe avuto la forza politica per mantenersi compatta di fronte all’escalation militare imposta da Vladimir Putin? La risposta è, chiaramente, no. Il commento di Andrea Cangini

Orban mette in pericolo le sanzioni alla Russia

Il governo di Budapest continua a osteggiare la piena efficienza delle sanzioni contro la Russia. In parte per vicinanza politica a Mosca, in parte utilizzando l’ostruzionismo come leva negoziale per ottenere concessioni dall’Ue. Un copione già visto

Gli hacker di Putin colpiscono di nuovo l’Italia. Cosa sappiamo

Il gruppo NoName057 ha rivendicato attacchi contro i siti del ministero degli Esteri, di Bper Banca e della società energetica A2A. Fondamentale il lavoro di Polizia Postale e Agenzia per la cybersicurezza nazionale per far fronte alle offensive

Europa, Occidente, America. Rotondi svela le coordinate del governo

“La visita a Kyiv è stata un successo”, spiega il deputato democristiano eletto tra le fila di Fratelli d’Italia. “Adesso tutti riconoscono quello che poteva essere osservato anche prima. Meloni ha fatto una traversata nel deserto. Un consiglio alla maggioranza? Assuma il codice comunicativo del presidente del Consiglio, cioè parlare poco e solo quando è necessario”

politica, don Sturzo, centro

Civis italianus sum, la spiritualità civica di Luigi Sturzo secondo don Massimo Naro

Di Massimo Naro

Possiamo definire “civica” la sua spiritualità, che restava pienamente compatibile con il ministero presbiterale di Sturzo, senza tuttavia rassegnarsi a rimanere intimistica o levitica, esclusivamente interna a un orizzonte sacrale. Voleva radicarsi sul piano sociale, respirando l’afflato della passione civile. La riflessione di don Massimo Naro

Come mai la dottrina aerea di Mosca non funziona. La versione di Tricarico

Da parte russa si è visto un impegno incomprensibile, ed errato secondo i criteri ormai consolidati in Occidente, delle forze aeree nel conflitto in Ucraina. La componente aerotattica di uno strumento militare ha un ruolo derimente nella condotta delle operazioni, soprattutto per l’acquisizione della superiorità aerea. Questo in Ucraina non si è visto, a causa di una dottrina di impiego russa obsoleta, e l’iniziativa potrebbe però passare a Kiev

Perché Cina e Russia vogliono sincronizzare gli orologi. Conversazione con Bachulska

Secondo Bachulska (Ecfr), la Cina guarda alla guerra in Ucraina come un confronto per procura tra Stati Uniti e Russia, che coinvolge anche la Nato. Kiev e l’Ue sono viste come “marionette” di Washington, mentre Mosca va difesa perché partner privilegiato di Pechino. Il piano di pace? La Cina è su una posizione di “neutralità filorussa” non troppo credibile

 

Ecco la mossa di Sace per le materie prime (via Trafigura)

Il colosso del trading di materie prime si è assicurato una garanzia sul finanziamento di una grossa banca giapponese da parte di Sace. Con questa mossa, il gruppo italiano potrà assicurare alle imprese del Paese importanti forniture di metalli non ferrosi, in un contesto di mercato e geopolitico sempre più sotto stress…

Sul web Putin preparava la guerra da anni. Report Atlantic Council

Due analisi del Digital Forensic Research Lab fanno luce sulla propaganda e sulla disinformazione del Cremlino per giustificare l’aggressione e indebolire il sostegno internazionale a Kyiv

Il valore simbolico del viaggio in Ucraina di Meloni. Scrive Checchia

Di Gabriele Checchia

Non solo forma, ma anche sostanza. I risultati ottenuti da Giorgia Meloni nel suo viaggio in Ucraina sono evidenti. Il commento di Gabriele Checchia, già rappresentante permanente d’Italia al Consiglio atlantico e ambasciatore all’Ocse, responsabile per le relazioni internazionali della Fondazione Farefuturo

×

Iscriviti alla newsletter