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L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il Ddl delega per la revisione del modello di Forze armate con 196 voti favorevoli, dodici contrari e due astenuti. Il testo, ora legge, prevede la revisione del modello delle forze armate interamente professionali, la proroga al 2033 del termine per la riduzione delle dotazioni organiche complessive a 150mila unità, e la delega al governo per la revisione dello strumento militare nazionale. “Un grande risultato, frutto di due anni di lavoro e confronto, ottenuto grazie all’impegno unanime di tutti i gruppi parlamentari e del governo, e in particolare delle commissioni Difesa di Camera e Senato”, ha commentato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

La delega al governo

Oltre allo stop al taglio dei militari, una necessità illustrata più volte anche dai vertici della Difesa, compresi i capi di Stato maggiore delle Forze armate e della Difesa, la riforma prevede anche l’inserimento di una delega al Governo per la revisione dello strumento militare che, tra l’altro, consentirà, in linea con l’evolversi del quadro geopolitico internazionale, l’incremento delle dotazioni organiche complessive fino a un massimo di diecimila unità di personale militare altamente specializzato nei settori tecnico-logistici e sanitario. Inoltre, è prevista l’istituzione di una riserva ausiliaria dello Stato e la riforma della sanità militare, introducendo, infine, la possibilità di intervenire con misure di flessibilità nelle dotazioni delle singole forze armate in relazione alle esigenze operative di un moderno strumento militare.

Nuove forme di reclutamento

Il testo, inoltre, riguarda anche il reclutamento iniziale nelle Forze armate dei volontari e la rideterminazione delle dotazioni organiche, stabilite dalla legge n.244 del 2012, in riferimento all’Esercito, alla Marina (escluso il Corpo delle capitanerie di porto) e all’Aeronautica. Il nuovo provvedimento consentirà inoltre di ristabilire il periodo di ferma per l’accesso al servizio permanente, dagli attuali undici anni a sei, e di ridurre i limiti di età per l’ingresso alle carriere iniziali. “Sono molto soddisfatto per l’approvazione definitiva del disegno di legge – ha detto ancora Guerini – un passo in avanti decisivo nel processo di riforma dello strumento militare che consentirà di reclutare personale più giovane destinato alle attività operative, con migliori prospettive di carriera e di trattamento economico, introducendo la necessaria gradualità nel conseguimento degli obiettivi di riduzione fissati dalla legge 244 del 2012”.

La legge n.244 del 2012

La legge, recante la “delega al governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia”, si colloca nell’ampio quadro di riforme per il comparto della Difesa che il Parlamento italiano ha già approvato negli ultimi decenni, che vanno dalla professionalizzazione delle Forze armate all’introduzione del servizio militare femminile, fino alla ristrutturazione dei vertici militari. Concretamente gli interventi contenuti nella legge n.244 miravano in particolare a contrarre del 30% le strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche della Difesa; ridurre entro il 2024 il personale militare delle tre Forze armate a 150mila unità; ridurre entro il 2024 le dotazioni organiche del personale civile della Difesa a 20mila unità; e riequilibrare il Bilancio delle risorse per la “Funzione difesa” ripartendolo al 50% per il settore del personale, 25% per l’esercizio e 25% per l’investimento.

Approvata la riforma delle Forze armate. Niente tagli fino al 2033

Con il via libera del Senato è stata approvata in via definitiva la proposta di legge che prevede la delega al governo per la revisione del modello delle Forze armate interamente professionali, nonché la proroga al 2033 (e non più al 2024) del termine per la riduzione delle dotazioni organiche complessive a 150mila unità

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